Confagricoltura Brescia

Pratiche sleali e tutela degli agricoltori, se ne è parlato a Lonato del Garda

Con il presidente Giovanni Garbelli hanno dialogato Gian Marco Centinaio, sottosegretario per le Politiche agricole, Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali, Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, e l’avvocato Francesco Fasani.

Pratiche sleali e tutela degli agricoltori, se ne è parlato a Lonato del Garda
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Un decreto legislativo, il 198 del 2021, che “vuole bene agli agricoltori”.

Il convegno

A quelli bresciani così come a quelli del resto d’Italia, perché finalmente, in mezzo a mille difficoltà, li “protegge” dai comportamenti sleali che, sempre più spesso si manifestano nella filiera agroalimetare. Un provvedimento che è stato definito “di portata storica”, perché introduce un elenco di pratiche commerciali sleali, alcune sempre e comunque, collocate nella cosiddetta lista nera, e altre ritenute sleali se non contrattate in forma chiara e precisa tra i soggetti della filiera, poste nella lista grigia. Di tutto ciò si è parlato nella mattinata di venerdì 14 gennaio in diretta dal municipio di Lonato, nell’ambito del convegno - organizzato da Confagricoltura Brescia“Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare: come le nuove norme tutelano gli agricoltori”. Con il presidente Giovanni Garbelli hanno dialogato Gian Marco Centinaio, sottosegretario per le Politiche agricole, Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali, Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, e l’avvocato Francesco Fasani.

Le parole del presidente Garbelli

La nuova norma, in attuazione di una direttiva europea, mette in campo una serie di tutele per i produttori agricoli, provando a disciplinare meglio i rapporti contrattuali tra i soggetti della filiera agroalimentare, prevedendo anche delle sanzioni e, soprattutto, riconoscendo un ruolo fondamentale alle organizzazioni agricole. Nel suo intervento, il presidente Garbelli ha subito chiarito che, al di là della normativa, ora non ci si deve però fermare, bensì rilanciare:

“Queste disposizioni rappresentano un valido supporto per Confagricoltura Brescia nel raggiungimento di accordi quadro nelle filiere - ha dichiarato Garbelli -  Perché se l’integrazione tra le produzioni agricole è auspicabile, quella tra agricoltura, commercio e industria è assolutamente necessaria. Basti citare i settori lattiero-caseario e dei suini, investiti da crisi profonde che sono sfociate, lo scorso autunno, nella richiesta di un riequilibrio dei prezzi del latte, non ancora ottenuto, e nel riallineamento delle posizioni nella Cun suini. Si tratta di un riavvio dei rapporti interprofessionali, che spesso oggi sembrano oltremodo incrinati. Le organizzazioni sindacali e le istituzioni devono impegnarsi nel passare dalla normativa, che tutela le buone pratiche nei rapporti di filiera, alla realtà che gli agricoltori vivono ogni giorno”.

Costi in crescita

Sullo sfondo del convegno è emerso ancora forte il problema dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, che porta a squilibri che spesso sfociano nella vendita dei prodotti sotto costo. Fattore che mette in crisi molte aziende agricole, anche nel bresciano: anche qui si inserisce il ruolo di Confagricoltura Brescia, per “far comprendere ai cittadini che i prodotti agricoli, e in particolare quelli alimentari, devono avere un giusto prezzo e un giusto valore. Si tratta di un doppio impegno, sia culturale verso le persone sia nel definire cosa sono i costi di produzione e nel mantenerli aggiornati”, conclude Garbelli.

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