Cultura

Alpini in cammino sulla via degli Dei a Santiago e in Russia

Luigi, Valter e Christian hanno raccontato la loro esperienza di cammino e le ragioni della loro scelta

Alpini in cammino sulla via degli Dei a Santiago e in Russia
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Alla scoperta di posti intrisi di emozioni, spiritualità e storia

Alpini in cammino sulla via degli Dei a Santiago e in Russia

Dalla biblioteca in viaggio verso l’Alpennino tosco-emiliano, e ancora verso la Galizia, e via via verso la Russia. Il pubblico è stato guidato alla scoperta di posti intrisi di emozioni, spiritualità, storia. A prestare loro i propri "scarponi" sono stati tre alpini camminatori uniti dall’esperienza di un particolare cammino da loro scelto per le più svariate ragioni.
Ed è proprio il loro essere penne nere e l’esperienza da loro raccontata che la serata ha preso il nome di "Alpini in cammino".
Passo dopo passo, i tre si sono raccontati nella sala della biblioteca poncaralese, gremita di persone e di tante penne nere giunte anche dalle province vicine. Colleghi, amici, cittadini incuriositi dai loro racconti, ma altresì altri pellegrini e camminatori, hanno apprezzato questa partecipata ed emozionante serata organizzata dal gruppo Alpini Poncarale, con il patrocinio dell’Ana Brescia e del Comune di Poncarale. A seguire in prima persona il progetto la penna nera Stefano Ferrari che conoscendo di persona ciascuno dei coinvolti li ha voluti far incontrare a tutta la comunità.
Una serata che seppur sia stata presentata in via sorelle Girelli, è riuscita a spaziare ben oltre quelle mura: in Italia, appunto, sulla Via degli Dei grazie al racconto di Luigi Groli, poncaralese da poco naturalizzato ghedese. E ancora dalla Francia alla Spagna, seguendo il percorso francese del cammino di Santiago, ad oggi il pellegrinaggio più percorso al mondo, con i racconti di Valter Papa, e non è mancato un viaggio ancor più lontano geograficamente ma vicino per fatti avvenuti alla nostra nazione: la Russia, più in particolare dal Don a Nikolajewka, a farci percepire il rumore degli scarponi che schiacciano la neve (come descritto dal Sergente Mario Rigoni Stern) l’esperienza condivisa di Christian Abate.
Esperienze diverse le loro ma unite dalla voglia di fare quel primo passo verso la ricerca di un qualcosa che avevano nel cuore, nell’animo, nella mente. Ricerca di sé stessi ma anche di risposte, per quanto fosse possibile trovarne.

La via degli Dei

Luigi si è regalato per il suo 50esimo compleanno sei giorni di camminata dalla fontana di Nettuno di Bologna a quella di Firenze, in compagnia del suo fedele amico quadrupede Dante. Centoquaranta chilometri fatti di incontri, condivisione, senza magari nemmeno conoscere il nome delle ragazze a cui ha donato dei cerotti per le vesciche, o del ragazzo che gli ha chiesto di essere condotto al passo della Futa. Ricordi non solo di persone, con alcune delle quali è rimasto in contatto, ma altresì di luoghi: come il cimitero Germanico ad esempio, in cui è entrato per una visita e una preghiera per quei soldati tedeschi che avevano una media d’età compresa tra i 18 e i 25 anni mandati qui a combattere. O luoghi come Fiesole, la tappa prima dell’arrivo nel capoluogo toscano che da lontano, alle 8 del mattino, già lascia assaporare la meraviglia della cupola del Brunelleschi.

Il cammino francese verso Santiago de Compostela

Nel caso di Valter invece, dopo il primo passo compiuto nella chiesa di San Giacomo al Mella di Brescia con la benedizione del pellegrino da parte della confraternita del capitolo lombardo di San Jacopo di Compostella, il regalo che si è fatto per lo scoccare delle sue settanta primavere ha preso vita a Saint Jean Pied de Port (ai piedi dei Pirenei) lo scorso settembre 2023 e si è concluso a Santiago de Compostela 20 giorni dopo. Ritmi serrati per lui e l’amico Giuliano, presente nel pubblico quella sera, oltre 40 chilometri al giorno, incontri avvenuti con altri pellegrini da tutto il mondo prevalentemente la sera, a tavola, condividendo un pasto ristoratore. Cambi di paesaggi, di regioni, di temperature, ma soprattutto di meteo, con diversi giorni di pioggia, che Valter ha definito "nemica per i camminatori", tanto forte da scavare veri e propri solchi profondi nei tratti di "sterrato" che si è trovato a percorrere. Sino all’arrivo alla cattedrale che ha smorzato il fiato e fatto scendere le lacrime.

Dal Don a Nikolajewka

La Russia per Christian ha radici storiche ben consolidate. Un viaggio preliminare era stato da lui fatto nel 2013, con i mezzi, su quei luoghi che da sconosciuti ai più sono diventati ormai parte del dna della nostra storia. I luoghi in cui le truppe italiane hanno combattuto contro l’Armata Russa nel freddo gennaio 1943. Molti di noi lì hanno perso nonni, bisnonni, zii, pro-zii. Era il secondo conflitto mondiale, e il 26 gennaio di 81 anni fa lì si è consumata la battaglia di Nicolajewka. Christian oggi 50enne di Esenta di Lonato, è stato spinto su quel percorso nel gennaio 2018 in veste di nipote, oltre che di alpino appassionato di storia, lì le penne nere hanno vissuto provate dai combattimenti ridotte ormai agli stenti, affiancate da altre forze d’arme italiane. Partito con un gruppo organizzato da "sulle orme della storia", tour operator specializzato nel turismo storico e della memoria, ha ricevuto ospitalità in Dacie della gente del posto, spesso non abbiente ma che a modo proprio cerca di fornire beni di prima necessità, un pasto caldo e un letto dove dormire. Incontri con persone che da oltre ottant’anni ancora conservano, di generazione in generazione, piastrine dei nostri soldati che al fronte hanno perso la vita, piastrine che sono state consegnate loro per far sì che tornassero in Italia, alla famiglia di quegli uomini in divisa, impresa che in parte è stata possibile grazie anche alla risonanza mediatica di quel viaggio. Un racconto mozzafiato il suo, che ha saputo ha riportare indietro l’orologio di decenni, per conoscere le condizioni in cui si sono trovati i nostri militari e, nel contempo, in tempi più recenti a sei anni fa, in cammino con lui, tra freddo e neve.
Da sinistra le penne nere Stefano Ferrari, Valter Papa, Silvano Ferrari, Luigi Groli, Christian Abate, la poetessa Francesca Micheletti e la giornalista Marianna Baldo
Da sinistra le penne nere Stefano Ferrari, Valter Papa, Silvano Ferrari, Luigi Groli, Christian Abate, la poetessa Francesca Micheletti e la giornalista Marianna Baldo

Apprezzamenti, poesie e ricordo di amici passati avanti

Molti gli apprezzamenti per questi tre camminatori che hanno saputo far camminare sulle tracce di antichi sentimenti. Applausi accompagnati dai saluti dalle autorità. Per il Comune il vicesindaco Gianfranco Spalenza, per la sezione Ana Brescia il vicepresidente Gianfranco Tavolazzi, per la sezione Ana Bergamo il vicepresidente vicario Remo Facchinetti.
La serata, moderata dalla giornalista Marianna Baldo, si è conclusa con desideri e cammini nel cassetto, con le emozioni condivise di quanto già vissuto, con tante domande dal pubblico e condivisioni di chi in parte o in modo diverso ha camminato quegli stessi sentieri. Ma non solo. Anche tanta emozione, quando dal pubblico è stata chiamata Francesca Micheletti compagna fortuita di viaggio di Luigi, il loro incontro è avvenuto sulla via degli Dei nei mesi scorsi ed è proseguito anche nel bresciano, un’amicizia che passo dopo passo si sta consolidando. Lei anche sensibile e cristallina poetessa ha dato lettura al suo componimento dal titolo "Il cammino" che descrive quella sua esperienza ma che in realtà è stato il filo conduttore di tutte. Il gruppo Alpini Poncarale, sui versi di questa poesia, ha voluto ricordare due persone scomparse poco più di un mese fa, anche loro amanti di questa continua ricerca di risposte dentro sé e rispetto al mondo: la concittadina Federica Boldini e la penna nera bagnolese Maurizio Vergoglio.
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