DEPURATORE DEL GARDA

Depuratore del Garda, è il giorno della verità

Alle 14,30 si riunirà il Consiglio Provinciale

Depuratore del Garda, è il giorno della verità
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Depuratore del Garda, è il giorno della verità.

Oggi la decisione

Si deciderà oggi, lunedì 30 novembre 2020, una parte del destino del depuratore del Garda. Alle 14,30 si riunirà infatti il Consiglio Provinciale che dovrà decidere in merito alla mozione Sarnico che giovedì scorso in Commissione Ciclo Idrico non è riuscita a trovare unanimità. Si conteranno i voti dunque in consiglio provinciale, su un tema annoso e largamente discusso come quello del depuratore del Garda.

Giovanni Battista Sarnico, delegato al ciclo idrico, vuole che Ato prenda atto di costruire i depuratori in zone servite dagli stessi, facendo così tramontare l'ipotesi Gavardo-Montichiari e riaccendendo quella di Lonato e Peschiera del Garda. Dall'altro lato, il presidente Alghisi non è mai sembrato del tutto propenso a ricevere la proposta. Nel mezzo, un consiglio provinciale spaccato e che solo oggi conoscerà l'esito delle votazioni.

Dopo il flop del Ministero

Dopo il flop del Ministero, la partita si è spostata in Consiglio Provinciale, dove porta la prima delle due strade che i sindaci stanno percorrendo per fermare un’opera che ha «unito» nelle proteste ben 60 primi cittadini, di diversi colori e fazioni politiche. La prima strada porta dritta all’ufficio del delegato al ciclo idrico Giovanni Battista Sarnico, la cui mozione, dopo essere stata bloccata anzitempo dall’Avvocatura della Provincia, è stata corretta e ripresentata e punta senza mezzi termini a costringere Ato ad una cosa ben precisa: costruire un depuratore in un’area servita da quella depurazione. Nella fattispecie, costruire in un comune gardesano il depuratore del Garda: nemmeno una cosa fuori logica, anzi, sbandierata fin dalla prima ora dai Comitati ambientalisti. Anche se resta da sciogliere il nodo legato al corpo recettore: un depuratore a Lonato potrebbe portare ugualmente i reflui depurati nel Chiese, così come nel Mincio. Sarnico è determinato e vuole vedere vinta la propria battaglia e smuovere un consiglio provinciale che più volte non è riuscito ad esprimersi in merito all’opera, nonostante le tante mozioni presentate dal consigliere Marco Apostoli.

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