Coldiretti Brescia

La biosicurezza nell'allevamento suino: se ne è parlato a Brescia

Giacomelli Coldiretti Brescia: "Importante adeguarsi alle normative, con attenzione alla sostenibilità economica degli interventi"

La biosicurezza nell'allevamento suino: se ne è parlato a Brescia
Pubblicato:

La biosicurezza nell'allevamento suino, se ne è parlato a Brescia. 

La biosicurezza nell'allevamento suino

Si è svolto nella mattinata di venerdì 3 febbraio 2023 nella sala congressi della sede provinciale di Coldiretti Brescia un partecipato e apprezzato incontro dedicato alla biosicurezza negli allevamenti suinicoli. I lavori sono stati introdotti dal vicedirettore di Coldiretti Brescia Mauro Belloli, e proseguiti con le dettagliate e puntuali relazioni del dott. Antonio Vitali e della dott.ssa Claudia Nassuato del Dipartimento Veterinario di ATS Brescia.

 

“Al centro della mattinata – precisa Mauro Belloli – il Decreto del Ministero della Salute dello scorso 28 giugno, che definisce nuovi requisiti di biosicurezza per gli allevamenti, con particolare attenzione e preoccupazione alla diffusione della Peste Suina Africana.  Ogni azienda è chiamata ad una attenta valutazione delle prescrizioni – prosegue il vice Direttore – e, ove necessari, gli adeguamenti strutturali sono ad oggi previsti entro il 26 luglio 2023”.

In numeri

Il settore suinicolo a Brescia conta oltre 1.300.000 animali da macello e 74.000 scrofe da riproduzione e come il latte rappresenta la prima provincia a livello nazionale con il 14% di capi allevati a livello nazionale. Da sottolineare anche l’importanza e il ruolo delle scrofaie, che sono la base delle tante DOP della filiera suinicola.

 

“É importante conoscere ed adeguarsi alle normative vigenti e attuare tutte quelle misure utili per la biosicurezza degli allevamenti, non possiamo mettere a rischio un settore determinante nell’economia della nostra provincia – rilancia il presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli –, ma è altrettanto importante al contempo che gli adeguamenti previsti siano realmente funzionali e sostenibili da un punto di vista economico. Per questo rimane determinante garantire sempre una equa distribuzione del reddito all’interno della filiera, solo così salveremo il settore suinicolo dalla crisi e dal conseguente impoverimento dei nostri territori”.

Seguici sui nostri canali