Il Comune «autorizza» nuovi rumori, sulla Tav è braccio di ferro tra cittadini e politica
Oltre alle rotatorie, tra cui quella attesa da anni al posto del semaforo a Ponte San Marco, c’è anche il viadotto che sbucherà in zona Zemogna
Quali, quante e dove saranno le compensazioni che l’Amministrazione Comunale ha «portato a casa» in cambio dei disagi che dureranno presumibilmente fino al 2027, sul territorio di Calcinato inerenti la costruzione della Linea ad Alta Velocità Tratta Brescia - Verona?
E’ la domanda che si stanno ponendo da anni i volontari del Comitato Cittadini che dall’inizio del progetto, stanno supervisionando i diversi cantieri Tav sparsi sul territorio di Calcinato. Ed è anche la domanda che ad oggi si stanno iniziando a porre anche i cittadini più attenti, di fronte ad un paese sempre più vittima di una viabilità promiscua dettata dalle esigenze della grande opera, il cui progetto, vale la pena di ricordarlo, risale al lontano 2003.
Rincari e tempistiche
Non ci sono ancora numeri certi, trasparenti e definitivi sul costo totale della tratta anche a causa dei rincari degli ultimi anni, ciò che è certo è che i 2,050 miliardi preventivati nel 2003, quando il Cipe approvò il progetto preliminare, sono arrivati a 8. Nel frattempo in Comune si è concessa, come sta accadendo in molti Comuni, la deroga alla Cepav Due per i limiti della zonizzazione acustica, che tradotto significa che l’azienda sarà autorizzata a superare i limiti di emissione acustica, nonostante l’area sia ad intensa densità umana.
Le preoccupazioni del Comitato
Ma il cruccio principale per i cittadini sono le compensazioni ottenute o peggio, non richieste, dagli amministratori della Giunta Maestri. «Un’opera il cui impatto complessivo, non riguarda solo chi è o sarà espropriato - spiegano i volontari del Comitato Cittadini Calcinato - ma riguarda tutti visto anche la mancanza del progetto esecutivo che vede quasi ogni giorno imprevisti e ulteriori disagi. Un ulteriore ed importante punto è la richiesta effettuata in tutti questi anni ai nostri amministratori locali, che non dobbiamo dimenticarci sono gli stessi che oggi stanno governando e che nel 2016 hanno firmato un report di accordo con Cepav Due e Rfi, di organizzarsi con uno sportello informativo mettendo a disposizione tecnici per dare informazioni immediate e consulenze gratuite.
Invece, seppur in consiglio comunale hanno sempre dichiarato che avrebbero fatto informazione anche con il supporto di Cepav, tutto questo non è mai avvenuto. Hanno solo scelto politicamente di mettere in campo altro consumo di suolo (se già non bastasse quello per l’opera) con strade, stradine, rotonde, viadotti, insomma altro cemento che dovrà poi essere a carico dei cittadini di Calcinato sotto il profilo delle manutenzioni. In conclusione, con dispiacere, noi lo sapevamo che sarebbero stati enorme il disagio e devastanti gli impatti. Come comitato, siamo vicini a quella famiglia che Cepav Due vorrebbe chiusa in casa con un cantiere promiscuo, a nostro avviso sicuramente non conforme alle leggi vigenti. Siamo vicini a tutte le famiglie che stanno avendo danni nelle proprie abitazioni, a tutti coloro che dovranno chiedere e pagare consulenze tecniche e legali per la difesa del proprio diritto di proprietà.
E ancora a quell’ azienda agricola che è stata demolita un anno prima rispetto alla necessità di cantiere, sottraendo reddito e capitale. Come comitato oggi però abbiamo un sassolino da togliere. Se una comunità crede che il problema degli impatti causati da un’opera altamente invasiva come il TAV Brescia - Verona, riguardi solo chi è colpito e crede che quattro compensazioni possano alleviare i danni, a nostro avviso è completamente fuori strada. Una vera comunità dovrebbe farsi scudo e difendersi l’uno con l’altro, con a capofila il sindaco che dovrebbe essere il sindaco di tutti, cosi come assessori e la politica tutta. Anche perché, ogni costo ulteriore, ogni giorno di cantiere, ogni opera di compensazione richiesta, sarà a carico di tutti, anche di coloro che oggi pensano che non li riguardi» - conclude la portavoce Laura Corsini del comitato.
Compensazioni e disagi
Ma in definitiva cosa vedranno sorgere i cittadini di Calcinato sul loro territorio, a fronte degli enormi disagi e dell’impatto che l’opera sta generando? Nel dettaglio, si parte con la prima compensazione, che è il nuovo ponte sul fiume Chiese tra la via Cavour e via Zemogna, lì sarà realizzato il ponte di 80 metri composto dalle 2 campate che sovrasteranno il piano campagna di circa 4 metri. Il valore dell’opera si aggira intorno ai 6milioni di euro. La seconda compensazione, che è quella promessa dall’Amministrazione Legati prima, Maestri dopo, della rotonda in via Statale, al posto dell’impianto semaforico. Qui la rotonda, inserita in tutti i programmi elettorali del centro destra di Calcinato, vedrà finalmente la luce ma grazie alla Tav. Un’altra rotonda sorgerà tra via Cavour e via Statale, al prezzo complessivo di 270mila euro. Ci sarà un nuovo collegamento tra via Cavour e via Brescia, per un costo d’opera di 230mila euro.
Il monumento degli Aviatori è finalmente pronto a traslocare
Tra le compensazioni «artistiche» lo spostamento del monumento dedicato agli Aviatori che è rimasto fino ad ora nel bel mezzo del cantiere ai piedi del nuovo cavalcavia davanti al centro sportivo e che costerà circa 170mila euro. Tra le compensazioni più consistenti e interessanti per la cittadinanza ci sarà la realizzazione della pista ciclabile in via Rovadino al costo di 660mila euro e il sottopasso. Anche il canile, in attesa di essere rilocalizzato sarà sottoposto a compensazione per un intervento di trasferimento del valore di 1milione e 100mila euro. Ovviamente si sta parlando di costi stimati nel 2017, quando dei cantieri ancora non c’era traccia, nè tantomeno della crisi economica che sicuramente ha intaccato non solo le tempistiche, ma anche costi e reperimento delle materie prime.