«Viktoriia ha tentato di difendersi prima di venire uccisa»
L'omicidio di Quartiere Primo Maggio continua a svelare nuove agghiaccianti verità
«Viktoriia ha tentato di difendersi prima di venire uccisa».
E' questo l'esito dell'autopsia svolta nella giornata di ieri, martedì 17 novembre 2020, sul corpo senza vita di Viktoriia Vovkotrub, la badante ucraina uccisa brutalmente nei giorni scorsi a Brescia prima di essere sepolta nel giardino di una ex bocciofila, dove è stata rinvenuta dagli investigatori dopo le indicazioni dell'ex fidanzato Berisa Kadrus, un 62enne kosovaro su cui pendono ora le accuse di omicidio volontario e occultazione di cadavere.
Tentativo di difesa
L'esame del medico legale ha evidenziato come Viktoriia abbia cercato di difendersi dall'aggressore - senza riuscirsi - ricevendo prima un colpo alla testa e poi cinque coltellate che le sono state fatali e che ne hanno sancito la morte. Elementi utili alle indagini del sostituto procuratore Donato Greco che procederà ad incriminare l'unico sospettato.
Sangue nel soggiorno della casa dell’ex compagno
Il sopralluogo della Sezione Investigazioni scientifiche del Comando provinciale dei carabinieri presso l’abitazione di Berisa, infatti, aveva consentito già ieri di individuare la scena del crimine nel soggiorno della stessa, dove grazie all’utilizzo del luminol erano state rilevate alcune tracce di sangue, compatibili con una dinamica di tipo violento.