Rovato

La maggioranza diserta il primo Consiglio in streaming

Le mozioni sono state approvate nonostante le numerose assenze, inclusa quella del sindaco.

La maggioranza diserta il primo Consiglio in streaming
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La richiesta dello streaming del Consiglio comunale, non ancora presente a Rovato, era stata avanzata dagli esponenti dei gruppi di minoranza come strumento di democrazia. Qualcosa, però, nella seduta convocata la sera di Santo Stefano, nel pieno delle festività natalizie, non ha funzionato. O, meglio, il Consiglio è stato regolarmente trasmesso in diretta su YouTube e la partecipazione da parte dei cittadini è stata davvero elevata (si è raggiunta la quota di 99 persone collegate, un record se si considera il numero esiguo di spettatori che in genere seguono le sedute in presenza), nonostante i problemi di audio. Quello che è mancato è stato un altro ingrediente, ossia il confronto democratico, a causa dell'assenza in massa della maggioranza.

La maggioranza diserta il Consiglio

All’ordine del giorno c'erano due mozioni presentate dai consiglieri di minoranza, relative rispettivamente all’istituzione di uno sportello d’ascolto antiviolenza, sottoscritta da Valentina Remonato (Rovato 2020), Elena Zoppi (La Civica), Stefano Fogliata (Rovato Vale), Luciana Buffoli (Rovato Vale), Renato Bonassi (RovatoW) e Andrea Giliberto (RovatoW) e al piano provinciale Cave e, nello specifico, alla partecipazione attiva all’iter amministrativo da parte della Giunta rovatese (sottoscritta dai consiglieri Remonato, Zoppi, Fogliata e Buffoli). La richiesta di convocazione del Consiglio comunale era stata depositata dagli consiglieri dei gruppi Rovato Vale, Rovato 2020 e La Civica in data 12 dicembre, con l’invito a inserire all’ordine del giorno anche le interrogazioni sulla Concert Hall e l’immobile ex Pepe Nero. Tuttavia, entrambe sono state escluse: circostanze che hanno fatto scattare una diffida ad adempiere al loro inserimento, respinta dalla presidente del Consiglio comunale Roberta Martinelli, che ha precisato che l'articolo 26 punto 9 del regolamento del consiglio comunale prevede che in una seduta straordinaria non possano essere discusse le interrogazioni. La seduta è iniziata alle 19 del 26 dicembre, ma le assenze dei consiglieri di maggioranza (erano presenti solo la presidente Martinelli, il sindaco Tiziano Belotti e il vicesindaco Simone Agnelli nei banchi di maggioranza) hanno costretto a rinviare la discussione alla seconda convocazione, prevista alle 20. A sorpresa, però, quando i consiglieri di minoranza sono rientrati in aula alle 20, si sono registrate le assenze anche del sindaco, della presidente del Consiglio e del vicesindaco. E' toccato dunque al consigliere Fogliata, il più preferenziato alle elezioni, assumere la presidenza della seduta.

La discussione

Senza alcuna possibilità di confronto entrambe le mozioni sono state approvate. Ma le modalità in cui tale traguardo è stato raggiunto ha demoralizzato le minoranze, che hanno rivolto dure critiche agli assenti. Luciana Buffoli ha espresso la sua "grande disapprovazione per quanto accaduto, che i consiglieri di maggioranza non si siano presentati è una cosa di povertà intellettuale", mentre Elena Zoppi ha ricordato che "il sindaco nella prima seduta aveva espresso la volontà di collaborare, e invece...". Fogliata ha portato l'attenzione sulle numerose persone collegate in streaming (la presenza del pubblico in sala consigliare non era possibile a causa delle norme anti-contagio) "ad assistere a questo scempio democratico" e Valentina Remonato ha ribadito la convinzione che dall'ordine del giorno siano stati tolti "illegittimamente" due punti: "Questo Consiglio non è urgente, ma è importante. E' importante ricordarsi che quando si parla di democrazia, si parla anche di diritti. Ci dispiace che non ci sia oggi la discussione democratica", ha sottolineato. "Oggi pomeriggio il sindaco dichiarava in un post su Facebook che fare un Consiglio comunale è una cosa seria - ha lamentato Bonassi - Noi siamo qua e partecipiamo seriamente alla discussione: come fanno i consiglieri di maggioranza a sentirsi a posto? Credo sia un dovere partecipare ai Consigli comunali". Non essere presenti a una seduta in cui si chiedeva l'istituzione di uno sportello antiviolenza per Giliberto testimonia "l'assenza di considerazione che l'Amministrazione riserva a questa iniziativa" contro la violenza sulle donne.

La nota dei capigruppo di maggioranza

Mentre il Consiglio si svolgeva in streaming, i capigruppo di maggioranza hanno fatto pervenire alla stampa un comunicato per spiegare le ragioni della loro assenza. "Riteniamo che sia pretestuoso e contrario ai valori di rispetto della democrazia e dei cittadini chiedere un Consiglio comunale straordinario per trattare due argomenti che potevano essere tranquillamente discussi nel prossimo Consiglio in programma a gennaio. Queste assurde richieste tolgono spazio e tempo ai veri problemi di Rovato. Ogni Consiglio comunale è un costo per l’intera collettività e la nostra assenza vuole simbolicamente evidenziare il nostro interesse per la comunità facendo risparmiare il gettone di presenza per una convocazione straordinaria che poteva essere evitata. Chiediamo alla minoranza più rispetto per i ruoli istituzionali: forse la minoranza con la sua sindaca in opposizione non ha ben compreso qual è stato l’esito delle ultime elezioni amministrative”, hanno spiegato Daniele Lazzaroni (Tiziano Belotti Sindaco) Gabriele Buffoli (Lega) e Carlo Alberto Capoferri (Fratelli d’Italia)

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