Palazzolo sull'Oglio

Rifiuti: il Consiglio di Stato "cestina" la sentenza del Tar

I giudici hanno annullato la decisione di primo grado, che a dicembre aveva accolto il ricorso della terza impresa classificata annullando l’esito del bando di affidamento

Rifiuti: il Consiglio di Stato "cestina" la sentenza del Tar
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Un "ribaltone" accolto con soddisfazione dall’Amministrazione che "conferma l’ottimo lavoro degli uffici".

Rifiuti: il Consiglio di Stato "cestina" la sentenza del Tar

Lieto fine sul fronte dei rifiuti urbani, almeno per l’Amministrazione e il gestore, che potrà continuare il servizio senza più intoppi. I giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso presentato dal raggruppamento Linea Gestioni (recentemente incorporata da Aprica spa) e Solco e riformato la sentenza del Tar che a dicembre aveva annullato l’aggiudicazione del bando. Una decisione accolta con soddisfazione da Comune e aggiudicatario, che di fatto ribalta completamente il «preoccupante» scenario che si era venuto a delineare nei mesi scorsi dopo la sentenza di primo grado.

La vicenda

Il caso era scoppiato a fine anno, una «doccia fredda» a pochi giorni da Natale. I giudici del Tribunale amministrativo avevano accolto il ricorso presentato dalla terza ditta classificata, la Eco Seib, che a luglio aveva impugnato l’esito della gara di affidamento del servizio di igiene urbana. Alla base della decisione un "cavillo tecnico", la mancanza dell’iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali da parte del raggruppamento temporaneo: requisito che invece possedevano le singole realtà che lo compongono, ma che non sarebbe stato sufficiente.

La sentenza non aveva annullato l’intera gara d’appalto ma «solo» l’esito, disponendo la riedizione del segmento relativo alla valutazione delle offerte tecniche ed escludendo il raggruppamento. Una situazione che, inevitabilmente, si era anche trasformata in un caso politico, imbracciata dai consiglieri di Lega e Alleanza di Centro che avevano accusato il vicesindaco e assessore all’Ambiente Francesco Marcandelli di aver gestito scorrettamente l’iter del bando, chiedendone anche le dimissioni.

La sentenza del Consiglio di Stato

Uno spiraglio si era già aperto a fine febbraio, quando i giudici avevano accolto la richiesta di sospensiva presentata dal Comune e dal vincitore del bando, che avevano impugnato la sentenza del Tar. Ora la decisione definitiva, ufficializzata solo ieri, per la gioia dei ricorrenti che possono tirare un sospiro di sollievo.

«A differenza di quanto ritenuto dal Tar - si legge nel dispositivo - le disposizioni dettate dal disciplinare di gara circa i requisiti di idoneità (tra i quali l’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali) e per la partecipazione di un Rti devono essere lette in combinato disposto con la disciplina dell’art 7.5, nella quale il requisito deve essere posseduto dalle imprese consorziate indicate come esecutrici».

In parole povere, l’iscrizione all’Albo non era necessaria per tutte le realtà del raggruppamento ma solo per quelle che si sarebbe occupate concretamente del servizio di igiene urbana e di gestione del centro raccolta, in questo caso Solidarietà provagliese e la cooperativa Verso L’altro, che di fatto avevano tutte le carte il regola.

L'intervento dell'Amministrazione

«Siamo ovviamente molto soddisfatti anche perché l'appello è stato accolto per un motivo di merito, confermando quindi il corretto operato degli Uffici Tecnici e della Commissione di gara: credo che la sentenza sia la migliore risposta a chi sull’argomento ha fatto pura strumentalizzazione politica, non certo nell’interesse della Comunità - ha commentato Marcandelli - Il lavoro fatto finora ha portato a un miglioramento del servizio di raccolta, un maggior controllo del territorio e un innalzamento della percentuale di raccolta differenziata. Ora possiamo finalmente rendere pienamente operativo il bando di gara, attivando le novità previste, come la distribuzione dei contenitori con microchip per l’indifferenziato e il miglioramento del centro di raccolta».

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