La petizione

A Carpenedolo oltre 1500 firme contro il nuovo impianto Forsu

Numeri che fanno comprendere ancor di più quanto il tema sia sentito dalla comunità

A Carpenedolo oltre 1500 firme contro il nuovo impianto Forsu
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Oltre 1500 firme per porre l'attenzione sulle problematiche che si ripercuoteranno sui cittadini e sul territorio nel caso venisse realizzato il progetto dell’impianto di trattamento della Forsu finanziato con fondi PNRR. E’ stata presentata mercoledì al sindaco di Carpenedolo Stefano Tramonti la lettera aperta recante diverse pagine di osservazioni e richieste avanzate dall’associazione «Comitato Impatto Zero Acquafredda Carpenedolo» presieduto dalla carpenedolese Laura Zaniboni. Ad accompagnarla e rafforzare il messaggio anche una petizione con ben 1355 firme di carpenedolesi e 189 di acquafreddesi. Numeri che fanno comprendere ancor di più quanto il tema sia sentito dalla comunità.

Cittadini preoccupati

«L'attività della Associazione Impatto Zero ha promosso iniziative di informazione verso la cittadinanza, che è stata tenuta completamente all’oscuro del progetto con conseguente violazione della Convenzione di Aarhus (Legge n.108, 16.3.2001), che obbliga la Pubblica Amministrazione a riconoscere ai cittadini non solo il diritto di accesso all’informazione ambientale ma anche, e soprattutto, il diritto di partecipazione e coinvolgimento nei processi decisionali che hanno un' incidenza sulla salute e sull’ambiente. – è la posizione del comitato – Per i suddetti motivi i cittadini iscritti alla nostra associazione ed i firmatari della petizione che alleghiamo alla presente esprimono la loro preoccupazione per un progetto impattante che vedrà la cementificazione con la realizzazione di due capannoni in una zona agricola con elementi di continuità: abbiamo già esperienza di impianti realizzati con finanziamenti pubblici che non sono mai entrati in funzione (es. depuratore di Visano). Per costruire basta poco tempo, per ripristinare aree agricole non basta una vita».

 

La richiesta dei comitati e dei cittadini

Oltre al primo cittadino e ai Consiglieri Comunali del Comune di Carpenedolo, sede dell'impianto, la lettera è indirizzata ai componenti C.B.B.O., alla Comunità Montana della Val Sabbia, unitamente ai sindaci e consiglieri dei comuni di Acquafredda, Montichiari, Calvisano, Isorella, Visano, Poncarale,San Zeno sul Naviglio, Mazzano, Montirone, Nuvolera, Nuvolento, Agnosine, Anfo, Barghe, Bione, Capovalle, Casto, Gavardo, Idro, Lavenone, Mura, Muscoline, Odolo, Paitone, Pertica Alta, Pertica Bassa, Preseglie, Provaglio Val Sabbia, Roè Volciano, Sabbio Chiese, Serle, Treviso Bresciano, Vallio Terme, Vestone, Villanuova sul Clisi e Vobarno. Facendo dunque appello alla responsabilità di chi è chiamato ad operare scelte ed assumere decisioni che si ripercuotono sulla vita dei cittadini, in particolare sulla loro salute, in base alle considerazioni fatte ed alla situazione particolare del territorio il Comitato chiede ai Sindaci di Carpenedolo e di Acquafredda, in primis in quanto responsabili, come autorità sanitarie locali, della salute dei propri cittadini e della corretta gestione del territorio, ed a tutti gli altri Sindaci di «porre in essere le iniziative amministrative utili a rinunciare alla realizzazione del progetto ed al finanziamento del PNRR, anche in considerazione del fatto che i fondi erogati dall’Unione Europea rappresentano comunque un debito per l'Italia ed i politici tutti hanno la responsabilità relativa all'utilizzo dei soldi dei cittadini. di valutare l’effettiva utilità del progetto anche in termini economici: potrebbe accadere di non avere Forsu a sufficienza per alimentare il biodigestore. Infatti l'affidamento in house del servizio di igiene pubblica non è obbligatorio, l'Amministrazione deve garantire la convenienza economica sulle tariffe per i cittadini». Infine un quesito che aleggia nell’aria da mesi «i comuni associati hanno le capacità finanziarie per portare a compimento il progetto o ci lasciano in eredità l'ennesima cattedrale nel deserto?».

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