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Il marocchino senza identità, investito da una mietitrebbia tornerà a camminare

L'uomo, che si era addormentato in un campo nelle campagne di Castiglione delle Stiviere, è stato trasferito dall'ospedale di Montichiari in una struttura sanitaria di Bozzolo

Il marocchino senza identità, investito da una mietitrebbia tornerà a camminare
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Il giovane marocchino che perse una gamba, tranciata da una mietitrebbia, avrà una protesi, e così potrà tornare a camminare e, forse, ad avere una vita normale dopo la tragedia subita lo scorso mese di settembre. L'uomo, che si era addormentato in un campo nelle campagne di Castiglione delle Stiviere, è stato trasferito dall'ospedale di Montichiari in una struttura sanitaria di Bozzolo. Qui verrà avviata la procedura di riabilitazione necessaria per arrivare poi all'inserimento della protesi che consentirà al giovane uomo di poter nuovamente camminare dopo oltre sette mesi di letto.

Si era addormentato in un campo tra Castiglione e Montichiari

La sua storia era iniziata una sera di settembre quando, dopo essersi addormentato, stremato dalla fatica di un lungo viaggio a piedi, si era ritrovato con un gamba incastrata nella barra di una mietitrebbia. Il guidatore, intento nell'opera di mietitura, non aveva visto l'uomo addormentato fra le le piante, una tragedia che non ha potuto evitare. Dopo un complesso intervento dei Vigili del Fuoco e delle personale sanitario, il giovane uomo era stato portato d'urgenza agli Spedali Civili di Brescia, dove è rimasto per parecchi mesi. Qui si è venuti a conoscenza di una parte della sua storia, dato che l'uomo non ha contatti in Italia.

Il ragazzo non parla con nessuno

Si tratta di un migrante di 30 anni che ha provato ad entrare in Europa via Spagna, ma qui è stato rimandato indietro, subendo violenze, così ha raccontato a chi lo ha curato. A quel punto ha tentato la via dell'Italia. Come sia arrivato nel Nord e, in particolar modo, nella zona di Castiglione delle Stiviere, non è stato possibile chiarirlo. Chi lo ha incontrato, parla di un giovane profondamente provato, non collaborativo e che non dialoga con nessuno. Dopo alcune settimane di degenza all'ospedale di Montichiari, nel reparto subacuti, il giovane, che nel mentre ha ottenuto dei documenti provvisori dalle autorità mantovane, ha potuto ottenere cure e, allo stesso tempo, accedere alla protesi. Questa verrà impiantata al giovane nella struttura di Bozzolo, dove è stato trasferito da alcuni giorni. Qui, oltre alla preparazione, verrà seguito per tutta la fase di riabilitazione, che gli consentirà di poter camminare. A quel punto si valuterà sul suo destino.

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