In aula

Processo Bozzoli, un nuovo capitolo della vicenda questa mattina davanti alla Corte d'Assise di Brescia

L'unico imputato è il nipote Giacomo Bozzoli, su di lui pendono le accuse di omicidio e occultamento del cadavere dello zio.

Processo Bozzoli, un nuovo capitolo della vicenda questa mattina davanti alla Corte d'Assise di Brescia
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Una nuova pagina si sta scrivendo in relazione alla vicenda dell'omicidio di Mario Bozzoli, scomparso in circostanze misteriose nella notte dell'8 ottobre 2015.

Un unico imputato

L'unico imputato è il nipote Giacomo Bozzoli. Su di lui pendono le accuse di omicidio e occultamento del cadavere dello zio. Tra i testimoni presenti in aula l'ex fidanzata di Giacomo, Jessica Gambarini e Alex il fratello dell'imputato. Jessica sostiene che Giacomo l'avrebbe fatta partecipe di un piano minuzioso finalizzato ad uccidere lo zio. Alla base, pare vi fossero rapporti tesi. Anche Alex è tra i testimoni. Quest'ultimo era in un primo momento finito nel registro degli indagati ma in un secondo momento la sua posizione è stata archiviata.

Il processo ha avuto inizio nel mese di gennaio

Il processo per la morte di Mario Bozzoli è iniziato il 14 gennaio di quest'anno. É molto probabile che possa essere messa la parola fine entro la fine dell'anno nel mese di dicembre. Ad essersi presentati, in tutto, duecento testimoni. L'ultima udienza risale allo scorso 12 ottobre. In quell'occasione ad aver testimoniato sono stati due ex operai della fonderia Bozzoli: Oscar Maggi e Aboagye Abu Akwasi i quali nel 2015 erano stati sottoposti ad indagini. Su di loro pendeva l'accusa di concorso in omicidio, accuse che furono poi archiviate. Le versioni da loro rilasciate risultano essere piuttosto diverse. L'unico aspetto in comune riguarda l'aver negato quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali. Queste avrebbero infatti evidenziato svariati tentativi di prendere accordi con il collega Giuseppe Ghiradini. L'uomo scomparve a distanza di sei dal datore di lavoro. Venne successivamente ritrovato senza vita in Valcamonica; nello stomaco venne rinvenuta un'esca la cianuro.

 

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