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Incendio alla primaria di Cellatica, ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro minorenni

Due degli indagati si sono resi responsabili anche di un altro incendio, appiccato nella notte del 15 settembre al mobilio da esterni di un bar del centro cittadino cellatichese.

Incendio alla primaria di Cellatica, ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro minorenni
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Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro ragazzi minorenni.

Incendio della primaria

I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Gardone Val Trompia , nelle prime ore del mattino di oggi lunedì 31 ottobre 2022, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i minorenni di Brescia, su richiesta della Procura della Repubblica per i minorenni, nei confronti di quattro ragazzi – il più grande di appena sedici anni – indagati per l’incendio e il danneggiamento della scuola primaria “Leonardo Da Vinci” di Cellatica.

Da questi fatti è scaturita un’articolata indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Gussago che, anche tramite la visione di filmati di videosorveglianza e l’escussione di testimoni, ha identificato compiutamente i giovanissimi responsabili che ricorrono in tutti e tre gli eventi. Il devastante incendio alle scuole elementari di , Cellatica avvenuto lo scorso 18 settembre 2022, è stato appiccato ammucchiando banchi, cattedre e finanche i libri e i quaderni dei giovani alunni ed ha causato ben oltre 350mila euro di danni, rendendo inagibile l’intero complesso con la conseguente interruzione del servizio scolastico fino al completo ripristino, con forte disagio per studenti e famiglie.

Non si tratta di un episodio isolato

Due degli indagati si sono resi responsabili anche di un altro incendio, appiccato nella notte del 15 settembre al mobilio da esterni di un bar del centro cittadino cellatichese; uno di loro anche dell’aggressione ai danni di un sessantacinquenne volontario presso il locale oratorio. Dopo le formalità di rito, due indagati sono stati collocati in una comunità mentre gli altri due, sottoposti alla misura della “permanenza in casa” (l’equivalente degli arresti domiciliari, che il codice prevede per i soli maggiorenni), sono stati condotti presso le rispettive residenze ed affidati ai genitori con divieto di uscire di casa e di avere contatti con persone diverse dai conviventi.

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