Il caso

Test antidroga ad assessori e consiglieri, il sindaco: "Dobbiamo dare il buon esempio"

La proposta del primo cittadino di Rovato per fermare il mercato dello spaccio; ma per le minoranze "è solo propaganda"

Test antidroga ad assessori e consiglieri, il sindaco: "Dobbiamo dare il buon esempio"
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Tutto è partito con una battuta durante il Consiglio comunale del 21 dicembre 2023, quando il sindaco di Rovato Tiziano Belotti, riferendosi a un post pubblicato sui social da un sostenitore della minoranza in cui veniva definito "alticcio come sempre", ha dichiarato: "Mi danno dell’ubriaco... Introduciamo una verifica per tutti i consiglieri e assessori con il test del capello!". Sembrava una provocazione destinata a rimanere tale, peraltro pronunciata prima di abbandonare polemicamente l’aula. Invece, a distanza di pochi giorni,  come racconta il settimanale ChiariWeek (in edicola dal 5 gennaio 2024), il primo cittadino è tornato sull’argomento, confermando l’intenzione di portare in Consiglio una proposta formale al fine di chiedere ad assessori e consiglieri di sottoporsi al test antidroga.

Test antidroga ad assessori e consiglieri

"Quello dell’abuso di sostanze stupefacenti è un tema che mi è sempre stato a cuore, e che purtroppo è scomparso dalle cronache. Io, come sindaco, cosa posso fare? Innanzitutto dare il buon esempio, ed ecco perché voglio chiedere ai miei consiglieri e assessori la disponibilità a effettuare il test del capello. In generale penso che quando ti candidi, accanto al certificato del casellario giudiziale dovresti portare anche le analisi del sangue".

Questa la spiegazione di Tiziano Belotti, che ha precisato che la riflessione è scaturita dall’analisi di alcuni dati allarmanti sul mercato dello spaccio, che vale 15 miliardi di euro in Italia. "La delinquenza che abbiamo in giro in buona parte ruota intorno al mondo della droga, 1/3 dei carcerati sono dentro per reati collegati allo spaccio - ha proseguito - Eppure è un problema di cui non si parla. Sui media si dà risalto all’arresto dello spacciatore di turno, ma si dimentica completamente l’altra parte del fenomeno, quella del consumo. Se Rovato è una piazza importante dello spaccio è perché tante persone ne fanno uso: abbiamo famiglie intere che si sono rovinate, dilapidando il loro patrimonio".

Dare il buon esempio e sensibilizzare

Per il sindaco Tiziano Belotti le istituzioni devono agire soprattutto sul lato della sensibilizzazione. "Mi piacerebbe coinvolgere l’Asst Franciacorta per organizzare degli incontri sul territorio e intendo mettermi in contatto con la nuova dg Alessandra Bruschi per vedere se è possibile instaurare una collaborazione. Anche l’alcolismo è un problema, ma almeno di quello si parla. La tossicodipendenza, invece, è stata dimenticata". La proposta è rimbalzata sui media, arrivando anche in tv: il primo cittadino di Rovato è stato intervistato anche dal Tg3.

Le minoranza: "E' solo propaganda"

La proposta del sindaco ha innescato, con una rapidità davvero impressionante, la reazione delle minoranze. I consiglieri di RovatoW Renato Bonassi e Andrea Giliberto hanno deciso di sottoporsi subito al test del capello, senza aspettare che la richiesta sia formalizzata in Consiglio, e di pubblicare i risultati sui social. Ma, secondo il gruppo, la preoccupazione espressa dal primo cittadino è solo una montatura. "Lo fa per distrarre, non gli importa davvero - ha evidenziato RovatoW - Invoca la trasparenza. La stessa trasparenza che invochiamo noi quando chiediamo se lui o il suo studio associato hanno mai lavorato a Rovato in questi anni. Due pesi e due misure? Che il test lo facciano solo i consiglieri non serve a niente: perché non gli assessori, il sindaco (che in realtà, però, sono inclusi nella proposta, ndr), i vigili, i dipendenti del Comune?".  Secondo il gruppo, chiedere ai consiglieri di rivelare lo stato di salute è sbagliato: "A questo punto perché non anche un etilometro o una verifica fiscale o un test del QI (dopotutto per capire certe delibere ce ne vuole di intelligenza)?". Sull’argomento, il capogruppo Bonassi ha aggiunto, riferendosi al potenziamento della videosorveglianza: "Per fermare il consumo di droga non servono le telecamere. Bisogna partire da lontano e fare in modo che i ragazzi possano sviluppare interessi diversi e che possano frequentare ambienti scolastici, sportivi e culturali dignitosi. Questo è quello che dovrebbe fare un sindaco visionario per fermare lo spaccio".

 

Secondo Valentina Remonato, capogruppo di Rovato 2020, il problema principale è l’incoerenza:

"È abbastanza significativo che in un Comune martoriato dai reati la preoccupazione del sindaco sia il test antidroga ai consiglieri. Facciamo sensibilizzazione davvero su che cosa è la droga e anche sull'uso dell'alcol. Il fatto che i consiglieri agiscano nella legalità è prerequisito. Non elemento di sensibilizzazione".

Secondo la consigliera:

"Le dichiarazioni del sindaco sono ancora più inadeguate nel contesto della politica di maggioranza, che abbandona la seduta consigliare dimenticando che facendo venire meno il numero legale interrompe il pubblico servizio che per legge siamo chiamati a tutelare. Un Comune che da novembre ancora non ha pubblicato le delibere e i verbali di seduta, una situazione di incertezza giuridica che nemmeno nel peggior horror di diritto amministrativo si riesce ad immaginare. In questo contesto rapine e furti all'ordine del giorno, non bastano certo le telecamere a sistemare la pessima gestione della sicurezza pubblica sul territorio". Insomma, per Valentina Remonato la maggioranza "ha fatto propaganda per vincere le elezioni su temi che dimostra ogni giorno di non sapere gestire".

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