Chiari

La "Via del Rivellino" riscoperta dai ragazzi dell’Istituto Einaudi

Gli alunni della scuola clarense hanno partecipato alla prima edizione del Concorso nazionale Laboratorio di Storia

La "Via del Rivellino" riscoperta dai ragazzi dell’Istituto Einaudi
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Alla scoperta della via del Rivellino. Gli studenti dell’Einaudi hanno riportato in auge una strada clarense ormai quasi scomparsa al Concorso nazionale per le scuole, «Laboratorio di storia», alla sua prima edizione, promosso dal Ministero dell’Istruzione. Per loro il terzo posto assoluto. A spiegare il lavoro sono stati gli stessi studenti.

La relazione

Il progetto «Una via smarrita» realizzato dagli studenti dell’Einaudi si è interessato, a partire da alcuni anni, a un percorso medievale chiamato «Via del Rivellino», situato a Chiari. La via e come la città di Chiari si presentava fin dal medioevo sono state analizzate, seguendo un rigoroso metodo d’ indagine storiografica. La strada si sviluppò fino al 1800 da nord a sud-ovest della città, costeggiando il Baioncello di Castrezzato, una delle rogge del territorio. Essa fu tracciata probabilmente durante il Medioevo e completamente modificata tra 1800 e 1900. L’origine medievale si desume dal suo nome: «Via del Rivellino». Rivellino, nel periodo del medioevo, era il nome con cui si indicava una struttura difensiva usata all’esterno delle mura di fortificazione dei castelli. Dal nome della via, quindi, si desume che fosse nei pressi di «rivellini», o addirittura unione tra due o più rivellini, o essa stessa strada fortificata lungo tutto il suo corso. Alcuni tratti di via sono tutt’ora presenti nel reticolato della cittadina, ma hanno avuto altre denominazioni (via Pietro Bartolomeo Repossi, via senza nome di pertinenza di Palazzo Cavalleri, via senza nome nella zona dell’attuale chiesa di san Rocco) e persa la memoria storica della loro origine. L’arco di tempo analizzato dalla ricerca è il periodo dal tardo medioevo, quando ancora la via era intatta e di utile uso militare per l’incastellato castrum clarensis, fino alle più recenti trasformazioni nel 1900. Il primo documento, dove è ufficialmente documentato il tracciato della strada in questione, è il catasto napoleonico del 1809/1811. Mentre uno dei primi atti ufficiali dove ne compare la denominazione sta in «Estimo novo 1738 parte Villatico et parte Zeveto libro secundo» 1738 - 1739 marzo 9 (nell’archivio storico del Comune nella Fondazione Morcelli-Repossi). Per realizzare questo progetto sono state intervistate le persone residenti nelle abitazioni storiche lungo il tragitto della via alla ricerca di eventuali fotografie, immagini, dipinti e documenti che permettessero di ricostruire il tratto viario.

Dalle interviste sono emerse alcune fonti materiali. Uno dei documenti più significativi per la continuazione delle ricerche apparteneva al dottor Luigi Abbate: un atto notarile con cui uno dei precedenti proprietari dell’odierna casa Abbate, il prete Fraquelli, stipulava l’acquisto di un tratto della via prospiciente il suo parco, L’acquisto risale al 1830. Al Regno del Lombardo-Veneto. Gentilmente il dottor Abbate ha sempre messo a disposizione tutti i documenti in suo possesso. Un altro dettaglio importante è stato fornito dalla famiglia Pellegrini, attuali vicini di casa Abbate. Essi hanno fatto notare agli alunni che in giardino sorge la romiglia, un albero con enormi radici, nominato anche spaccasassi per la sua attitudine a spingere in superficie sassi e pietre spostati dalle proprie enormi radici. Esse, per l’appunto, hanno fatto emergere, nel tempo, parti dell’antico ciottolato di una strada, facilmente riconducibili ai resti di via Rivellino (vista la corrispondenza con le caratteristiche del terreno di via Rivellino descritte dettagliatamente nell’atto notarile in possesso della famiglia Abbate). La dottoressa Roberta Gallotti è stata sempre un’ ottima alleata in tutta la ricerca, ha mostrato come il materiale è organizzato in archivio. Insieme agli insegnanti delle materie tecniche abbiamo rappresentato sul piano, con l’ausilio di programmi specifici di progettazione, le mappe dei diversi periodi in sovrapposizione. Finora non abbiamo ancora avuto riscontri dall’Amministrazione rispetto alla realizzabilità di cartellonistica informativa, pietre d’inciampo ed eventuale riqualifica dei tratti di via ancora esistenti, ma ci contiamo. E speriamo che presto la via smarrita possa tornare nella toponomastica e nella storia di Chiari. Ringraziamo tutto il comitato tecnico scientifico che ci ha supportato: gli insegnanti (Gianpaolo Maffoni, Sabrina Corsini, Valeria Lotta), i consulenti scientifici (lo storico Mino Facchetti e l’esperto di urbanistica Gianbattista Bertelli) e la dirigente Vittorina Ferrari.

L’esperienza

«Partecipare a questo progetto, e in particolare alla sua premiazione per cui siamo stati chiamati a rappresentare le classi che lo avevano interamente sviluppato, è stato entusiasmante - hanno ribadito Mattia Castellini e Audrey Zagaria - Siamo stati premiati all’interno del Ministero dell’Istruzione e del Merito e ci siamo confrontati direttamente con il presidente della Giunta centrale degli Studi Storici, Andrea Giardina, nonché organizzatore del progetto “Concorso nazionale Laboratorio di Storia - I edizione”, e altri referenti e funzionari del Ministero. È stata un’esperienza molto formativa, nella sua intera ufficialità e formalità. Abbiamo condiviso gli obiettivi del progetto con impegno e responsabilità. La presenza di funzionari del Ministero ci ha permesso di venire direttamente a contatto con una parte della realtà istituzionale, in particolare con quella che prende decisioni sul nostro sistema di istruzione. Una grande opportunità per confrontarsi anche con altri istituti che avevano partecipato al concorso, condividendo l’impegno, l’entusiasmo e l’onore di averne preso parte. È stata un'esperienza diversa da tutte le altre, ci ha donato tante emozioni e il piacere di vedere apprezzato il lavoro nostro e degli altri studenti. In particolare il raggiungimento del successo del progetto è stato molto appagante e gratificante. Partecipare a queste iniziative ci permette di rafforzare il nostro bagaglio culturale e formativo. Insomma un esito che non capita tutti i giorni. Un bel regalo giusto prima del Natale!».

In trasferta a Roma per ritirare il prestigioso premio al Ministero

Un premio che, giustamente, andava ritirato di persona. Per questo motivo, le classi 4^A CTA e 4^A EsaBac dell'Istituto Einaudi, lunedì 18 dicembre, sono state a Roma in via Trastevere al M.I.M (Ministero dell'Istruzione e del Merito) per il ritiro di un attestato di merito riguardante il lavoro «La via smarrita».
Il concorso è stato indetto dalla Gcss (Giunta Centrale per gli Studi Storici) ed è stato proprio il presidente della Giunta, il professor Andrea Giardina, a conferire l'attestato, con grandi apprezzamenti. Il lavoro premiato è stato il frutto di una ricerca pluriennale che ha coinvolto, a vario titolo e vario modo, varie classi negli ultimi anni. Le classi partecipanti sono state rappresentate dallo studente Mattia Castellini e dalla studentessa Audrey Zagaria, accompagnati e guidati dalle professoresse Sabrina Corsini e Valeria Lotta.

La motivazione del premio

Ecco quanto riportato sul documento ufficiale:
«“Una via smarrita”, presentato dall’IIS “Luigi Einaudi” di Chiari (Brescia), è un interessante lavoro di analisi storica e urbanistica di un percorso medievale, chiamato Via del rivellino, situato nel passato a Chiari (Brescia) ed oggi non più presente nella nomenclatura topografica. La via è stata studiata, seguendo un rigoroso metodo d’indagine storiografica e attraverso consultazioni dei catasti d’archivio (sono stati coinvolti l’archivio storico di Chiari, l’archivio di stato e gli Uffici comunali). E’ stata così potenziata la conoscenza del periodo medievale e delle strutture specifiche del territorio ponendosi l’obiettivo di lavorare sulla comprensione e sulla interpretazione delle fonti. Sono stati anche interessati l’asse linguistico per la produzione di testi; l’asse giuridico, per lo sviluppo di lessico specifico per la gestione delle comunicazioni istituzionali, l’ambito tecnico pratico, per le abilità di rilievo topografico, lo studio di progettazione delle strutture dedicate alla difesa, la conoscenza dell’evoluzione ingegneristica. Per l’originalità e l’interdisciplinarità del lavoro svolto, nonché per la valenza formativa dell’approccio laboratoriale seguito, la Commissione ha inteso conferire all’Istituto Luigi Einaudi il terzo premio “Laboratorio di storia 2022/2023” tra gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado».

L'intervento dell'assessore

Soddisfatta del risultato ottenuto dagli alunni dell’Einaudi e del lavoro svolto sulla «Via del Rivellino», l’Amministrazione comunale è prontamente intervenuta.

«Come in altre occasioni ho seguito tramite il profilo Instagram dei Gutenguys , il racconto del viaggio a Roma di studenti e insegnanti - ha ribadito l’assessore alla Pubblica Istruzione, Cristian Vezzoli - Il progetto e lo studio fatto in questi anni, sono sicuramente di grande valore da tanti punti di vista e possono solo che arricchire Chiari. I tanti progetti che coinvolgono l'Istituto Einaudi sono sempre di interesse per l'amministrazione e pur avendo la delega alle politiche scolastiche da pochi mesi, come già fatto con il gruppo di ragazzi che hanno vissuto un'esperienza a Lampedusa, non mancherò di incontrarli a breve per vedere come concretizzare questo loro progetto».

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