Chiari

Un’impresa in bicicletta nel nome di Nicolas

Tre ciclisti, accompagnati da due fedeli autisti, hanno percorso circa 500 chilometri in sella alle due ruote per raggiungere il Santuario del Monte Grisa a Trieste.

Un’impresa in bicicletta nel nome di Nicolas
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Un’impresa portata a termine. Da Chiari al Santuario del Monte Grisa per aiutare i bambini malati e le loro famiglie in nome di Nicolas che non c’è più, strappato dai suoi affetti a soli sei anni, nel 2014 a causa di una malattia rara, ma anche del piccolo Davide, un altro angelo che ha lasciato la terra troppo presto.

Un’impresa in bicicletta nel nome di Nicolas

I nostri ciclisti sono partiti dal Polo scolastico di via Lancini giovedì mattina, carichi di grinta e speranza oltre che delle candele e messaggi consegnati dai bambini e tutti i sostenitori. Il percorso era una 4 giorni con tappe prestabilite prima di giungere al Tempio Nazionale a Maria Madre e Regina di Monte Grisa. La prima tappa partita da Chiari è stata molto lunga, il percorso prevedeva un forte dislivello ed il meteo è stato veramente poco clemente… seppur con parecchio sacrificio si è ben conclusa a Caldonazzo.

Hanno raccontato dal gruppo Nel ricordo di Nicolas, arteria dell’associazione Davide il drago. Protagonisti, in questa avventura, sono stati Michele SimoniDario Ramera e Paolo Mora, accompagnati dagli autisti Giuseppe CanevariTeresa Rubagotti.

Il racconto

Venerdì mattina seppur il meteo non sembrava dalla nostra, si è scoperta una meravigliosa giornata con un’accoglienza strepitosa presso la Scuola Primaria Generale Gaetano Giardino Bassano del Grappa. Un intero istituto, i rappresentanti dei genitori, gli insegnanti e 170 bambini hanno accolto calorosamente i ciclisti per ascoltare la storia di Nicolas e Davide e affidare alle loro mani i messaggi di Pace da Consegnare al Santuario.

Proseguendo nel percorso venerdì pomeriggio la seconda tappa è stata gioiosamente conquistata con l’accoglienza da parte del sindaco di Conegliano mentre, sabato mattina, gli intrepidi ciclisti sono giunti a Palazzo Ragazzoni, a Sacile nel Villaggio Expo della Mytho Marathon dove hanno simbolicamente avviato la gara: anche questa è stata un’occasione per creare rete e sensibilizzare in merito al tema delle cure palliative pediatriche. Poi, la terza tappa è stata completata giungendo briosamente nel pomeriggio a Cormons. Nel frattempo, un «manipolo» di sostenitori è partito in bus per raggiungere Trieste e preparare il campo agli atleti che la domenica mattina hanno raggiunto con perfetto tempismo la preziosa meta.

L'arrivo

L’arrivo è stato un momento davvero emozionante, ai piedi dell’imponente Santuario, si percepiva la fatica dei ragazzi e la gloria dell’obiettivo finalmente raggiunto. Il Santuario del Monte Grisa raccoglie una serie di importanti significati. Padre Luigi Moro, rettore del Santuario, ci ha spiegato che è simbolo della salvezza di Trieste; è il più grande simbolo di Pace che abbiamo in Italia ed è anche il simbolo della consacrazione dell’Italia al cuore della Madonna. Qui abbiamo deciso di portare i messaggi e le intenzioni dei nostri amici, abbiamo acceso le candele all’altare ed è stata celebrata la nostra preghiera durante la Messa delle 11. Con immensa gioia nel cuore, con sano divertimento e con la certezza di aver realizzato un meraviglioso progetto, siamo tornati a Chiari per raccoglierne i frutti e donarli alla Casa Sollievo Bimbi Vidas ed Equipe Pediatrica H24.

Infatti, tutto il ricavato dell’intero progetto (compresa la vendita delle candele a quadra Cortezzano) è stato destinato alla struttura situata nel Milanese che si occupa dei bambini malati e delle loro famiglie.

Gli interventi dei ciclisti

Ecco le parole di Michele Simoni:

Questo progetto è partito da quattro chiacchiere tra amici ed ora che è terminato siamo davvero contenti, questo evento è servito a far conoscere e sensibilizzare il tema delle malattie pediatriche e della necessità di cure e assistenza che esse richiedono.  Abbiamo portato al di fuori del nostro territorio il ricordo di due bambini speciali, Nicolas e Davide.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paolo Mora:

Posso dire di aver vissuto un’esperienza meravigliosa che porterò nel cuore tutta la vita assieme ai miei splendidi compagni di viaggio Giuseppe, Teresa, Michele e Dario; quest’ultimo per avermi coinvolto in questo viaggio e fatto conoscere persone speciali come Agostino Rubagotti, Fabiana e Giovanna (padre, madre e cugina di Nicolas, ndr).

All'ottico clarense Dario Ramera le conclusioni:

Concordo pienamente con Paolo, esperienza bellissima, compagni di viaggio splendidi e grandi emozioni. Quando c’è sintonia è come un’orchestra che non sbaglia… fondamentale è il direttore! A presto per un’altra spedizione.

Le foto dell'esperienza

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