"Se mi guardi" inaugurata la mostra alla Fondazione Poliambulanza di Brescia
Sarà visitabile fino al 28 giugno

"Se mi guardi" inaugurata la mostra alla Fondazione Poliambulanza di Brescia.
Taglio del nastro della mostra "Se mi guardi"
Taglio del nastro oggi (venerdì 28 marzo 2025) per la mostra "Se mi guardi. Dal macro al micro, dal fisiologico al patologico" che trasforma la microanatomia patologica in arte.
L’esposizione nasce da un progetto scientifico/formativo ideato da AITIC (Associazione Italiana Tecnici di Istologia e Citologia), finanziato da Fondazione Alessandra Bono e realizzato in collaborazione con Accademia SantaGiulia, ASST Spedali Civili, Università degli Studi di Brescia. L’evento espositivo sarà visitabile da venerdì 28 marzo a sabato 28 giugno 2025 presso la galleria centrale dell’Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia, che ha messo a disposizione i propri spazi e ha contribuito alla realizzazione dell’allestimento curato da Fabio Ingrosso. L’iniziativa coinvolge quindi alcuni dei principali enti del territorio, unendo il mondo accademico, gli ospedali e la comunità scientifica per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva tra arte e medicina.
«Questo progetto non si limita a evidenziare il valore della ricerca scientifica e di chi la porta avanti, ma rappresenta un modello concreto di come la collaborazione tra enti, istituzioni e realtà territoriali sia fondamentale per il progresso della medicina - ha dichiarato il Cav. Valerio Bono presidente della Fondazione Alessandra Bono - Solo attraverso l’unione di competenze, risorse e visioni possiamo generare un cambiamento tangibile e duraturo nella salute delle persone. La Fondazione Alessandra Bono ha sempre creduto nella forza della sinergia e continua a sostenere iniziative che pongano al centro l’innovazione scientifica per il benessere della comunità».
Finalità
Obiettivi della mostra La mostra “Se mi guardi. Dal macro al micro, dal fisiologico al patologico”, nasce con l’intento di:
● Ribadire il valore della prevenzione come prima difesa contro il tumore alla mammella, sottolineando come la diagnosi precoce sia la prima linea di difesa contro la malattia. ● Valorizzare il ruolo cruciale di anatomopatologi, biologi e tecnici di laboratorio nel percorso diagnostico e terapeutico, figure professionali fondamentali ma spesso poco conosciute. ● Promuovere la collaborazione tra enti e istituzioni per generare un impatto concreto e duraturo sulla salute pubblica. ● Utilizzare l’arte come strumento di divulgazione, capace di rendere accessibili e comprensibili anche le più complesse tematiche scientifiche.
L’arte come veicolo di conoscenza: il progetto “Quelli che ci guardano dentro” La mostra si inserisce all’interno del progetto di divulgazione scientifica "Quelli che ci guardano dentro", promosso da AITIC in collaborazione con l’Anatomia Patologica dell’Università degli Studi di Brescia – ASST Spedali Civili e finanziato dalla Fondazione Alessandra Bono nell’anno accademico 2023/24. Il progetto ha coinvolto gli studenti dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia, che hanno avuto accesso a un percorso immersivo tra arte e medicina, con l’obiettivo comunicativo fondamentale di promuovere la prevenzione oncologica e di divulgare la conoscenza della disciplina dell’Anatomia Patologica, informando sulla fase operativa di osservazione dei tessuti, che si pone tra diagnosi e cura della malattia.
“La mostra ‘Se mi guardi’ rappresenta un’importante occasione per valorizzare il ruolo cruciale della ricerca scientifica e della diagnostica avanzata nella tutela della salute - queste le parole di Luigi Cajazzo direttore generale Asst Spedali Civili di Brescia - Attraverso la collaborazione tra enti sanitari, istituzioni accademiche e realtà culturali, questo progetto promuove la conoscenza dell’anatomia patologica e sensibilizza sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. ASST Spedali Civili di Brescia è orgogliosa di essere parte di un’iniziativa che coniuga scienza e arte, contribuendo alla diffusione di un sapere essenziale per il benessere della comunità.”
Anatomia patologica: una scienza essenziale
L’anatomia patologica svolge, infatti, un ruolo cruciale nella diagnosi e nella personalizzazione delle cure. Le analisi istologiche e citologiche permettono di individuare precocemente tumori, infezioni e malattie degenerative, migliorando l’efficacia delle terapie. Nel caso del tumore alla mammella, le moderne tecniche diagnostiche – come l’immunoistochimica e la biologia molecolare – consentono di distinguere le diverse tipologie di carcinoma e di orientare i trattamenti in modo sempre più mirato. Tuttavia, il settore soffre di una preoccupante carenza di specialisti. Formare nuovi professionisti in anatomia patologica, biologia e tecniche di laboratorio è essenziale per garantire un sistema sanitario efficiente e diagnosi sempre più precise e tempestive.
"AITIC (Associazione Italiana Tecnici di Istologia e Citologia) – afferma Moris Cadei, Coordinatore di AITIC Academy – ha l’obiettivo di far conoscere, in modo non convenzionale, le tecniche di anatomia patologica e il ruolo dei tecnici di laboratorio biomedico, figure professionali ancora poco conosciute nell’ambito dell’Anatomia Patologica. Grazie alle loro competenze e abilità manuali, questi professionisti possono essere paragonati a veri e propri “artigiani” del laboratorio. Questa esposizione si propone di far conoscere l’attività dell’Anatomia Patologica a un pubblico di non addetti ai lavori attraverso quattro parole chiave: divulgazione, sensibilizzazione, prevenzione e formazione."
Arte e scienza: un dialogo visivo tra cellule e creatività In questo progetto, il Laboratorio di Anatomia Patologica dell’Università di Brescia ha fornito agli studenti immagini microscopiche di tessuti, diventate il punto di partenza per un attento studio scientifico e artistico.
Gli studenti hanno quindi ingrandito 400 volte i piccoli vetrini diagnostici cito-istologici di tessuti mammari, e in queste grandi proiezioni hanno individuato dei quadrati particolarmente interessanti dal punto di vista artistico. Ottenuta la conferma da parte di due specializzande della Scuola in Anatomia Patologica circa l’esistenza, in questi quadrati di informazioni significative sulla presenza o meno della malattia, li hanno reinterpretati attraverso tecniche tradizionali come l’olio su tela e su tavola.
La selezione delle immagini è stata supervisionata dalla scuola di Anatomia Patologica, per garantire un equilibrio tra rigore scientifico e libertà espressiva. Il risultato è una raccolta di 35 opere d’arte, in cui la morfologia cellulare e le sue trasformazioni patologiche si trasformano in immagini artistiche di straordinario impatto visivo.
“Crediamo fortemente nella valenza di questo progetto espositivo – dichiara il Prof. Massimo Gennarelli, Direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale dell’Università degli Studi di Brescia – che, a partire dai vetrini diagnostici cito-istologici dei tessuti mammari forniti dal nostro Laboratorio di Anatomia Patologica, adopera linguaggi innovativi e un approccio artistico a servizio della divulgazione scientifica. L'anatomo-patologo esamina al microscopio i tessuti 'malati' con lo scopo di definire la natura delle lesioni, esprimendo una diagnosi importante per il percorso del paziente. Questo raccontano, con un linguaggio artistico, le proiezioni che gli studenti dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia hanno selezionato ingrandendo i piccoli vetrini”.
Il Direttore dell’Accademia SantaGiulia, Angelo Vigo sottolinea:
“Nei disegni esposti è difficile cogliere cosa è stato alterato o potenziato dalla visione “artistica” dei materiali organici osservati con attenzione dagli autori, ma questi lavori impegnano lo sguardo di tutti non solo sul piano estetico ma anche, e soprattutto, nel cogliere l’importanza del lavoro di chi, per prevenire e curare, sa osservare, discernere e interpretare ogni piccolo segno”.
L'arte in scena: il racconto di un allestimento La mostra “Se mi guardi. Dal macro al micro, dal fisiologico al patologico”, fortemente voluta da Fondazione Alessandro Bono, nasce anche grazie all’ospitalità di Fondazione Poliambulanza che ha partecipato attivamente alla sua accoglienza e realizzazione all’interno dei propri spazi.
“Fondazione Poliambulanza - sottolinea il Presidente Mario Taccolini - è particolarmente onorata di accogliere ed ospitare la mostra che affidandosi al sorprendente, fecondo ed inesauribile linguaggio dell’arte si propone di intercettare e di intrecciare voci e parole di un lessico che mira al primato della persona e del paziente cui si rivolge uno sguardo complessivo ed umanissimo”.
14 quadri
Il percorso espositivo ospita una selezione di 14 quadri 40x40 cm, ad opera di 9 studentesse: Sara Butt, Chiara Bucella, Laura Combini, Elisa Gambera, Giorgia Gironi, Chiara Giovanelli, Fabiana Meloni, Anna Mondini, Giada Ruggeri. L’esposizione offre un dialogo inedito tra forme, colori e significati, dimostrando come l’arte possa essere un potente mezzo di divulgazione scientifica. Il percorso espositivo, curato dal giovane artista Fabio Ingrosso, invita il pubblico a fermarsi, osservare, riflettere e cogliere la connessione profonda tra arte e scienza, malattia e cura, individuo e collettività. "Se mi guardi" è una mostra che invita a imparare a vedere davvero. Attraverso il dialogo tra vetrini istologici e i loro ingrandimenti pittorici, il percorso espositivo conduce lo spettatore dall'osservazione scientifica alla riflessione interiore.
“Due spazi scandiscono l'esperienza: il primo, ampio e arioso, sottolinea il valore della ricerca e dell'indagine, mentre il secondo, più raccolto, accoglie la dimensione intima della speranza, accompagnata dai versi: sfioro il silenzio, fiorisce un sussurro. Qui, l'attenzione si sposta sulla vita che pulsa, sul miracolo che si rivela a chi sa guardare: Impari che ogni respiro è un miracolo minuscolo, che la vita è un giardino nascosto, che la speranza è un seme che si aggrappa alla terra, anche quando la terra trema." Spiega il curatore dell’allestimento Fabio Ingrosso.
Presenti all'inaugurazione della mostra: ● Mario Taccolini, Presidente di Fondazione Poliambulanza ● Claudio Vito Sileo, Direttore Generale dell'Agenzia di Tutela della Salute di Brescia ● Raisa Labaran, Consigliera Comune di Brescia ● Laura Ferrari, Vicepresidente Fondazione Alessandra Bono ● Moris Cadei, Coordinatore AITIC Academy ● Luigi Cajazzo, Direttore Generale ASST Spedali Civili di Brescia ● Massimo Gennarelli, Direttore Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale (DMMT) dell’Università Degli Studi di Brescia ● Angelo Vigo, Direttore Accademia Santa Giulia. Ha moderato i lavori: Piera Balzarini, Ricercatrice presso la Cattedra di Anatomia Patologica afferente al Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale (DMMT) dell’Università di Brescia.
La gallery



