BARBARIGA

Addio alla storica volontaria della parrocchia e dell'oratorio

Giovanna Zambelletti è stata anche un grande punto di riferimento per le donne

Addio alla storica volontaria della parrocchia e dell'oratorio
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Barbariga piange Rosanna Zambelletti, volontaria dal cuore grande.

Addio a Rosanna Zambelletti

Barbariga piange la sua volontaria Rosanna Zambelletti, scomparsa a 74 anni. Una donna stimata e apprezzata, che si è sempre attivata per la parrocchia e l'oratorio.
Come non ricordare infatti il suo storico mercatino che aveva tenuto vivo per anni nel centro giovanile e grazie al quale aveva lasciato anche un contributo significativo alla parrocchia.
All'interno di quel contesto era riuscita a creare veramente un bel movimento, che era diventato anche un ritrovo per tante signore con tanti bei momenti di aggregazione.
In mezzo però c'è stato anche tanto lavoro e una vita non semplice, segnata anche dalla malattia. Come detto, Rosanna Zambelletti si è data da fare fin da piccola, considerando che già a 10 anni si ritrovava ad andare a far le pulizie nelle colonie e nelle, cosiddette, famiglie dei ricchi, prima di iniziare in quell'attività dove ha passato gran parte del suo percorso lavorativo, ovvero il Calzaturificio Biesse. Già a 36 anni, però, arriva una batosta: il tumore al seno. Che fortunatamente riesce a sconfiggere.

Un punto di riferimento per le donne

Quella «battaglia» vinta le tempra ancora di più il carattere e la sua esperienza serve anche ad altre donne per superare i momenti difficili. Citando il suo esempio infatti riesce a dar forza ad altre che poi si sono ritrovate nella sua stessa condizione. L'aiuto verso gli altri è il filo conduttore della sua vita, come già ricordato anche con le attività di volontariato verso la parrocchia e l'oratorio.
E anche per la sua famiglia, chiaramente, è stata un grande punto di riferimento.

«Nella sfera familiare era una bomba atomica – la ricorda il figlio Umberto - Tutto quello di cui avevi bisogno lei te lo faceva. Aveva un carattere molto espansivo e forte, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno ma era sempre molto disponibile. Una persona dal grande cuore che non si tirava mai indietro, così come una mamma particolarmente presente che ci mancherà tantissimo».

Tra le sue passioni, negli ultimi anni, c'è stata quella della scrittura.

«Aveva 150 quaderni. Uno sulle ricette, uno sulle poesie, uno con tutte le foto del giovane e poi ancora uno su ognuno di noi. Lei dormiva con la sua agendina sul comodino e se le veniva in mente qualcosa lo scriveva».

E' stata un pozzo di idee, finché la malattia non si è di nuovo ripresentata. Stavolta non è riuscita a sconfiggerla e ha dovuto arrendersi, ma il suo ricordo resterà vivo non solo nel marito Achille, nei figli Umberto con Simona, Rossella, nei nipoti Elisa con Roberto, Ilaria e Sara, nel pronipote Samuele nei parenti tutti, ma in ognuno di noi.

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