Una vita, tante vite: Cizzago dice addio a Primo Grazioli
Bassa bresciana in lutto per lo stimato imprenditore edile, lavorò persino alla costruzione di Disneyland Paris
C'è chi, nella propria vita, riesce a viverne in realtà tante, di vite, pur restando sempre se stesso e senza smarrire le proprie radici. È il caso di Primo Grazioli, che nella sua è stato un contadino, un costruttore edile, un imprenditore brillante capace di lavorare in tutto il mondo, e poi un padre e un nonno dedito alla sua campagna, alla famiglia e ai suoi innumerevoli amici. Si è spento lunedì, nove mesi dopo aver scoperto una malattia che non gli ha lasciato scampo. Lascia nella sua Cizzago, nella sua famiglia e nella sua casa, la stessa in cui nacque 69 anni fa, un vuoto riempito solo dal ricordo di un uomo brillante e gioviale.
Cizzago in lutto per Primo Grazioli
Primo Grazioli nasce il 29 settembre 1954 a Cizzago, da una famiglia di contadini. Fin da giovanissimo sapeva che il suo destino, dalla sua Cizzago, l'avrebbe portato lontano. «Di giorno lavorava nei campi e la sera andava a Milano, per frequentare la scuola serale di ragioneria», raccontano i figli Fabio, Andrea, Luca e Ilaria. Dopo il diploma comincia a creare la sua azienda. Da piccola impresa edile con due dipendenti, piano piano il progetto cresce fino a diventare un piccolo impero.
Il lavoro sulle grandi infrastrutture
Dalle costruzioni tradizionali, Primo comincia ad accettare commesse sempre più importanti e all'edilizia residenziale si aggiungono cantieri legati alle grandi infrastrutture, che in quegli anni stavano nascendo.
Il gasdotto mediterraneo e Disneyland Paris
Come il «Trans Mediterranean Pipeline», o «gasdotto Enrico Mattei»: l'enorme gasdotto che ancora oggi collega l'Algeria e l'Italia passando per la Tunisia, al quale collabora anche la sua impresa negli anni Ottanta. Lavora persino al cantiere di Disneyland Paris, poco più tardi. Arriva ad avere alle sue dipendenze circa cinquecento persone, con cantieri aperti in ogni parte del mondo.
Potrebbe essercene abbastanza, ma alla soglia dei quarant'anni per Primo Grazioli comincia una sorta di seconda vita. «Molla tutto», come si dice. Vende l'azienda e decide di dedicarsi finalmente, ancora piuttosto giovane, alla sua famiglia: la moglie Terry, con la quale ha diviso 47 anni, e i quattro figli.
La caccia e il buen retiro di Bompensiero
Riscopre quindi la sua passione: la caccia. E da quella, anche quella per la campagna, per gli animali e la natura. E costruisce il suo buen retiro a Bompensiero di Villachiara: Cascina Bellopera. Nei primi anni Duemila vi allevava struzzi, caprioli, anatre... E in poco tempo quella villa immersa nel verde divenne un punto di riferimento di tante famiglie e di molte scuole, che vi portavano i ragazzi in gita.
L'esperienza da ristoratore e "Spirito divino"
Tra le altre innumerevoli iniziative imprenditoriali della sua avventurosa vita c'è poi la ristorazione: erano i primi dei Duemila quando aprì «Spirito DiVino», a Comezzano Cizzago. Un ristorante all’interno di una chiesa sconsacrata, molto noto in tutta la provincia.
L'amicizia con Roberto Baggio
Sono anche gli anni dei viaggi, con i familiari ma anche con gli amici. Uno tra i tanti, in quel periodo? Nientemeno che Roberto Baggio, con il quale divenne per anni intimo amico. Due anni fa ripose per l'ultima volta il fucile da caccia.
«Negli ultimi anni si è dedicato soprattutto ai suoi nipotini Leonardo e Gaia, che adorava - continuano i figli - Ma anche ad assisterci, dal 2005, nella creazione della nostra impresa» (La Torre case di Castelcovati, che si occupa di intermediazione immobiliare). Era un uomo brillante, sempre sorridente - continuano - Un capofamiglia, certo, determinato e deciso, ma anche sempre pronto ad aiutare gli altri».
I funerali sono stati celebrati mercoledì pomeriggio, a Cizzago, dove ora Primo Grazioli riposa.