Prosciolto perché infermo, per la Cassazione il processo è da rifare
Il fatto avvenne a Roccafranca nel 2014, mentre la sentenza (ora annullata) era stata emessa l'anno scorso dal Tribunale di Brescia.
Questa la decisione della Cassazione in merito alla sentenza di proscioglimento emessa nei confronti di un uomo che tentò di uccidere la moglie.
Prosciolto perché infermo, per la Cassazione il processo è da rifare
Il Collegio della Prima sezione penale del Tribunale di Brescia aveva prosciolto Ram Mangtoo in quanto non in grado di stare a processo. Una decisione quella del Collegio, presieduto dal presidente Roberto Spanò, presa dopo aver letto la perizia effettuata da una dottoressa del Civile. Ma per la Cassazione, che ha accolto il ricorso della Procura generale presso la Corte d'Appello di Brescia, quella sentenza è da annullare e il caso è stato rimandato al Tribunale ordinario di Brescia per un nuovo giudizio. Per quale motivo? In sostanza perché l'indiano classe 1958 ha problemi di natura fisica e non mentale e quindi può essere processato.
I fatti
Nel 2014, all’inizio dell’anno, era finito nei guai. Per quale motivo? L’uomo qualche mese prima, nel 2013, aveva tentato di dare fuoco alla giovane moglie che in quel periodo aveva 34 anni. Un gesto di una gravità inaudita. L’uomo, residente a Ludriano di Roccafranca, qualche anno dopo era finito a processo con l’accusa di tentato omicidio. Ma nel 2016, dopo essere tornato in India, era stato ferito gravemente da alcuni uomini, probabilmente parenti della moglie, con dei colpi di pistola. L’indiano, difeso dall’avvocato di Brescia Elena Scotuzzi, si trova ancora ricoverato in una struttura di lunga degenza in India.