Decine di pesci morti nel canale Lonata. È quello che hanno notato alcuni passanti nei giorni scorsi nel corso d’acqua che attraversa il territorio di Lonato del Garda, dove, con il passare delle ore, hanno cominciato a riaffiorare numerose carcasse di pesci.
Indaga l’Arpa sulla morìa di pesci a Lonato
La scena, insolita e inquietante, ha subito attirato l’attenzione dei cittadini, che hanno deciso di avvisare le forze dell’ordine per segnalare l’anomalia. Sul posto è intervenuto anche il personale dell’Arpa, impegnato nelle prime verifiche e nelle analisi preliminari delle acque, alla ricerca della possibile origine dell’inquinamento che potrebbe aver causato la moria. La ricognizione iniziale non ha permesso di individuare con certezza la fonte del problema. Gli esperti hanno comunque confermato che saranno necessari approfondimenti più dettagliati sulle attività e sulle coltivazioni presenti nelle zone limitrofe al canale. Tra le ipotesi principali che si stanno valutando, figura lo sversamento di liquami nei corsi d’acqua, un fenomeno purtroppo non raro nella zona. Come avviene in casi analoghi, i reflui verrebbero immessi nei canali nelle ore notturne, spesso approfittando dei corsi secondari e dei rii minori, rendendo estremamente complicata l’identificazione dei responsabili.
Non è la prima volta: l’ipotesi di sversamenti abusivi
Non si tratta del primo episodio di questo tipo lungo i canali del Garda e della Bassa bresciana. Fenomeni simili si verificano con maggiore frequenza durante i periodi di pioggia o quando i terreni agricoli circostanti risultano saturi d’acqua, aumentando il rischio che residui organici e reflui percolino nei corsi d’acqua. In molte situazioni, liquami provenienti da campi agricoli finiscono nei canali secondari, compromettendo la qualità dell’acqua e mettendo a rischio la fauna ittica e l’equilibrio ambientale dell’ecosistema. Le autorità locali hanno sottolineato l’importanza di intensificare i controlli e di sensibilizzare agricoltori e privati cittadini sull’importanza di evitare sversamenti illeciti, che possono avere conseguenze gravi sia per l’ambiente sia per la sicurezza pubblica. Gli esperti dell’Arpa continueranno a monitorare la situazione, raccogliendo campioni d’acqua e valutando eventuali interventi urgenti per limitare i danni. Nel frattempo, i cittadini sono invitati a segnalare tempestivamente qualsiasi altro episodio sospetto, contribuendo così a tutelare l’ecosistema dei canali e dei corsi d’acqua della zona. Oltre alla possibile origine agricola, non si esclude che altre attività locali possano aver contribuito all’inquinamento, seppur in maniera indiretta. In ogni caso, il problema solleva interrogativi sulla necessità di una maggiore sorveglianza ambientale e di interventi preventivi mirati a garantire la salute dei corsi d’acqua e la protezione della fauna ittica. Gli eventi degli ultimi anni hanno mostrato come episodi di moria di pesci possano ripetersi, spesso legati alle condizioni climatiche e alle modalità di gestione dei terreni, confermando la delicatezza dell’ecosistema lacustre e dei canali che lo collegano.