Rovato

Opposizione all'attacco: "la maggioranza sbeffeggia i cittadini"

Dopo le assenze in massa in Consiglio comunale, arriva l'affondo della minoranza.

Opposizione all'attacco: "la maggioranza sbeffeggia i cittadini"
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"Sbeffeggiare il Consiglio comunale significa indirettamente sbeffeggiare le migliaia cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia, e pure gli elettori dell'attuale maggioranza". E' impietoso il giudizio dei consiglieri di minoranza Valentina Remonato, Stefano Fogliata, Luciana Buffoli ed Elena Zoppi dopo l'assenza in massa della maggioranza alla seduta convocata a Santo Stefano.

Opposizione all'attacco

Prima dell'affondo contro la maggioranza, Rovato Vale, La Civica e Rovato 2020 hanno ricostruito sinteticamente l'accaduto. "Il 26 dicembre, su convocazione della presidente Roberta Martinelli, che ha scelto data, ora e modalità in presenza, si è svolto il Consiglio comunale - hanno sottolineato - Consiglio richiesto dai consiglieri di minoranza Remonato, Fogliata, Buffoli, Zoppi per discutere delle mozioni sportello d’ascolto antiviolenza e piano provinciale cave e interrogazioni Concert Hall ed edificio ex Pepe Nero. Tematiche importanti per la cittadinanza, evidenziato dal fatto che ci fossero 100 persone in diretta (e 700 in differita) a seguire il Consiglio comunale in streaming. In particolare, la mozione sul Piano Cave doveva necessariamente essere discussa prima dell’8 gennaio per poter portare le osservazioni del Comune di Rovato sui tavoli tecnici. Alla prima convocazione hanno partecipato, oltre ai consiglieri di minoranza, anche sindaco e vicesindaco ed il presidente del Consiglio. Constata l’assenza del numero legale, la seduta veniva aggiornata alle ore 20. I consiglieri di minoranza sono stati praticamente obbligati a lasciare la casa comunale, cosa mai accaduta prima e che denota un’interpretazione personalistica del ruolo politico e amministrativo. Speravamo che i tempi del questa è casa mia e comando io fossero solamente un lontano e triste ricordo. Alle ore 20 abbiamo dovuto registrare anche la sparizione del sindaco, del vicesindaco e del presidente del Consiglio. Essendo presenti comunque più di un terzo dei consiglieri, il numero legale é raggiunto e la seduta é a tutti gli effetti valida. Ci siamo, quindi, ritrovati a discutere e ad approvare i due punti all’ordine del giorno in completa solitudine e senza alcuno spazio per la discussione e il confronto democratico. Evidentemente i diritti delle donne e l'ambiente non sono tematiche importanti per l'attuale maggioranza. Questo è forse il modo che piace a chi amministra (pensando che amministrare significhi comandare), oggi, Rovato. Ma è una modalità che non piace a noi. Sbeffeggiare il Consiglio comunale significa indirettamente sbeffeggiare le migliaia cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia, e pure gli elettori dell'attuale maggioranza. Il sindaco di tutti a parole poi dovrebbe provare ad esserlo anche nei fatti. Per la cronaca, le due mozioni sono state approvate all’unanimità, con il solo voto delle minoranze".

La replica alla nota dei capigruppo

Dura la replica della minoranza alla nota diffusa dai capigruppo di maggioranza per motivare la mancata partecipazione alla seduta. “Ogni Consiglio comunale è un costo per l’intera collettività, hanno dichiarato i capigruppo di maggioranza - hanno commentato i consiglieri Remonato, Zoppi, Buffoli e Fogliata - E noi siamo assolutamente d’accordo. Facciamo notare che il risparmio per le assenze ingiustificate dei 10 consiglieri ammonta a circa 200 euro: una somma che ragionevolmente il Comune ha dovuto spendere per gli straordinari dovuti ai dipendenti comunali convocati dalla presidentessa Martinelli in giorno di festa. Una mancanza di rispetto anche nei loro confronti, visto il desolante quadro che si sono trovati ad affrontare. Riteniamo anche che sia un dovere dei consiglieri svolgere l'incarico affidato dagli elettori: assurdo farsi vanto di non aver fatto la propria parte con motivazioni pretestuose. Siamo così d’accordo che riteniamo che non si possano montare sceneggiate utilizzando a proprio piacimento gli spazi e i soldi della collettività. E abbiamo così rispetto delle istituzioni da aver partecipato, il giorno di Santo Stefano, al Consiglio comunale convocato dalla presidente Martinelli".

"Cos'è la democrazia"

Citando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Valentina Remonato ha sottolineato che “la democrazia non è soltanto il governo della maggioranza, ma anche il rispetto profondo per le minoranze”. La consigliera non ha nascosto la sua amarezza per quanto accaduto. "Io porto avanti un concetto di democrazia dove i diritti delle minoranze sono  esercitati, dove esiste senso delle istituzioni - ha spiegato - E voi? Cos’è per voi democrazia? Non abbiamo mai richiesto di convocare un consiglio comunale urgente come qualcuno ha falsamente dichiarato su Facebook, al contrario è semplicemente stato esercitato un normale diritto riconosciutoci per legge. Alla presidente del Consiglio comunale spettava soltanto la convocazione entro 20 giorni dalla nostra richiesta (del 12 dicembre) e la verifica formale che la richiesta provenisse dal prescritto numero di soggetti legittimati (un quinto dei consiglieri). Abbiamo invece visto trattare con disprezzo tale principio, addirittura ho letto commenti Facebook dove si confonde il dovere di rispettare un diritto con il concetto di fare un favore"

 

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