emergenza sanitaria

Conte: "Nessuna chiusura verso misure più restrittive" chieste da Lombardia VIDEO

Fra le altre cose è stata chiesta la chiusura di strutture ricettive, esercizi pubblici, attività artigianali di servizio (parrucchieri, estetisti, ecc.), centri commerciali.

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Ieri c'è stata una videoconferenza con i Governatori del territorio ed è stata anticipata la richiesta della Lombardia.

"Ho dato mandato al minsitro Speranza di sollecitare il governatore Fontana a sollecitare le richieste motivandole - ha sottolineato il premier, Giuseppe Conte - Non c'è nessuna chiusura verso misure più restrittive. Siamo disponibili a seguire l'evolversi del contagio e le richieste che ci dovessero pervenire dalla Lombardia e dalle altre Regioni. Il nostro obiettivo primario è tutelare la salute dei cittadini. Dobbiamo però tener conto di tutti gli interessi e le libertà, procedendo con attenzione con le misure. Non affidiamoci a reazioni emotive".

Le misure più restrittive chieste dalla Lombardia

Chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità. Chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico, di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti.

Queste sono alcune delle proposte formalizzate oggi al Governo dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci della Lombardia, per porre in essere ulteriori misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19. Le richieste andrebbero ad integrare il Dpcm dell'8 marzo.

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Accordo con Confindustria per le altre attività produttive

Nel documento inviato dalla Regione al Governo si comunica altresì che "per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l'eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese. Sono in via di definizione ulteriori accordi con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive".

"Ho avuto un colloquio con il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, con il quale ho raggiunto un accordo per individuare le modalita' che andranno adottate dalle aziende che continueranno a produrre e prendendo atto della disponibilita' di altre a sospendere l'attivita - ha annunciato il presidente Fontana - Andranno rispettate scrupolosamente le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanita' e della Regione Lombardia a partire dalla soppressione di tutti i servizi mensa, dal rispetto delle distanze e dalla fornitura di tutte le dotazioni necessarie alla protezione personale dei lavoratori come guanti e mascherine, cosi' come richiesto anche dai sindacati".

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