Cordoglio

L'ultimo saluto al piccolo Ettore, le toccanti parole durante l'omelia

Don Giuseppe: "Stiamo salutando Ettore, ma abbiamo la speranza, anzi la certezza che, anche se non lo vedremo, come un supereroe, garantirà la pace e la tranquillità, darà la forza dalla sua famiglia perché, nella sua tenera età, anche attraverso la malattia, Dio ha affidato a questo nostro piccolo fratello un grande potere”.

L'ultimo saluto al piccolo Ettore, le toccanti parole durante l'omelia
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Sono stati celebrati ieri venerdì 28 ottobre 2022 nella chiesa parrocchiale della frazione rovatese di Lodetto i funerali del piccolo Ettore Pandolfi.

La comunità stretta nel dolore

L’ultimo commosso abbraccio di un’intera comunità, scossa da un lutto davvero troppo grande. Nell’omelia don Giuseppe Baccanelli, che in questi mesi è stato vicino alla famiglia del bimbo, ha cercato di dare conforto ai suoi cari, distrutti dal dolore.

“Ettore, nella mia storia personale, l’ho conosciuto una sera pregando: l’ho conosciuto davanti a Gesù – ha sottolineato – In quel momento mi ha insegnato a fare bene il segno della croce. Anche se oggi non è per niente facile, cerchiamo di pregare bene”.

Il sacerdote, affidandosi al Vangelo appena ascoltato, ha ricordato la frase: “Ha tenuto nascoste queste cose ai dotti, ai sapienti, ai grandi e le ha rivelate ai piccoli”.

“É incredibile, e oso dire questo, vedere come la vita di Ettore sia stata più intensa e piena d’amore rispetto a tutte le nostre vite! - ha proseguito don Giuseppe, vicario parrocchiale a Rovato – Il potere dei piccoli sta nel rendere noi grandi più responsabili; ci rendono migliori e ci ricordano con la loro vita (oggi in particolare la vita di Ettore) le scelte essenziali per vivere; la dolcezza e la gratitudine: sapere dire grazie. Una delle ultime parole che Ettore ha detto, nonostante tutto, è stato grazie, e l’ha detto con dolcezza”.

Un angelo custode e protettore

Don Giuseppe ha espresso l’auspicio che Ettore continui a essere per la sua famiglia un angelo custode e protettore.

“I giusti che vanno in cielo, abbiamo ascoltato nella Prima Lettura, sono nelle mani di Dio, sono nella pace e sono preziosi; nessun tormento li toccherà – ha continuato – I giusti, i piccoli, hanno un grande potere e da un grande potere deriva una responsabilità. Dio ha dato ai piccoli il potere di comprenderlo e dall’amore dei piccoli noi diventiamo responsabili della nostra stessa vita. Per questo, nonostante il dolore, riconsegniamo il grazie ricevuto. Diciamo grazie a Ettore”.

Ricordando l’attaccamento di Ettore per il suo supereroe preferito, Spiderman, don Giuseppe ha rimarcato che dietro la maschera:

“C’è una persona umana scelta per una missione speciale. Stiamo salutando Ettore, ma abbiamo la speranza, anzi la certezza che, anche se non lo vedremo, come un supereroe, garantirà la pace e la tranquillità, darà la forza dalla sua famiglia perché, nella sua tenera età, anche attraverso la malattia, Dio ha affidato a questo nostro piccolo fratello un grande potere”.

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