Dal matrimonio all'espulsione, scoperto un clandestino
Ha presentato il certificato di nulla osta al matrimonio, ma la sua versione non ha convinto gli agenti.
Dal matrimonio all'espulsione, scoperto clandestino. E' successo a Ghedi: l'uomo aveva già tutti i documenti pronti e con quatto condanne voleva pulirsi la fedina.
Il caso
Una vicenda davvero particolare che ha visto come protagonista M.A., cittadino marocchino. Il cinquantunenne, classe 1967, si trova in Italia dove ha collezionato ben quattro condanne per reati collegati agli stupefacenti, con il poco lusinghiero risultato di trascorrere più della metà del tempo tra le carceri di Genova, Canton Mombello e Rebibbia.
M.A., che è tuttora clandestino sul territorio italiano, ed ha pensato di rifarsi una “verginità” e sistemare la sua posizione sposando una sua connazionale che nel frattempo era riuscita ad acquisire la cittadinanza italiana. In questo modo il cittadino marocchino pensava di poter ottenere il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi famigliari.
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I controlli
Il suo piano, però, è naufragato di fronte ai controlli della Polizia Locale di Ghedi, che, nell’ambito della sua consueta attività, lo ha fermato con una sua pattuglia. Vedendo la documentazione presentata da M.A, gli agenti si sono subito insospettiti ed hanno deciso di approfondire i controlli sulla sua identità. Lo straniero presentava il certificato di nulla osta al matrimonio già legalizzato da parte della Prefettura di Brescia, ma la sua versione, che evidenziava anche una data già fissata per le presunte nozze, non ha convinto gli agenti della Polizia Locale di Ghedi che hanno portato avanti i loro accertamenti. In effetti le operazioni di “fotosegnalazione”, necessarie per una compiuta identificazione della persona, hanno permesso di accertare la vera identità del cittadino marocchino, giungendo così a scoprire che è stato scarcerato solo lo scorso maggio dopo undici anni trascorsi consecutivamente in carcere.
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L'espulsione
Della scoperta è stata informata immediatamente la Questura di Brescia, che, attraverso gli uffici competenti, ha subito avviato la procedura necessaria per l’espulsione del soggetto dal territorio nazionale. Dopo la convalida del provvedimento, avvenuta davanti al giudice venerdì 22 novembre, M.A. è stato accompagnato all’aeroporto di Bologna per essere espulso fisicamente dall’Italia.