insieme si può

Le maschere Cpap donate all’Asst Franciacorta hanno salvato un centinaio di vite

Gli apparecchi sono stati forniti dalla Fondazione Pellegrini Forlivesi e acquistate tramite la raccolta fondi #InsiemexAsstFranciacorta, promossa dall’associazione Amali, con la Fondazione, insieme alle Botteghe di Chiari e con la collaborazione di ChiariWeek e del Giornale di Chiari.

Le maschere Cpap donate all’Asst Franciacorta hanno salvato un centinaio di vite

di Federica Gisonna

Maschere dal valore immenso. Strumenti che hanno salvato e continueranno a salvare vite. Uomini, donne, giovani, anziani: tutti hanno avuto bisogno di questi apparecchi, nemmeno tanto complessi, ma preziosi e difficili da trovare, che aiutano a fare una cosa tanto semplice e naturale, quanto per nulla scontata e immensamente complicata al tempo di una pandemia globale: respirare.

Maschere Cpap all’Asst Franciacorta

Sono più di un centinaio le vite salvate grazie alle maschere fornite all’Asst Franciacorta dalla Fondazione Pellegrini Forlivesi e acquistate tramite la raccolta fondi #InsiemexAsstFranciacorta, promossa dall’associazione Amali, con la Fondazione, insieme alle Botteghe di Chiari e con la collaborazione di ChiariWeek e del Giornale di Chiari.

Sono infatti ben 100, più del numero prefissato insieme al direttore generale Mauro Borelli e dal direttore sanitario Jean Pierre Ramponi, gli apparecchi Cpap regalati all’azienda socio sanitaria. Un risultato importante che è frutto anche del rapporto fraterno del presidente della Fondazione, Augusto Pellegrini, con il Ceo della Società Americana di Patologia Clinica, il professor Blair Holladay. 58 apparecchi sono infatti giunti direttamente dagli Stati Uniti e dall’ASCP, mentre 32 sono invece state acquistate grazie al contributo dei donatori. E noi, come giornale, siamo veramente orgogliosi di aver fatto parte di questa squadra e vi siamo grati per ogni centesimo donato.

Le parole per l’ospedale

“L’Asst della Franciacorta ringrazia sentitamente la Fondazione Pellegrini Forlivesi, che ha raccolto donazioni per l’acquisto, tra le altre strumentazioni pervenute, di maschere per il supporto respiratorio non invasivo nel corso dell’emergenza Covid-19 – hanno sottolineato il dottor Gabriele Zanolini, responsabile della Medicina Generale, e il dottor Luca Ronchi, responsabile della Pneumologia – In un momento di criticità sanitaria, alla ricerca degli approvvigionamenti dei dispositivi medici per la cura della polmonite da Coronavirus, ricevere le maschere per la terapia ventilatoria semintensiva è stato di grandissimo aiuto. Nei nostri ospedali della Franciacorta non sono mai mancate le strumentazioni necessarie ma ci sono stati momenti davvero difficili, in cui l’afflusso di malati nel corso dell’epidemia da nuovo Coronavirus sembrava davvero non arrestarsi e crescere di giorno in giorno; abbiamo avuto giorni in cui c’erano oltre 200 ricoverati per l’epidemia, giorni in cui abbiamo lavorato instancabilmente (medici, infermieri, operatori sociosanitari, fisioterapisti) non facendo mai mancare le nostre competenze professionali e ogni sforzo nella cura dei malati. Abbiamo trattato molte persone in regime semintensivo, nei reparti di degenza, utilizzando vari supporti alla respirazione, tra cui la ventilazione meccanica non invasiva, per la quale è necessario avere per ogni paziente una maschera specifica che possa aderire al volto per la somministrazione dell’aria arricchita di ossigeno nelle fasi più gravi dell’infezione da Coronavirus. La Fondazione Pellegrini Forlivesi è riuscita, grazie al sostegno delle generose donazioni dei cittadini e delle imprese locali, a raccogliere sufficienti fondi per acquistare ben 100 di queste maschere, servite quindi a curare con successo 100 pazienti, negli ospedali di Chiari e Iseo, riuscendo ad evitare alla stragrande maggioranza di loro il trasferimento in Terapia Intensiva, consentendo il graduale miglioramento delle condizioni respiratorie e quindi la guarigione”.

Il miglioramento della situazione

Dopo giorni di guerra, fortunatamente già da qualche settimana, l’Asst Franciacorta ha ripreso a respirare e, anche se non bisogna mai mollare la presa e continuare a seguire le regole, si possono tirare i primi sospiri di sollievo.

“Nelle ultime settimane stiamo ricevendo telefonate e mail di ringraziamento da molte di queste persone, tornate alle loro case direttamente o dopo un breve periodo di riabilitazione- hanno continuato – La loro riconoscenza deve andare non solo a noi medici e operatori ospedalieri ma anche a chi ci ha consentito di lavorare nelle condizioni migliori, non facendoci mai mancare farmaci, presidi terapeutici, dispositivi di protezione. Ora che l’epidemia sembra essere contenuta grazie alle misure di distanziamento sociale e ora che la vita pubblica-lavorativa sta provando a riprendere una sorta di “nuova normalità”, auspichiamo che una simile situazione di emergenza non debba ripresentarsi. Abbiamo conoscenze ed esperienza sul campo ma l’onda della malattia potrebbe tornare a risollevarsi, speriamo in modo molto più lieve. Siamo pronti e chiediamo, a quanti hanno dato sostegno con le loro generose donazioni e a tutte le altre persone disponibili a farlo, di continuare a sostenerci. Dovremo imparare a convivere con il nuovo Coronavirus per molti mesi e dovremo essere sempre preparati ad affrontarlo nel migliore di modi”.

Il ringraziamento

Non sono inoltre mancate parole di ringraziamento nei confronti di chi ha reso possibile tutto questo.
“Grazie a tutti i donatori per quanto hanno fatto attraverso la Fondazione Pellegrini Forlivesi e per quanto ancora potranno fare: per ogni singola vita umana, perché il nostro lavoro sia sempre efficace”, hanno concluso.

L’intervento

Un rapporto che già c’era, ma che sicuramente in questo periodo si è fortemente consolidato.
“La collaborazione con l’Asst Franciacorta è eccellente sotto molteplici punti di vista – ha commentato infine il presidente della Fondazione, Augusto Pellegrini – E’ un privilegio per qualunque volontario poter lavorare a fianco di persone competenti e guidate dalla passione per il proprio lavoro e per le proprie responsabilità. Dal direttore generale Borelli, alla direzione sanitaria, a quella amministrativa, ai responsabili dei reparti Covid-19, a tutto il personale sanitario, amministrativo e di supporto, abbiamo a che fare con professionisti efficienti, disponibili e cortesi. Possiamo e dobbiamo, perciò, essere orgogliosi del nostro ospedale e di tutto il suo personale, che ha affrontato l’epicentro di una pandemia globale in modo straordinario. Per la cronaca, questo non lo dico solo io, ma anche il professor Blair Holladay, Ceo della Società Americana di Patologia Clinica, ed il professor Daniel Candinas, Primario di Chirurgia e vice Rettore dell’Università di Berna, che molto più autorevolmente di me hanno espresso il medesimo giudizio”.

La raccolta fondi (come donare)

Il bene non si ferma: chiunque volesse continuare a donare può farlo attraverso i seguenti conti correnti. Iban: IT 7 2U 0839 3543 4000 7090 020282 – Intestato a Associazione Amali oppure all’Iban IT 1 0U0 5696 543 4000000 2617 X63 – Intestato a Associazione Pellegrini Forlivesi. Entrambi con causale InsiemexAsstFranciacorta.

 

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOTIZIE

Iscriviti al nostro gruppo Facebook: Brescia e Provincia eventi & news
E segui la nostra pagina Facebook ufficiale PrimaBrescia (clicca “Mi piace” o “Segui” e imposta le notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia)

TORNA ALLA HOME