giornate fai di primavera

La Primavera del Fai alla scoperta di castelli, chiese e palazzi iseani

Visite guidate tra Iseo e Clusane il 25 e 26 marzo con gli studenti e i volontari del Fondo Ambiente italiano

La Primavera del Fai alla scoperta di castelli, chiese e palazzi iseani
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Il Castello Oldofredi a Iseo e quello del Carmagnola di Clusane, il Palazzo della Quadra, la Chiesa di Santa Maria del Mercato e quella di San Silvestro, e ancora il brolo di Palazzo Martinengo e il clocher-porche del campanile della Pieve di Sant’Andrea. Sono i sei luoghi che domani, sabato, e domenica il gruppo Fai Sebino Franciacorta aprirà al pubblico in occasione delle Giornate Fai di Primavera.

La Primavera del Fai alla scoperta di castelli, chiese e palazzi

Un’occasione unica per immergersi nello splendore dei territori italiani alla scoperta di palazzi, ville e giardini, chiese, castelli, aree archeologiche, percorsi naturalistici, esempi di archeologia industriale, musei e siti militari, raccontati al pubblico attraverso lo sguardo curioso dei volontari del Fonda Ambiente Italiano.

"Siamo molto contenti, nell’anno di Brescia Bergamo Capitale italiana della Cultura, di essere a Iseo e presentare un paese a cui siamo molto legati anche perché, a Castello Oldofredi, ospita la nostra sede - ha dichiarato Maria Luisa Lazzari, capogruppo del Fai Sebino Franciacorta - Quest’anno proponiamo un percorso che si snoda tra castelli, chiese e palazzi, concentrandoci su luoghi meno conosciuti e generalmente chiusi. Abbiamo infatti scelto di offrire ai visitatori la possibilità di scoprire Iseo e Clusane con degli occhi diversi, entrando in luoghi solitamente celati e poco noti. Questo è il bello dell’Italia: spesso si hanno dei tesori dietro casa senza saperlo".

Le visite si svolgeranno sabato e domenica tutto il giorno e sono ad accesso libero fino ad esaurimento dei posti. Unica eccezione il clocher porche del campanile della Pieve di Sant’Andrea: a causa degli spazi ridotti è necessaria la prenotazione sul sito www.giornatefai.it. Inoltre i visitatori potranno sostenere il FAI o con l’ iscrizione al FAI o con un contributo libero.

Il Castello del Carmagnola sarà aperto dalle 10 alle 17.30 entrambi i giorni. Di norma è aperta solo la parte orientale per due o tre volte all'anno, mentre la parte occidentale non è mai stata accessibile. I volontari accompagnano i visitatori in un unico percorso, superando il confine che si trova a metà della corte centrale.

Stessi orari anche per la visita a Castello Oldofredi, che propone un percorso tra passato, presente e futuro. Inizia all'ingresso settentrionale al ponte levatoio e mostra le strutture militari del periodo medievale e le modifiche del periodo cappuccino per poi proseguire fino al camminamento tra due torri. Ora il Castello, proprietà del Comune, è sede di attività culturali e nei locali recentemente recuperati verrà aperto il Museo civico che racconterà la storia di Iseo in forma multimediale.

Il Palazzo della Quadra sorge in piazza Statuto, tra via Sombrico e piazza Garibaldi. Aperto sabato dalle 14 alle 17.30 e domenica a partire dalle 10, saranno gli apprendisti ciceroni dell’istituto superiore Antonietti di Iseo e Serafino Riva di Sarnico ad accompagnare i visitatori alla scoperta della dimora degli Ysei Olfdofredi.
Gli studenti faranno da guida anche alla Chiesa della Madonna del Mercato situata all'imbocco di Piazza Garibaldi al termine di via Mirolte.

Aperta dal mattino entrambi i giorni invece la Chiesa di San Silvestro. Si visiterà la chiesa, con particolare attenzione all'architettura romanica che la caratterizza e all'affresco della Danza Macabra. Eccezionalmente si accederà al brolo di Palazzo Martinengo delle Palle, solitamente chiuso al pubblico in quanto proprietà privata, per osservare il portico di undici arcate e la lunga loggia con colonne di pietra di Sarnico. Sarà possibile anche vedere il prospetto Nord e l'intera abside esterna dell'oratorio romanico.

Su prenotazione, infine, la visita al clocher porche del campanile della Pieve di Sant’Andrea. L’oratorio romanico posto all'altezza del primo piano della torre campanaria della pieve era verosimilmente il punto focale di un percorso processionale effettuato all'interno della chiesa durante particolari cerimonie e costituisce, come l'originale torre stessa che lo conserva, una straordinaria testimonianza storica dell'architettura romanica del XII Secolo.

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