Il caso

Per ricandidarsi Maestri «sfrutta» stemma comunale e municipio: polemiche

A denunciare la situazione, che potrebbe anche finire davanti al Prefetto, sono stati alcuni ex consiglieri comunali di Linea Indipendente

Per ricandidarsi Maestri «sfrutta» stemma comunale e municipio: polemiche
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Lo aveva fatto Virginia Raggi, nel settembre del 2021 per le elezioni nella capitale, e Salvini poco dopo, cosi come De Luca nelle ultime elezioni. Uno schema già sperimentato dai big della politica nelle tornate regionali o provinciali, o in certi casi, comunali.

Ma se in questo caso non sono consistenti le spese messe in conto al Comune di Calcinato da parte della lista politica del sindaco, certo è che la comunicazione della ricandidatura di Nicoletta Maestri, comunicata dal collaboratore per la comunicazione stipendiato dal municipio e immortalata davanti all'ente, ha creato non poca confusione, soprattutto nei cittadini e anche qualche prurito negli addetti ai lavori. Ma soprattutto sembrerebbe configurarsi il reato di abuso d'ufficio.

La denuncia degli ex consiglieri

A denunciare la situazione, che potrebbe anche finire davanti al Prefetto, sono stati alcuni ex consiglieri comunali di Linea Indipendente che denunciano così -

«Apprendiamo dai giornali che il sindaco di Calcinato ha annunciato ufficialmente la propria intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni comunali nel corso di una conferenza-stampa da lei convocata all’interno del palazzo municipale. Augurandole buona campagna, ci chiediamo se in paese sia rimasto qualcuno ad accorgersi dell’entità - simbolica ma madornale - di questa scorrettezza. Genera pericolose confusioni fra il tutto e le parti che temporaneamente lo rappresentano il fatto di annunciare la propria ridiscesa in campo da un luogo istituzionale, servendosi peraltro di personale retribuito con il denaro di tutti i cittadini contribuenti. Pensavamo che per un esercizio elementare di educazione civica, oltre che di buongusto, tutte le attività e iniziative in vista della campagna elettorale dovessero svolgersi in luoghi più o meno pubblici, ma non in quello deputato a rappresentare tutta la comunità. A questo punto può darsi che qualcuno segnali che l’opportunità di informare delle proprie mosse in vista dell’apertura della contesa elettorale debba quindi essere concessa a tutti gli sfidanti nel medesimo luogo, in municipio. Non noi: il rispetto per le istituzioni e i loro luoghi passa anche attraverso la scelta di tenersene lontani quando si fanno discorsi di parte».

 

Politica e amministrazione, soldi pubblici e privati

In generale, le norme che regolano l'utilizzo dei fondi o luoghi pubblici da parte dei sindaci e degli altri amministratori locali sono piuttosto stringenti e sono infatti mirate a prevenire l'uso improprio di risorse appartenenti alla collettività. L'utilizzo dei soldi del municipio per fini di propaganda, intesa come promozione personale o del proprio partito politico, è generalmente considerato inappropriato e, in molti casi, illegale. Le leggi e i regolamenti variano da un paese all'altro, ma esistono alcuni principi comuni che valgono per tutti. Il primo è la finalità pubblica, le risorse pubbliche devono essere utilizzate per fini che rientrano nell'interesse pubblico e nel bene comune, non per promuovere gli interessi personali o gruppi politici di un individuo o di un partito. C'è poi la rendicontazione e la trasparenza per le quali gli amministratori locali devono rendicontare l'utilizzo dei fondi pubblici, garantendo trasparenza e consentendo il controllo da parte dei cittadini e degli organi preposti. Al terzo la legalità, cioè ogni spesa deve essere conforme alle leggi vigenti, comprese quelle che regolano la contabilità pubblica, la gestione dei fondi pubblici e la campagna elettorale. Certo, ci sono specifiche circostanze in cui un sindaco o un'amministrazione comunale possono diffondere informazioni sulle iniziative o i successi dell'amministrazione, il che è parte della comunicazione istituzionale ma esiste una linea sottile tra la comunicazione istituzionale legittima e l'uso promozionale delle risorse pubbliche per fini elettorali o di immagine personale. Quando questa linea viene superata, come hanno segnalato gli ex consiglieri, si possono configurare violazioni delle norme sulla gestione dei fondi pubblici e sulla condotta elettorale.

 

Con le regole non si scherza

L'utilizzo improprio della carta intestata del comune, compreso lo stemma comunale, da parte del sindaco o di altri funzionari pubblici, può configurarsi come reato a seconda del contesto e delle specifiche azioni intraprese: tra cui l'abuso d'ufficio, il peculato, la truffa.

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