Il paradosso

Niardo, dopo l'alluvione la sofferenza della mancanza d'acqua

Da quasi una settimana è attiva una cisterna dalla quale i cittadini possono attingere acqua di Breno e Braone oltre a ricevere forniture di pacchi di acqua in comune

Niardo, dopo l'alluvione la sofferenza della mancanza d'acqua
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L'allarme siccità colpisce anche il comune di Niardo, dopo l'alluvione la sofferenza della mancanza d'acqua

Niardo, il paradosso

Dopo la tragica alluvione della scorsa estate, ora la  popolazione si trova a dover affrontare un altro problema non indifferente e, per certi versi, paradossale: il tutto è legato agli acquedotti che impediscono di usare l'acqua nelle case. A causare tale problematica pare siano stati i mezzi molto pesanti che transitano per rimuovere il materiale depositato dietro alle briglie del torrente Cobello, a monte della presa dell'acquedotto di San Giorgio.

Acqua non potabile

Il tutto fa si che l'acqua non sia potabile e quindi non utilizzabile per scopi umani. Sono attualmente in corso i lavori da parte della società Servizi idrici Valcamonica: quest'ultima sta operando per fornire acqua nelle abitazioni. Il problema però rimane non essendo la società in questione in grado di garantirne la potabilità. Da qui l'ordinanza del primo cittadino Carlo Sacristani che vieta ai cittadini serviti dall'acquedotto comunale di usare l'acqua per esigenze di carattere igienico-sanitario e per usi più strettamente potabili.

Da quasi una settimana è attiva una cisterna dalla quale i cittadini possono attingere acqua di Breno e Braone oltre a ricevere forniture di pacchi di acqua in comune.

In evidenza un'immagine dei giorni successivi all'alluvione

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