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Taglio di alberi nell’area protetta: è polemica sulle Torbiere

Le associazioni ambientaliste, contrariate per il drastico intervento di abbattimento, sostengono che le nuove piante messe a dimora non attecchiranno causa siccità

Taglio di alberi nell’area protetta: è polemica sulle Torbiere
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Crea polemica tra le associazioni ambientaliste - Legambiente Franciacorta e gli Amici della Riserva in primis - il progetto per gli interventi di taglio e messa in sicurezza di decine di alberi lungo i percorsi dell’area protetta. Per i sodalizi, infatti, le nuove alberature che verranno messe a dimora a titolo di compensazione non riusciranno ad attecchire causa siccità.

Taglio di alberi nell’area protetta: è polemica sulle Torbiere

"Lo dimostrano le condizioni in cui si trovano le essenze piantate lo scorso anno – ha evidenziato Matteo Lanciani degli Amici della Riserva - Dopo lo scempio perpetrato lo scorso inverno sul Percorso Nord a Iseo, dove una miriade di alberi sono stati malamente abbattuti e capitozzati in nome di non si sa quale sicurezza o manutenzione, troviamo nuove “condanne a morte” che probabilmente verranno eseguite entro la primavera".

I cerchi arancioni realizzati a bomboletta sulle piante da abbattere sono decine e decine. Ma per l’Ente gestore della Riserva, che ha affidato agli esperti uno studio sugli alberi malandati e da abbattere, si tratta di una questione di sicurezza, sia dei visitatori dell’area protetta sia degli utenti della strada che corre a fianco delle Torbiere. Gli schianti a causa del maltempo o del vento forte sono stati diversi. In alcuni casi grossi rami erano caduti sulle auto in transito, per fortuna senza ferire nessuno.

"L’apparato radicale non è ben saldo al terreno: siamo su un fondo morbido e le radici non si legano al terreno, per questo le alberature troppo grandi potrebbero cadere lungo la provinciale e creare problemi – ha commentato il presidente dell’Ente gestore, Giambattista Bosio - Ci affidiamo a degli esperti che si assumono la responsabilità di dirci cosa fare".

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