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Agricoltori non temete: per le cipolle di Gozzini sarà un anno ricco di pioggia

Anche quest’anno il clarense ha «predetto» il meteo con il suo tradizionale metodo: un appuntamento fisso per tutta la comunità

Agricoltori non temete: per le cipolle di Gozzini sarà un anno ricco di pioggia
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Cambiano le mode, cambiano le stagioni ma le vecchie tradizioni non cambiano mai. Singolare quella che riguarda le cipolle che con il loro linguaggio particolare riescono a prevedere quanta acqua ci sarà oppure al contrario se ci sarà arsura e siccità. Saperlo non è facile perché il linguaggio di questo bulbo lo conoscono in pochi. Uno di questi, quello a cui ci siamo rivolti, è un vecchio ex agricoltore. Anzi, è sempre lui, è l'inossidabile Beniamino Gozzini (che come le tradizioni non cambia mai) che da oltre cinquanta anni, tiene vivo questo rito noto sin dal lontano Medioevo.

Il meteo delle cipolle: La tecnica

Come si svolge questo rito è presto detto: sono necessarie sei cipolle dimezzate, un tagliere di legno dove vengono deposte, un coltello e del sale. Si prosegue poi versando una dose di sale grosso nei dodici spicchi che rappresentano i dodici mesi dell'anno e successivamente il tutto viene portato all'esterno per tutta la fredda notte, rivolgendosi come la tradizione richiede a oriente, perché secondo le credenze popolari proprio da lì ha origine la vita. Tutto questo Beniamino lo sa a memoria, e sa che non può esercitare questa pratica quando vuole bensì solo ed esclusivamente nella notte del 24 gennaio, legata alla festività dedicata alla conversione di San Paolo, ma chiamata popolarmente San Paolo dei segni della natura, proprio perché leggendo determinati segni, si poteva «predire il futuro».

Il rito, secondo la tradizione, termina all'alba del giorno successivo, il 25 gennaio.  Gli spicchi vengono ritirati molto presto e nel giro di 15-20 minuti si procede alla lettura mese per mese. La lettura avviene interpretando come i singoli spicchi di cipolla hanno interagito con il sale e con le condizioni dell'ambiente esterno. Sulla base di questo, a seconda dello stato del sale, si possono prevedere mesi con le precipitazioni più o meno intense o clima secco e afoso. Anche quest'anno l'esperimento è riuscito, ma i risultati si vedranno nei prossimi mesi. Nel frattempo, Gozzini si ritiene soddisfatto delle proiezioni dell'anno precedente che sono risultate in linea con le sue aspettative ed è quindi con entusiasmo che ha svelato ciò che ci attenderà il nuovo 2024.

Le previsioni

Partenza davvero alla grande a gennaio con precipitazioni di 110 millimetri (da pluviometro) per la soddisfazione delle campagne e del mondo agricolo. I mesi di febbraio e marzo sempre buoni con un breve calo ad aprile. A maggio le rose potranno fiorire senza preoccuparsi di indossare l'impermeabile seguito da un giugno stabile con luglio e agosto nei quali si potrà usare l'ombrello non per la pioggia ma per il sole caldo. A settembre si potrà tirare il sospiro e con i mesi di ottobre novembre e dicembre dove l'acqua sicuramente non verrà a mancare.

Una tradizione affascinante che suscita credibilità e certamente diffidenza ma sicuramente molta curiosità. A detta dell'82enne molti ci provano a scoprire il segreto delle cipolle affettate, ma alla fine lasciano perdere, troppo complicato.
Il clarense sorride, ma non vuole prendere in giro nessuno: «Ognuno può provare, e se la prova non funziona nessuno lo verrà a sapere», ha raccontato.

Una tradizione conosciuta oltre i confini della città

L’appuntamento è sempre molto atteso: anche senza televisioni e giornali, è famoso attraverso il passaparola dei suoi amici. Se abitasse a Roma lo chiamerebbero simpaticamente «Er cipolla», invece da noi è conosciuto solo come «quello delle cipolle» come lo ha definito una signora questa estate durante le vacanze estive in montagna a Cevo dopo aver saputo il suo nome e cognome e da dove proveniva. «Non la conoscevo nemmeno - ha raccontato Gozzini - Sono rimasto davvero sbigottito di essere conosciuto anche fuori dal circondario della mia Chiari». E, invece, è così: il suo nome lo conoscono davvero in tanti. Stranamente, anche i bambini, perché i loro nonni quando sono a corto di favole tirano in ballo le cipolle di nonno Beniamino e i piccoletti ascoltano affabulati una storia che nessuno mai aveva loro raccontato. Ma questa storia per quanto tempo ancora sarà raccontata? «Credo di continuare sino a che la mente me lo consentirà, e farò di

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