Cordoglio

Pompiano dice addio a Valeria Loda

Dedicava il suo tempo alla famiglia, alla comunità e alle diverse attività sociali e di volontariato che hanno preso il via negli anni in paese, oltre ad essere un’ugola d’oro del coro di Pompiano

Pompiano dice addio a Valeria Loda
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Pompiano: addio a Valeria Loda.

L'addio di Pompiano a Valeria Loda

Moglie, mamma, amica, volontaria, ma prima di tutto donna: una donna generosa e amata da tantissimi. Se n’è andata a soli 66 anni Valeria Loda, originaria di Orzivecchi ma pompianese di adozione è stata il sostegno, la «spalla» e l’adorata compagna del sindaco di Pompiano, Giancarlo Comincini. Dedicava il suo tempo alla famiglia, alla comunità e alle diverse attività sociali e di volontariato che hanno preso il via negli anni in paese, oltre ad essere un’ugola d’oro del coro di Pompiano.

Il toccante ricordo della figlia

«Negli ultimi anni la malattia ti ha messo a dura prova, ma l’hai affrontata con un’indescrivibile tenacia e hai sopportato la sofferenza con immensa dignità, mantenendo il tuo buonumore, la tua solarità e il tuo splendido sorriso, senza mai darti per vinta, senza mai abbandonare la speranza che questo crudele destino potesse invertire la propria rotta - ha letto durante la funzione la figlia di Valeria - Purtroppo però quel destino ha avuto il sopravvento, e oggi siamo qui per accompagnarti nel tuo ultimo viaggio. Il dolore che la tua morte ha lasciato in noi è lacerante, così come la paura di essere sopraffatti dal buio che ci attende in questa vita senza di te. Tuttavia, non sarebbe giusto salutarti solo con queste parole cupe, perché chiunque ti abbia conosciuta sa che tu eri esattamente l’antitesi della tristezza: eri entusiasmo, serenità e voglia di vivere, come ci hanno detto tutti coloro che in questi giorni sono venuti a renderti omaggio. Di te le persone ricordano l’altruismo, la cordialità e le battute quando ti incontravano in paese o al bar, il saluto mentre passavi in bicicletta, l’amore per il canto, la tenerezza con i bambini, la passione per la cucina, la tua deliziosa torta di rose, della quale, come dicevi sempre, eri la regina. Eri davvero una persona speciale, una di quelle che si è onorati di conoscere e di avere nella propria vita, e, nel caso mio e di Cri, di avere come mamma. Alessandro non ha avuto la nostra stessa fortuna, perché su questa terra hai potuto tenerlo tra le braccia solo per qualche giorno; ora però ci piace immaginare che vi siate ricongiunti in un posto migliore, dove tu non soffri più, perché era arrivato anche per lui il tempo di avere vicina la sua mamma e di ricevere le coccole e attenzioni che hai sempre riservato a noi. Lasci un vuoto incolmabile, acuito dalla profonda certezza che quanto è accaduto sia estremamente ingiusto, perché non meritavi di andartene in questo modo e così presto. Ti promettiamo che staremo vicine al papà, il cui cuore è ora straziato dall’immenso dolore di aver perso la sua compagna di vita, il suo sole, come ti chiamava sempre lui, consapevoli di non poterci sostituire a te, ma cercheremo di prenderci cura di lui con lo stesso amore che tu gli hai donato durante i vostri quarant’anni insieme. Avvertiremo la tua mancanza nei momenti di difficoltà che la vita avrà in serbo per noi, quando ci sentiremo travolti dagli eventi e non potremo più contare sulla tua dolcezza, sulle tue parole e sul tuo abbraccio per ricevere conforto e trovare rifugio, perché tu sei sempre stata il nostro porto sicuro, ma anche e soprattutto nei momenti di gioia e nei traguardi che avremmo voluto condividere con te. Quello che ci auguriamo è che, ovunque tu sia, riesca a trasmetterci la tua straordinaria forza, e speriamo di essere in grado di saper cogliere la tua presenza nei piccoli segni del quotidiano: nelle note delle tue canzoni preferite, in un soffio di vento che ci accarezza il volto, in un raggio di sole più splendente degli altri, nel fiore più grazioso, nel battito d’ali di una farfalla. Sarai per sempre la nostra stella. Addio mamma».

La comunità stretta al dolore della famiglia

«Noi di Pompiano ci stringiamo nel dolore della famiglia - ha detto durante i funerali l’amico Aldo Paloschi - Tu, Valeria, di fronte all’ineluttabile esito della malattia che ti ha colto hai avuto bisogno di tutta la presenza dei tuoi familiari e tra questi primariamente Giancarlo, tuo sposo e nostro sindaco. Ciò nonostante Giancarlo ha continuato, io credo tu così volessi, il suo impegno con determinazione, saremo mai capaci di chiederti scusa per avertelo sottratto quando più di tutti ne avevi bisogno? Bastasse dirti “grazie” di avercelo lasciato nella sua funzione non facile e sempre presente con atteggiamento di caparbia competenza e disponibilità verso noi tutti dentro e fuori la casa municipale. Ho negli occhi e nella mente il giorno in cui ti ho vista per l’ultima volta in chiesa, durante la messa, eri con le tue figlie, ho scambiato con te il segno della pace stringendoti la mano per poi salutarti con lo sguardo al termine della funzione dopo che hai ascoltato con noi le belle parole di Giancarlo dedicate all’amico Ferruccio Girelli, anche lui caro a tutti a Pompiano, anche in quell’occasione sei stata con noi vicina a Giancarlo mentre faceva il sindaco, grazie di esserci stata, in disparte sì, assente mai. In te abbiamo scoperto una buona e generosa persona, non ti dimenticheremo».

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