Cash & carry Altasfera: il passaggio a Migross salva tutti i posti di lavoro
Grande soddisfazione dei sindacati. Gli oltre 200 dipendenti riceveranno anche gli arretrati. Tra i primi negozi a riaprire Rovato, Lonato e Braone.
E’ la fine di un incubo per i lavoratori dei cash & carry a marchio Altasfera del gruppo Alco. Con grandissima soddisfazione le organizzazioni sindacali hanno annunciato che il passaggio a Migross consentirà non solo di salvare tutti i 213 posti di lavoro, ma anche di ottenere il pagamento degli arretrati.
Cash & carry Altasfera: il passaggio a Migross salva tutti i posti di lavoro
La cessione degli otto punti vendita de L’Alco Grandi Magazzini spa sembrava quella più delicata e critica, anche per la grossa crisi attraversata durante la pandemia, tra chiusure e limitazioni. Invece l’acquisizione da parte di Migross spa garantirà il miglior risultato possibile, preservando sia l’occupazione che i crediti. L’incontro, dopo un lungo periodo di videoconferenze forzate, si è svolto mercoledì in presenza presso la sede della società rovatese e vi hanno preso parte oltre ai sindacati, il consulente legale e il consulente del lavoro di Migross, il consulente di L’Alco Grandi Magazzini e il coordinatore della procedura concorsuale. All’inizio del vertice le organizzazioni sindacali hanno chiesto un riepilogo sul programma di cessione e riapertura dei punti vendita. L’azienda acquirente ha specificato di non aver avuto molte occasioni per l’effettuazione di sopralluoghi specifici e quindi di non essere in grado di fornire, allo stato attuale, una “road map” delle riaperture precisa. Come possibili negozi oggetto dei primi interventi sono stati indicati però proprio i tre bresciani, ossia Rovato, Lonato e Braone; successivamente verranno riaperti gradualmente gli altri cinque punti vendita, ossia Busto Arsizio (Varese), Crespiatica (Lodi), San Martino Siccomario (Pavia), Segrate (Milano) e Varedo (Monza Brianza), a seguito di ristrutturazioni sia degli immobili che degli arredi.
I sindacati: la fine di un calvario che dura ormai da troppi mesi
Per permettere la realizzazione del cronoprogramma Migross ha preannunciato di voler fare ricorso all’utilizzo della Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria) per la riorganizzazione. La società si è resa disponibile a condividere un protocollo di intesa per definire un quadro di regole per gestire, nel rispetto delle norme vigenti, le varie fasi delle riaperture. A tale riguardo è stato specificato potrebbero essere previste delle richieste di missioni temporanee con finalità formative e/o di aiuto ai negozi in riapertura. "Abbiamo ottenuto il riconoscimento, insieme a quanto previsto dalla cessione, degli arretrati salariali e dell’una tantum derivanti dal Ccnl della Dmo (Distribuzione moderna organizzata) - hanno precisato le organizzazioni sindacali - Somme, queste, che non erano state correttamente riconosciute in passato e che non era assolutamente scontato ottenere. Con il riconoscimento anche delle mensilità arretrate, oggi oltre 200 lavoratrici e lavoratori vedono la fine di un calvario che dura ormai da troppi mesi".
I prossimi passi saranno la definizione di un accordo di cessione di azienda e del protocollo condiviso, che potrebbe avvenire nell’incontro già programmato per l’11 novembre. L’auspicio è che l’acquisizione sia perfezionata entro i primi di dicembre.