Chiesa parrocchiale gremita, quest’oggi, a Castegnato per i funerali di Elena Casanova, la 49enne uccisa a martellate dall’ex fidanzato Ezio Galesi, che ora si trova in carcere.
L’ultimo saluto a Elena Casanova. Il parroco:”La parola finale deve essere di speranza, non di violenza”
Sono stati celebrati questo pomeriggio alle 15.30 i funerali di Elena Casanova, 49enne uccisa per mano dell’ex fidanzato Ezio Galesi lo scorso 20 ottobre.
A gremire la chiesa parrocchiale di Castegnato, dove la donna viveva insieme alla figlia 17enne, parenti, amici, colleghi, coscritti e parte della comunità rappresentata anche dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianluca Cominassi, tra le prime file con la fascia tricolore.
Accogliere i sentimenti
A officiare la funzione il nuovo parroco don Duilio Lazzari, che ha invitato a riflettere profondamente sul valore delle parole e sul loro utilizzo.
“Di fronte a questo momento allucinante occorre riconoscere che ci sono sentimenti nell’animo umano difficili da riconoscere e accettare – ha osservato – Ma è necessario accoglierli, per evitare che diventino pericolosi. Non vanno mai lasciati nell’oscurità o tutto diventa pulsionale”.
Il riferimento di don Lazzari non era rivolto solo al passo della Bibbia affrontato, bensì alla tragica vicenda che ha strappato Elena Casanova a questa vita, lasciando un grande vuoto da affrontare.
Intensa dall’inizio alla fine, la predica si è conclusa con una frase incisiva:”Posso immaginare che con i colpi di martello inferti, Gesù abbia sentito i colpi sui chiodi della sua croce”.
Gli amici
Dall’altare hanno riecheggiato anche i pensieri degli amici della figlia.
Adolescenti che con voce rotta dalla commozione hanno ricordato quanto Elena fosse speciale, promettendole che Alice non sarà mai sola.
“Occorre amare e rispettare le donne come un dono – hanno aggiunto – Ricordandoci di avere cura delle relazioni ogni giorno”.
Il volo
Al termine della funzione, uno scroscio di applausi ha accompagnato il feretro sul sagrato della chiesa.
I primi a salutarlo proprio la figlia Alice e l’ex marito, che le hanno donato una calla bianca.
In lontananza un coro:”Ciao, bionda” e alzando lo sguardo decine di palloncini rossi e bianchi hanno preso il volo, come a raggiungere Elena.

Le iniziative
Tutta la comunità si è stretta in un lutto cittadino, abbassando le serrande delle attività oggi pomeriggio.
Un segno di vicinanza alla famiglia, che ha silenziosamente ricevuto il supporto di centinaia di persone.
Accanto a questo gesto, in concomitanza con le celebrazioni, lo stabilimento bresciano dell’azienda Iveco (dove lavorava Elena) si è fermato per ricordarla.
Ma sono davvero tante le iniziative che hanno preso forma (o lo faranno a breve) per omaggiarla e credere che un mondo più tollerante e gentile sia possibile.
Stasera, ad esempio, tutti i castegnatesi sono invitati ad accendere fuori dalle proprie finestre un lumino o una candela: una proposta a cui anche i non residenti possono aderire.
Nei giorni scorsi, invece, don Lazzari aveva creato una gigantografia (presente accanto all’altare) raffigurante il corpo stilizzato di una donna chiamando i fedeli a intingere un dito nell’inchiostro rosso e ponendo la propria impronta sulla stampa e recitando la preghiera in memoria di Elena.