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Parola all'esperto: i bimbi devono essere preparati sul Coronavirus

I bambini devono essere comunque consapevoli di quello che è cambiato con il Coronavirus.

Parola all'esperto: i bimbi devono essere preparati sul Coronavirus
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I bimbi, che fortunatamente sembrano essere i meno attaccati dalla malattia, devono essere comunque consapevoli di quello che è cambiato con il Coronavirus.

Parola all'esperto

Lo abbiamo intervistato lunedì sera (2 marzo). E' il pediatra convenzionato Ssn che opera a Palazzolo, ma residente a Chiari, Roberto Caputo, anche segretario provinciale della Fimp Brescia.

Un virus spaventoso, ma che allo stesso tempo sembra «lasciar stare» i bambini o, quanto meno, non si rivela troppo aggressivo nei loro confronti. Nonostante questo i pediatri però reputano importante che i genitori conoscano alcune piccole nozioni e regole da seguire e soprattutto che spieghino ai bambini come cambia, anche a livello «visivo» il loro modo di operare.

"La specializzazione in Pediatria è affine a malattie infettive. L’Italia, grazie al Sistema sanitario nazionale ha anche una rete di specialisti competenti nella cura delle malattie infettive distribuiti in modo capillare su tutto il territorio. La corretta informazione è il primo passo per contenere l’infezione da Covid 19. Per questo, la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), ha tradotto in sei lingue, inglese, tedesco, francese, spagnolo, cinese, ed arabo il decalogo della prevenzione. In questo modo tutti potranno essere informati", ha spiegato l'esperto.

Il punto sulla situazione

"L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato alta la minaccia da Covid19 ma in queste ore la pandemia della paura, insicurezza ed ansia contagia più velocemente del virus. Le famiglie stanno rispondendo alle nostre raccomandazioni con grande compostezza e senso di responsabilità. Il rapporto di fiducia costruito nel tempo consente di lavorare inizialmente con una comunicazione telefonica in cui viene eseguita una prima valutazione dei sintomi e degli spostamenti comunitari dei bambini e delle famiglie. Stiamo programmando gli accessi negli studi in modo da separare le visite dei malati dalle visite programmate di controllo dei bambini sani (bilanci di salute e visite filtro). L’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) di Brescia ha prontamente fornito ad ogni medico e pediatra i dispositivi di protezione individuale da indossare per visitare in sicurezza i bambini malati e per evitare il passaggio del virus dal sanitario al paziente. In alcuni casi prima della visita chiediamo alle mamme di raccontare ai bambini che il dottore ha una tuta spaziale per non spaventarli. Quando i bambini vengono condotti in studio per una visita mostriamo al bambino ed al genitore come lavare le mani con un antisettico specifico", ha spiegato.

Le nozioni di base

Inoltre, ai piccoli vengono anche insegnate alcune nozioni di base.

"Ai bambini con tosse viene mostrato come tossire correttamente nella piega del gomito e regaliamo una mascherina chirurgica a quattro veli fornita da Ats. In molti ambulatori dei pediatri convenzionati per evitare accesso improprio ai servizi di emergenza sanitaria, i pediatri eseguono prestazioni di particolare impegno professionale come micro prelievi ematici per dosare la proteina C reattiva insieme a tamponi faringei per rilevare infezioni batteriche da streptococco. In presenza di difficoltà respiratoria in peggioramento molti pediatri possono valutare con uno strumento di ossigenazione periferica del sangue la percentuale di saturazione di ossigeno. Valori inferiori a 92% indicano la necessità di un approfondimento diagnostico in ospedale.Stiamo costantemente in comunicazione con i colleghi di Ats di Brescia. Ognuno di Noi si sta impegnando al massimo delle proprie capacità per essere parte della soluzione", ha concluso.

I dati

Ma i dati? Le statistiche? Il virus colpisce davvero in minima parte i bambini e soprattutto non ne causa la morte? Secondo "WordOmeter", al quale si affidano anche i medici, il tasso di mortalità da 0 a 9 anni è praticamente nullo (a meno che non ci siano gravi patologie pregresse o una mancata formazione del polmone) mentre, salendo con le fasce d’età, si ha un rischio dello 0,2% per i bambini e i ragazzi da 9 a 19 anni. Stessa cosa dai 20 ai 29 anni.

Leggi anche: Coronavirus - Un aiuto per gli anziani dal Comune di Chiari

 

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