Palazzolo sull'Oglio

Guerra in Ucraina: niente Tari per chi ospita i rifugiati

Questa la decisione dell'Amministrazione di Centrosinistra.

Guerra in Ucraina: niente Tari per chi ospita i rifugiati
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Questa la decisione dell'Amministrazione comunale di Palazzolo. Settimana scorsa in città è andata in scena una grande manifestazione. Ma non solo: Palazzolo si è resa protagonista di numerose iniziative solidali, tra cui quella sostenuta dalla farmacia Busetti.

Guerra in Ucraina: niente Tari per chi ospita i rifugiati

Esenzione totale della TARI per quelle famiglie palazzolesi che ospiteranno rifugiati dall’Ucraina. È questo il provvedimento messo in campo dall’Amministrazione del sindaco Gabriele Zanni per aiutare chi – con generosità e solidarietà – sta mettendo a disposizione la propria casa per le persone in fuga dal conflitto in Ucraina, in seguito all’aggressione della Russia. Nello specifico, l’esenzione totale della TARI (ovvero la Tassa sui Rifiuti) varrà per il periodo in cui sussiste l’ospitalità dei profughi ucraini e troverà copertura nel capitolo su sgravi e rimborsi TARI e quote inesigibili TARI. Insomma, un modo concreto per chi vuole aiutare, considerando che la guerra sta di fatto interessando pesantemente il sistema di accoglienza non solo dell’Italia, ma dell’Europa intera, e il contributo dei privati e delle famiglie è essenziale, oltre che lodevole, per dare aiuto a moltissime persone in grave pericolo.

Il commento del sindaco

"La scarsità attuale di posti nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) e nei Sistemi Accoglienza Integrazione (SAI) implica che sia necessario garantire e agevolare anche questa accoglienza “famigliare”, nel rispetto di tutte le garanzie e tutele per chi ospita e per chi è ospitato - ha commentato il sindaco Gabriele Zanni - Con questa delibera vogliamo dare un riconoscimento alla generosità di chi si sta facendo carico dell’accoglienza in emergenza di persone che fuggono da un contesto terribile; un’accoglienza al di fuori dei circuiti istituzionali e per questo al momento non sostenuta economicamente".

 

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