Sport Tamburello

Buon compleanno Unione Sportiva San Domenico Savio

A Capriano si spengono ben quindici candeline all'insegna della tradizione

Buon compleanno Unione Sportiva San Domenico Savio
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Quindici candeline per la realtà sportiva caprianese nata in oratorio

Buon compleanno Unione Sportiva San Domenico Savio

Quest’anno la realtà, fondata nel 2009, da tradizioni sportive tramandate sin dall’inizio del secolo scorso, vanta ben tre lustri. Che c’è di strano? Che la pratica sportiva al centro dei festeggiamenti è tra le più antiche e ormai rare in Italia, il gioco del tamburello.

Una pratica sportiva antica

Si narra infatti che la allora Federazione Ginnastica d’Italia, prima che nascesse la Federazione Italiana Palla Tamburello (Fipt), riconobbe tale pratica sportiva solo dal 1890 nonostante essa vantasse origini più antiche. Notizie di giochi con la palla colpita con attrezzi in “cartapecora” e con telaio in legno, lasciano traccia già nel Seicento e nel Settecento. La pratica si diffuse presto sul larga scala ma tra i pionieri di questo sport furono i piemontesi che già nel 1848 era disciplina raccomandata nelle Regie Scuole Pie, in quanto ritenuta attività capace di elevare il corpo e lo spirito. Fu il Ministero della Pubblica Istruzione che ne raccomandava la pratica. Otto anni dopo il riconoscimento da parte della Federazione Ginnastica d’Italia il gioco del tamburello comparve per la prima volta a livello nazionale alla festa del 50esimo anniversario dello Statuto della Federazione stessa.

Uno sport sentito nel bresciano in particolare a Capriano

Tutto questo potrebbe sembrare lontano da noi, ma non è affatto così. Il territorio bresciano per tutto il Novecento praticò con particolare passione e dedizione questo sport. Quasi in ogni Comune era presente una sorta di realtà del tamburello, alcune di esser raggiunsero traguardi di tutto rispetto e un grande prestigio. Capriano non fu da meno. Con il passare dei decenni la pratica divenne sempre più rara e nel 2009 alcuni sportivi, allenatori, appassionati caprianesi, decisero di salvaguardare il gioco del tamburello a livello locale fondando un’Unione Sportiva all’interno dell’oratorio San Domenico Savio.
A questo progetto si stava lavorando da tempo e venne realizzato anche grazie al sostegno della parrocchia in particolare, grazie a don Lucio Sala, dal 2012 parroco di Verolanuova e dal 2017 anche della frazione Cadignano. Prima di giungere nel verolose don Lucio fu per nove anni a Capriano del Colle. Il suo supporto alla creazione dell’Us locale lo resero primo presidente della realtà sportiva, nata per il tamburello a cui più di recente si è unito anche il calcio e la pallavolo (Uisp).
Dopo don Lucio la presidenza è passata a don Renato e ancora a don Franco e dopo il periodo di pandemia a Franco Casanova, storico tamburellista già dagli anni Settanta e ora anche allenatore. Con lui nel direttivo siedono Gianluca Ravarrini, Vittorio Bosio, Fabio Piovanelli e Daniele Agosti (quest’ultimo legato al mondo del calcio). Oggi quella caprianese è una delle ultime quattro realtà del tamburello rimaste attive in provincia di Brescia.

La realtà attuale

Ma com’è il tamburello oggi? Attualmente sono contemplate quattro specialità: quella open giocata in campo aperto di 80 metri per 20. La squadra che scende in campo è composta da due terzini, un centrocampista (detto anche cavalletto), un rimettitore e un battitore.La palla è di gomma di colore bianco, il tamburello può essere ovale (si chiama tamburina e si può usare solo per il servizio) o rotondo (per tutte le altre fasi di gioco). Altra specialità è quella a muro che unisce alla tecnica del tamburello classico l'incognita del rimbalzo sul muro d’appoggio, poi c’è la indoor che nasce dall’esigenza di dare continuità nel periodo invernale a questo sport, e costituisce un nuovo, diverso modo di giocare a tamburello, altrettanto affascinante e infine la tambeach che deve essere praticato su sabbia o arenile.
A Capriano la prediletta è la prima, quella definita “open” e si gioca prevalentemente in primavera-estate, da aprile a luglio, con le finali a settembre. Attualmente l’Unione sportiva vanta due formazioni: una maschile e una femminile da cui nascono quattro squadre, due di serie B femminile e due di serie C maschile, oltre alle Juniores, con atleti che vanno dai 17 anni ai 50 circa.
«Negli anni Settanta chiunque ha provato o ha praticato tamburello - ha raccontato il presidente Casanova - poi si è registrato un calo ma a Capriano è ripreso nel 2009. Questo sport è una tradizione del territorio, ha radici fortemente locali e in paese è sempre stato molto presente e fonte di stimoli, gare, sfide. La nostra comunità ne è stata il cuore. Non è una disciplina affatto scontata, al contrario, è infatti difficile coordinare la corsa, il braccio, la ricezione della palla. E’ uno sport che definirei “umile”, ben lontano dalla “gloria” che altre discipline sportive attraggono a sé. Ma il valore aggiunto del tamburello è che è uno sport sano, bello, ricco di valori: in primis la condivisione e lo stare insieme, offre la possibilità a tutti di essere praticato».
Ogni martedì e venerdì, dalle 17 alle 18.30, i bambini e le bambine delle scuole primarie locali e del territorio possono provare a praticare questo sport ed essere tamburellisti per un giorno o per qualsiasi altra informazione è possibile contattare il numero 393.6161688 (Franco)
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