La soddisfazione del Guru Paolo Bendinelli: "Un percorso doloroso"

Chiusa la vicenda giudiziaria sulla morte di Roberta Repetto, nessun risarcimento per la famiglia

L'amara reazione della sorella Rita Repetto: "Hanno ucciso mia sorella due volte"

Chiusa la vicenda giudiziaria sulla morte di Roberta Repetto, nessun risarcimento per la famiglia
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Non solo il guru Paolo Bendinelli non dovrà risarcire la famiglia di Roberta Repetto, la Corte di Cassazione ha disposto anche l’annullamento della sentenza di secondo grado per il dirigente medico Paolo Oneda.

I fatti risalenti al 2020

Roberta, agente immobiliare e insegnante di yoga, era morta il 9 ottobre 2020 stroncata dalle metastasi di un melanoma, dopo un’agonia durata due anni. Nel 2018 la chiavarese figlia dell’ex sindaco Renzo Repetto, era stata operata per togliere un neo su un tavolo da cucina del Centro Anidra di Stibiveri (Borzonasca), senza anestesia né esami né terapia post operatoria. Su consiglio del guru Paolo Bendinelli e del medico Paolo Oneda si era curata con tisane zuccherate, lampade di sale e bagni gelati nel fiume.

La vicenda giudiziaria

In primo grado era stata richiesta una condanna di 16 anni per il guru Paolo Bendinelli e una di 14 anni per il medico manerbiese Paolo Oneda, entrambi per omicidio volontario. La sentenza di primo grado? 3 anni e 4 mesi ad entrambi per omicidio colposo, a seguire «a sorpresa» in Appello è arrivata l’assoluzione perché il fatto non sussiste per il guru Bendinelli, fondatore del Centro Anidra, e con la pena ridotta per il dirigente medico Oneda, ad un anno e quattro mesi. Assolta invece in primo grado in via definitiva, perché "il fatto non  sussiste", la psicologa Paola Dora.

La situazione attuale di Paolo Oneda

Sempre il 25 novembre il ricorso civile contro Oneda è stato rigettato totalmente ed è stato accolto il ricorso penale.  La Cassazione ha disposto l’annullamento della sentenza e il rinvio a un altro processo d'appello che si svolgerà a Genova. Il medico ha fatto sapere che da lui non sono mai state consigliate cure con tisane zuccherate, lampade di sale e bagni gelati nel fiume e che non ha mai avuto condotte ascientifiche.

La reazione di Rita Repetto

«Con grande sconcerto apprendo proprio oggi, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che la Corte di Cassazione non ha accolto le richieste del Procuratore per Paolo Bendinelli, confermando quindi l’assoluzione, e ha disposto l’annullamento per Oneda - questa la reazione a caldo della sorella della 40enne scomparsa - Con questa sentenza, che sono costretta ad accettare e nello stesso momento a subire, non solo hanno ucciso mia sorella ancora una volta, ma le hanno anche tolto ogni dignità e non posso che vergognarmi di essere italiana di fronte a una giustizia che ignora il dramma umano di chi ha subito manipolazione mentale, trattandolo come una questione di secondaria importanza - ha continuato - Noi abbiamo fatto tutto il possibile per portare alla luce quanto accaduto a Roberta, ma se la Magistratura ritiene che simili condotte siano lecite, non possiamo fare altro che prendere atto di questa vergogna».

Le parole del guru Bendinelli

Tramite un post di Facebook il guru Bendinelli ha espresso la propria soddisfazione:

«Le bugie hanno le gambe corte. Non basta ripetere una bugia per tre volte, tante quante sono state le tappe del mio percorso giudiziario, per trasformarla in verità. È stato un cammino lungo e doloroso, ma oggi posso dirlo con serenità: anche la Corte di Cassazione ha confermato la mia assoluzione, riconoscendo l’infondatezza di ogni accusa, incluse le responsabilità civili. Le falsità non diventano realtà, nemmeno quando si cerca di farle rimbalzare in ogni angolo di un processo mediatico crudele. La giustizia, anche con i suoi tempi lenti, ha dato la sua risposta: ero e sono innocente - ha fatto sapere - Questa vittoria non cancella i danni subiti, personali, familiari e professionali, ma rappresenta un monito per chi crede che distruggere la reputazione altrui sia un gioco senza conseguenze. Al Centro Anidra, un luogo nato per la crescita personale e l’armonia con la natura, continueremo a costruire ponti di autenticità e libertà. Grazie a chi non ha mai smesso di credere in me e nella verità. Il resto lo lascio al passato, perché quello che conta è il futuro».

Le amare conclusioni della sorella di Roberta

«Cara Bobby, il fatto non sussiste, ce l’hanno detto di nuovo. Sei morta per colpa tua! Tu hai scelto di sopportare dolori atroci per due anni, tu hai scelto di farti operare da un medico piuttosto che un altro! Tu hai scelto di fidarti dei loro consigli! È colpa tua, potevi dedicare la tua vita ad altro e invece hai scelto di stare con loro. E finalmente chi ha dovuto affrontare un processo può affermare di vedere la "Fine di un percorso lungo e doloroso", capisco, accuse ingiuste, dall’omicidio volontario alla violenza sessuale, dai maltrattamenti alla circonvenzione di incapace. Come si è permessa una Procura di accusare ingiustamente queste persone? Come si sono permessi i Carabinieri del Nucleo Investigativo addirittura di arrestarli? Come si è permesso un giudice di primo grado di condannare queste persone per omicidio colposo a 3 anni e 4 mesi? Troppo! Per fortuna la Cassazione l'ha capito, finalmente questo calvario è finito, possono riprendere la loro vita di sempre. Quindi la colpa Bobby è solo tua. Per la magistratura, volutamente con la “m” minuscola, per il Paese in cui vivo e del quale mi vergogno, Italia, anno domini 2024».

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