Matrimonio-ricatto per pagare il debito di droga

Un albanese clandestino voleva sposare per regolarizzare la sua posizione in Italia una monteclarense che con lui aveva un debito di droga.

Matrimonio-ricatto per pagare il debito di droga
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Matrimonio-ricatto per pagare il debito di droga. Un clandestino stava per sposare una 30enne di Montichiari per regolarizzare la sua posizione.

Matrimonio per debiti

Neanche Alessandro Manzoni è riuscito a tanto e non a caso il comandante della Polizia Locale di Montichiari Christian Leali ha citato I Promessi Sposi in apertura di conferenza stampa questa mattina per informare su due arresti e un obbligo di firma a conclusione di una vicenda che ha dell'incredibile. Un albanese clandestino, classe 1977 residente a Calcinato, voleva sposare per regolarizzare la sua posizione in Italia una monteclarense di 30 anni che con lui aveva un debito di droga.

Ricattati la sposa e il testimone

Una matrimonio combinato, un ricatto che è stato svelato dagli uomini della Polizia Locale poco prima che l'unione civile avesse luogo nel Comune monteclarense. Anche uno dei testimoni  era presente perché ricattato dall'albanese. Quando gli agenti della Locale sono intervenuti al matrimonio erano presenti anche la vera moglie dell'albanese e suo nipote che alla vista delle uniformi si sono immediatamente allontanati.

Una famiglia già nota

Dopo aver bloccato la cerimonia gli agenti hanno seguito la donna e il nipote a Calcinato. Li hanno fermati mentre cercavano di scappare con uno zainetto in cui sono stati trovati 3mila euro, risultati provente dell'attività di spaccio, cocaina da preparare e dosi pronte per la distribuzione. La droga sequestrata sarebbe servita per lo spaccio nei territori di Calcinato, Montichiari e Bedizzole. I tre albanesi protagonisti della vicenda appartengono a una famiglia già nota alle Forze dell'Ordine per attività criminali nel mondo dello spaccio.

I tre sono stati arrestati: per i due uomini è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per la donna c'è l'obbligo di firma.

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