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Raggiunte cento firme contro il traffico di armi, se ne discuterà in Consiglio

A Montichiari la raccolta firme contro il traffico di armi all'aeroporto della città ha raggiunto quota 100

Raggiunte cento firme contro il traffico di armi, se ne discuterà in Consiglio
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Cento firme, sono state raccolte e saranno depositate in Comune a Montichiari. Di conseguenza il Consiglio comunale dovrà affrontare la discussione in merito alla mozione proposta da Anna Zambelli per «Donne in cammino per la Pace», Silvia Tosoni per il Circolo Legambiente Montichiari e Mario Piazza per la Caritas.

Una petizione che impegna il Giunta e consiglieri

In sintesi si impegna il Consiglio comunale:

«Ad esprimere ferma condanna per l'utilizzo di un aeroporto civile e di personale non militare per il trasporto di materiale bellico, mettendo a rischio non solo i lavoratori, ma anche i cittadini di Montichiari; a manifestare solidarietà ai lavoratori dell’aeroporto di Montichiari che si trovano a manovrare merci pericolose senza averne la specifica formazione; a inoltrare la mozione alla società aeroportuale Gabriele D’Annunzio di Montichiari al fine di conoscere se vi siano dei pericoli per la popolazione di Montichiari dalla movimentazione di merce pericolosa (armi ed esplosivi); a inoltrare la mozione ai Ministri della Difesa, degli Affari Esteri, delle Infrastrutture e Trasporti al fine di conoscere le motivazioni per le quali tali attività di svolgano presso l’aeroporto civile Gabriele D’Annunzio di Montichiari e non presso l’aeroporto militare di Ghedi, ove il personale ha una preparazione consona sia al maneggio di merci pericolose, che alla conduzione degli aerei cargo militari per il trasporto delle stesse; a sollecitare risposta alle interrogazioni 401308 presentata al Senato della Repubblica e 403050 presentata alla Camera dei deputati».

La proposta viene sottoscritta se si raccolgono 100 firme

La possibilità di questa iniziativa popolare è resa possibile perché i cittadini, i sindacati, le organizzazioni di categoria, le istituzioni culturali e tutte le organizzazioni sociali possono secondo lo Statuto del Comune, presentare petizioni o proposte di deliberazioni al Consiglio comunale su questioni di interesse collettivo. La petizione o proposta di deliberazione deve essere sottoscritta da almeno 100 cittadini, iscritti nelle liste elettorali per il Consiglio comunale. La proposta è trasmessa entro trenta giorni dalla sua presentazione, a cura del Sindaco alla Commissione consiliare competente per materia. In caso di mancata costituzione della Commissione consiliare competente la proposta è trasmessa alla conferenza dei capigruppo consiliari. La proposta di iniziativa popolare deve essere iscritta all'ordine del giorno del Consiglio comunale nel testo redatto dai proponenti entro 30 giorni dalla data in cui è stata licenziata dalla Commissione consiliare competente per materia o della conferenza dei capigruppo e in ogni caso non oltre 90 giorni dalla data della sua presentazione. Probabilmente la discussione della mozione in Consiglio comunale non avverrà in tempi brevi ma comunque la «questione D’Annunzio» dovrà essere affrontata e solo dopo la discussione si potrà capire perché ci è voluta un’iniziativa popolare per affrontare un tema così delicato e importante nel Consiglio comunale della città che ospita l’aeroporto civile che sembra sia diventato snodo strategico per il trasporto di armi.

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