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European Green Capital Award, Brescia al lavoro

L’Amministrazione Comunale ha già avviato la costruzione di una serie di interventi e di strumenti pianificatori in grado di accelerare la transizione ecologica della città

European Green Capital Award, Brescia al lavoro
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European Green Capital Award, Brescia già al lavoro per approfondire gli aspetti segnalati. In programma la riproposizione della candidatura nel 2026.

European Green Capital Award, Brescia già all'opera

La Commissione Europea ha notificato al Comune di Brescia la relazione tecnica di sintesi (Expert Panel Technical Assessment Synopsis Report) del dossier che Brescia aveva prodotto per la propria candidatura, sottoposta ad aprile 2023, allo European Green Capital Award 2025, che è stato assegnato a Vilnius.

Il dossier era articolato in sette schede, relative ad altrettanti indicatori ambientali:

1.     Air Quality

2.     Water

3.     Biodiversity, Green Areas and Sustainable Land Use

4.     Waste and Circular Economy

5.     Noise

6.     Climate Change Mitigation

7.     Climate Change Adaptation

Gli indicatori hanno lo stesso peso, ma le schede di ciascuno di essi dedicano apposite sezioni a tre ambiti di riferimento, che vengono valutate dal Comitato di valutazione secondo ponderazioni diversificate: situazione corrente (peso 50%), performance passata (peso 25%) e piani futuri (peso 25%).

Il Comune di Brescia per la compilazione del dossier si è avvalso della collaborazione tecnico-scientifica dell’Università degli Studi di Brescia, con cui aveva stretto un’apposita convenzione senza oneri, finalizzata alla costruzione della candidatura. L’Università ha mobilitato un gruppo di oltre venti tra docenti e ricercatori, che per più di un anno hanno affiancato i tecnici comunali nella redazione delle schede e nelle interlocuzioni con il segretariato EGCA.

La valutazione tecnica effettua una profonda analisi del dossier, integrata da un’analisi dei dati rilevanti tratta dall’Agenzia Europea dell’Ambiente. L’EGCA, è bene ricordarlo, è un premio non alla qualità dell’ecosistema, ma agli sforzi della città nel suo complesso per migliorarla.

La relazione tecnica riconosce e apprezza la ricchezza e la solidità della candidatura di Brescia, sia nel giudizio di sintesi che nelle valutazioni specifiche delle singole schede. In particolare, viene apprezzata la completezza delle informazioni fornite, la consapevolezza delle sfide ambientali passate e correnti, la qualità dei piani e degli interventi specifici approntati per avviare a soluzione alcuni dei nodi strutturali.

Viene riconosciuta, per esempio, la validità del PUMS e del PAESC, nonché degli altri interventi, dal PGT alla Mappatura e Piano d’Azione per il Rumore, alle innovazioni nel sistema di gestione dei rifiuti e dell’acqua, che hanno migliorato in via permanente la situazione ambientale della nostra città.

Al di là di rilievi minori su singoli indicatori, gli aspetti sui quali il comitato tecnico individua spazi più significativi di miglioramento riguardano essenzialmente l’ambito dei piani futuri. L’invito generale alla città è ad assumere impegni di medio e lungo termine più stringenti e dettagliati, con adeguata copertura finanziaria e di risorse umane, e mediante opportuni dispositivi di monitoraggio e partecipazione.

In particolare, si sollecita di rafforzare e raccordare i piani vigenti mediante un nuovo sforzo di pianificazione strategica integrata, soprattutto in relazione a:

-              miglioramento della qualità dell’aria;

-              gestione della risorsa idrica;

-              promozione della biodiversità e di un uso sostenibile del suolo e del territorio;

-              ciclo dei rifiuti e l’economia circolare;

-              riduzione dei livelli di rumore;

-              mitigazione delle emissioni climalteranti;

-              adattamento ai cambiamenti climatici;

 

Gli interventi già avviati da parte dell'Amministrazione comunale

L’Amministrazione Comunale ha già avviato la costruzione di una serie di interventi e di strumenti pianificatori in grado di accelerare la transizione ecologica della città: un piano comunale per la neutralità carbonica, l’energia, l’adattamento ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria; nuovi interventi sulla mobilità urbana, integrati con il rilevante investimento già deliberato per il trasporto pubblico su ferro; un piano per la raccolta domiciliare dei RSU, con tariffazione puntuale; e altro ancora.

Le tempistiche fisiologiche per la costruzione e approvazione di questi programmi contemplano almeno un anno e mezzo, trascorso il quale la città potrà riproporre la propria candidatura EGCA nella primavera del 2026.

Fondamentale in questo nuovo capitolo sarà il coinvolgimento e la partecipazione della cittadinanza, anche con modalità innovative, nella progettazione, nell’attuazione e nel monitoraggio delle diverse misure. Brescia non è all’anno zero neppure in questo senso: non mancano veicoli collaborativi e partecipativi avanzati, come gli Osservatori comunali e il Centro Sviluppo Sostenibilità.

Diventare una Capitale Europea dell’Ambiente è una sfida per la città, non solo per l’Amministrazione, e come tale dovrà strutturalmente prevedere il contributo attivo dei cittadini, delle associazioni, delle categorie produttive e del mondo della ricerca.

 

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