Dall'estero

Erbuschese in California racconta le misure anti-Coronavirus

San Francisco è ancora nella Fase 1 ma le regole sono meno restrittive che in Italia.

Erbuschese in California racconta le misure anti-Coronavirus
Pubblicato:
Aggiornato:

Il 13 marzo San Francisco è stata una delle prime città in California ad annunciare la chiusura delle scuole dal 16 marzo. Quella stessa sera ha dichiarato lo stato di shelter in place, ben diverso dal nostro lockdown: l’indicazione era di stare a casa, senza però chiudere i confini, nemmeno tra i paesi vicini, e senza fermare i voli nazionali. L’erbuschese Valentina Zerbini, che vive in California col marito, ha riscontrato un approccio diverso al Coronavirus rispetto all’Italia.

Erbuschese in California: la testimonianza

"Qui siamo ancora nella Fase 1, ma la spesa si è sempre potuta fare in due della stessa famiglia - ha spiegato - La gente ha sempre potuto fare attività fisica all'aperto, e quindi c’erano un sacco di bambini e adulti in giro a piedi e in bici. I ristoranti sono stati chiusi ma con servizio di take out da subito. E c’è l’idea di riaprire le scuole tra luglio e agosto con numeri minori, 10 o 12 per classe alla materna". Valentina e il marito lavorano da casa attraverso remote learning con gli studenti.

Regole meno restrittive

"Qui hanno fermato le metro e lasciato gli autobus – ha raccontato - Questa settimana sono ripartiti i cantieri. A parte stare molto a casa non ci sono state regole forti come in Italia, non abbiamo un’autocertificazione". Per quanto riguarda i contagi, la sanità è privata e c’è un numero da chiamare in caso di sintomi. "Alcune città che hanno abbastanza tamponi per dare test, altre no - ha spiegato la giovane - Gli ospedali hanno ancora posti ma a molti che hanno sintomi viene detto di stare a casa".

Saltano le vacanze in Italia

Valentina aveva già prenotato i voli per trascorrere l’estate in Italia e riabbracciare così la sua famiglia, ma non potrà purtroppo tornare. "Al momento l’unico volo internazionale è con Alitalia - ha precisato - E’ riservato ai connazionali ma solo per motivi di salute di famigliari".

Leggi anche Nascere ai tempi del Coronavirus

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali