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L'Arsenale di Iseo inaugura la mostra "Fare i conti con il rurale"

Nove i giovani artisti che hanno preso parte al progetto espositivo visitabile da oggi fino all’11 giugno

L'Arsenale di Iseo inaugura la mostra "Fare i conti con il rurale"
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"Fare i conti con il rurale". E’ il titolo della mostra che la Fondazione Arsenale di Iseo inaugura domani, sabato, alle 11.30 negli spazi espositivi di vicolo Malinconia.

L'Arsenale di Iseo inaugura la mostra "Fare i conti con il rurale"

Nove gli artisti che fanno i conti con il rurale e più in generale con la natura, che è la principale attrice all’interno del progetto espositivo, attraverso un cambiamento di prospettiva verso le cose che costituiscono il mondo.

"Le modalità tramite cui percepiamo l’ambiente rurale e le strutture ecosistemiche, che compongono la nostraconcezione di territorio, sono fortemente influenzate dalle scale di relazione a cui dobbiamo sottostare, rapporti che sono spesso disallineati a causa della mancanza di coordinate culturali per poterci orientare all’interno di queste conoscenze e pratiche – ha spiegato Camilla Remondina, che ha collaborato alla curatela della mostra con Arnold Braho - I meccanismi culturali che abbiamo prodotto ci consentono di decodificare la natura solamente attraverso l’osservazione di frammenti di realtà, permettendoci così di percepirla principalmente come oggetto di consumo, piuttosto che di conoscenza. Come orientarsi allora all’interno di queste cartografie naturali?".

Il paesaggio come lascito dell’impronta collettiva e la decodificazione di cartografie mnemoniche si materializzano in termini scultorei e installativi all’interno della ricerca artistica di Lucia Cristiani, classe 1991 di Milano, mentre per Nicola Ghirardelli, milanese del 1996, la matericità opera sulla natura mediante tecniche e saperi antichi che riemergono ricontestualizzando strutture simboliche inconsuete. Il focus ravvicinato dei movimenti e delle strutture di esseri vegetali e animali eseguiti da Marina Cavadini, 35enne milanese, mettono in luce la sensibilità e la fragilità degli ecosistemi, fornendo una rappresentazione di resilienza intrinseca in alcuni esseri viventi presenti in ambienti ostili. Allo stesso tempo Edoardo Manzoni, classe ’93, pone al centro della sua ricerca un’analisi dei rapporti di interdipendenza tra uomo e animale, compresi quello della caccia, della mappatura dei territori e della progettazione di strumenti.

Oliviero Fiorenzi, classe 1992 di Osimo, utilizza l’apparato semiotico per reintrodurre strumenti di comunicazione legati al gioco. Per Edoardo Caimi, 34enne di Milano, il linguaggio fonda le sue radici nel primitivo, nel tecnologico e nel tribale, attingendo alle culture delle periferie suburbane e rurali in una cornice narrativa che immagina strumenti di sopravvivenza all’interno di un contesto post-apocalittico.

L’immaginario all’interno delle opere pittoriche di Alice Faloretti, bresciana del ’92, sembra porsi come la concatenazione tra vari tempi, la proposizione di una continuità all’interno dell’opera che guarda a passato, presente e futuro rimodulandone i principi di base. Allo stesso tempo Giorgio Mattia (classe 1997 di Milano) attua la sua ricerca verso un duplice fronte: da un lato una vigorosa sperimentazione verso strutture a sostegno di immagini fragili, dall’altro una minuziosa attenzione alle politiche della rappresentazione della natura e delle sue ipotetiche trasformazioni nel tempo. Infine, Manuel Gardina, bresciano classe 1990, focalizza la sua ricerca sugli elementi naturali traducendoli nell’immagine attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e media.

"“Fare i conti con il rurale” si manifesta come un progetto di ricerca, proponendo linguaggi pratici che operano all’interno del panorama italiano con l’intenzione di visualizzare modalità d’azione e di riproduzione – hanno concluso i curatori - La necessità è quella di apprendere, dalla natura e dal rapporto con essa, saperi dimenticati, espandendo l’immaginario a forme e formati che non esistono all’interno delle istituzioni e delle cornici contemporanee".

L’esposizione, a ingresso libero, sarà aperta fino all’11 giugno  ogni giovedì e venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato e la domenica anche al mattino dalle 10.30 alle 12.30.

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