Fine di un'epoca

Ultimo giorno nella sede centenaria dell'asilo di Adro

Da lunedì la Fondazione La Vittoria traslocherà a Colombaro "per finire l'anno scolastico in tranquillità".

Ultimo giorno nella sede centenaria dell'asilo di Adro
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Ogni paese ha i suoi punti fermi, luoghi che trasudano di storia e che custodiscono tanti ricordi. La sede di via Castello della Fondazione La Vittoria, per la comunità adrense, è stata per oltre cent’anni il simbolo dell’educazione per i più piccoli, in un percorso che, fino al 2019, si è intrecciato con l’operato delle Piccole Suore della Sacra Famiglia. Tuttavia, come recita un celebre aforisma, "tutto scorre". E il cambiamento, talvolta, è inevitabile. Così, da lunedì 11 ottobre, i locali al civico 12 di via Castello saranno vuoti e l’attività dell’asilo infantile di Adro, insieme al suo patrimonio centenario, traslocherà a Colombaro di Corte Franca.

Ultimo giorno nella sede centenaria dell'asilo di Adro

Sabato il Cda della Fondazione La Vittoria, guidato dalla presidente Alessandra Capelli, ha annunciato il trasferimento alle famiglie: una notizia che è stata accolta con comprensibile smarrimento da parte dei genitori, che probabilmente non si aspettavano che la sede alternativa sarebbe stata fuori dai confini comunali. Purtroppo, però, i contatti tra la Fondazione La Vittoria e l’Amministrazione adrense, che in virtù di una convenzione valida fino al 2023 avrebbe dovuto, in base alla sentenza del Tar di Brescia del 6 settembre, mettere a disposizione locali idonei, non hanno sortito alcun effetto. Per il Comune, infatti, la soluzione al disagio arrecato alle famiglie dallo sgombero dell’edificio per la sua vulnerabilità sismica (questo, lo ricordiamo, è il nodo centrale che ha innescato nei mesi scorsi una lunga battaglia legale) è la ricollocazione dei bambini attualmente iscritti alla Fondazione La Vittoria in altri enti del territorio (a tal fine era stata già inviata ai genitori una comunicazione con i posti disponibili). Una soluzione che, però, avrebbe sostanzialmente svuotato una realtà storica del paese.
Proprio per tenere vivo "un patrimonio centenario che non deve andare perso", prendendo in prestito le parole pronunciate dal parroco adrense don Francesco Rezzola in una recente assemblea pubblica, La Vittoria si è attivata nella ricerca di una sede e l’ha trovata fuori dai confini comunali, a Colombaro, nella vecchia sede della Fondazione Principessa Mafalda. Questo grazie alla collaborazione e al coinvolgimento attivo di diverse realtà di Corte Franca (Amministrazione, parrocchia e fondazioni), con l’unico obiettivo di "finire l’anno scolastico in tranquillità", preservando un ente di matrice cattolica. Per andare incontro ai disagi creati alle famiglie dal trasferimento sono stati attivati maggiori servizi, tra cui il prolungamento di anticipo e posticipo e il trasporto tramite bus.

"Una soluzione provvisoria"

E’ chiaro, però, che tra gli iscritti ci sarà anche chi preferirà cambiare scuola, rivolgendosi a una di quelle indicate dal Comune di Adro. Decisione assolutamente rispettata dal Cda della Fondazione, che ha ribadito che si tratta comunque di una "soluzione provvisoria e non definitiva", ricordando che in base alla sentenza del Tar del 6 settembre scorso (che è stata però impugnata dalla Giunta adrense) l’Amministrazione è tenuta a rendere disponibile, nel più breve tempo possibile, locali idonei per garantire la continuità del servizio, in virtù di una convenzione valida fino al 2023. Insomma, la vicenda è tutt’altro che chiusa. L’unica cosa certa è che, da lunedì, dopo oltre un secolo, le risate e i piccoli passi dei bambini, non risuoneranno più nella sede di via Castello.

Gli ultimi sviluppi giudiziari

Dopo il colpo di scena del Consiglio di Stato, che ha ribaltato la sentenza del Tar del maggio scorso, e la nuova controversia sorta davanti al Tar sull'ordinanza di rilascio emanata dal Comune l'8 settembre, ci sono stati altri sviluppi. La Fondazione La Vittoria ha impugnato per revocazione la sentenza del Consiglio di Stato, che però non ha concesso la sospensiva e ha fissato la discussione, in Camera di Consiglio, per il 28 ottobre. Mentre il Comune di Adro ha nominato un avvocato per presentare appello al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar del 6 settembre, che sostanzialmente, pur legittimando la richiesta di sgombero per la vulnerabilità sismica dell’edificio, aveva ribadito la validità, fino al 2023, della convenzione stipulata con la Fondazione. Insomma, proprio sulla convenzione si giocherà la prossima partita. E la battaglia continua.

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