Caso Bozzoli, dopo il test sul maialino la verità potrebbe essere nascosta in un contapassi
Secondo coloro che indagano il percorso fatto dall'uomo non corrisponde a quello indicato dall'app contapassi.
Non sono ancora noti gli esiti dell'esperimento svolto nelle scorse settimane nel tentativo di giungere alla risoluzione del caso Bozzoli, nel frattempo però l'attenzione è puntata al prossimo 29 giugno, alla ripresa del processo.
Il test sul maialino soprannominato dagli ambientalisti "Cuore"
Ricordiamo che i fatti risalgono all'8 ottobre 2015 quando l'imprenditore Mario Bozzoli è scomparso da Marcheno. Secondo gli inquirenti sarebbe stato ucciso dal nipote Giacomo. Quest'ultimo, infatti, risulta essere l'unico imputato, l'accusa è di omicidio volontario. Nelle scorse settimane è stato eseguito un test, peraltro molto criticato da parte dei comitati e delle associazioni animaliste che lo hanno soprannominato "Cuore": ad essere bruciato nel forno di una fonderia è stato infatti un maialino.
Finalità
L'obiettivo è capire la reazione provocata da un corpo immerso in un forno da fonderia, se possa o meno lasciare tracce. Ora gli investigatori hanno effettuato un'altra verifica: gli stessi hanno scaricato sul cellulare un'applicazione in grado di contare i passi. Il percorso indicato da Giacomo Bozzoli prevede 280 passi mentre l'applicazione ne ha segnati 342. I 280 passi ai quali si riferisce Giacomo Bozzoli rappresenterebbero invece la distanza che separerebbe la zona dei forni dell'azienda di Marcheno e l'auto del nipote. Il processo potrebbe concludersi dopo l'estate.