Operazione delle Fiamme Gialle

Fatture false e riciclaggio: imprenditore bresciano condannato a 13 anni

Confermata anche l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale per un valore di oltre 8.600.000 euro

Fatture false e riciclaggio: imprenditore bresciano condannato a 13 anni
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Dichiarazione fraudolenta, fatture false, riciclaggio e tanto altro ancora. Un imprenditore bresciano, Sandro Monteleone (che in passato aveva anche vissuto a Passirano) è stato condannato e portato in carcere.

Fatture false e riciclaggio: imprenditore bresciano condannato a 13 anni

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia hanno eseguito un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti con contestuale ordine di traduzione in carcere di Sandro Monteleone (già ai domiciliari a Brescia), emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Brescia, nei confronti di un imprenditore bresciano condannato in via definitiva a 13 anni di reclusione per i reati di associazione per delinquere; dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti; emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti; indebita compensazione; riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, constatati nell’ambito di 2 indagini di polizia giudiziaria dalla Guardia di Finanza di Brescia, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Brescia.

Il cumulo delle pene è giunto a seguito dell'operazione Cerbero, del 2014, e poi ulteriori un'indagine del 2018, Evasione continua", coordinata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia che si era avvalso anche dell'aiuto dei finanzieri della tenenza di Pisogne. A queste due operazioni erano poi seguiti ulteriori controlli di investigazione economico-patrimoniale per accertamenti in merito al tenore di vita di Monteleone, sproporzionato in rispetto alle sue dichiarazioni dei redditi. Le frodi fiscali non sono strettamente connesse solo al bresciano, ma riguardano il territorio internazionale.

Prevenzione patrimoniale

Nei confronti dell'imprenditore condannato, la Corte di Cassazione ha anche confermato, l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, proposta ed eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia per un valore di oltre 8.600.000 euro in quanto ritenuto fiscalmente pericoloso a partire dal 2004, in considerazione del curriculum criminale caratterizzato da una pluralità di reati di natura fiscale e contro il patrimonio.

Il Giudice di legittimità, nel rendere definitivo il provvedimento di confisca, ha confermato quanto è stato accertato nel corso dell’attività di indagine condotta dal G.I.C.O. di Brescia che, oltre a dimostrare la pericolosità sociale dello stesso, ha ricostruito la sproporzione economico-patrimoniale del soggetto e del relativo nucleo familiare rispetto alle disponibilità lecitamente detenute dai medesimi.

Il risultato delle investigazioni

Le investigazioni condotte in quest’ultimo contesto hanno consentito, inoltre, di individuare le operazioni giuridiche, finanziarie e patrimoniali volte a creare fittizie intestazioni di beni, così da schermare le reali disponibilità patrimoniali del proposto, consistenti in immobili di pregio storico del valore di oltre 4.000.000 euro, opere d’arte, beni d’arredo e orologi di lusso dal valore indicativo di circa 2.000.000 euro, due veicoli e disponibilità finanziarie per un ammontare superiore a 2.600.000 euro.

Monteleone è stato considerato un soggetto di pericolosità economico finanziaria perché nel tempo ha continuato a perpetrare i medesimi reati.

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