progettualità

Dal Teatro Romano di Brixia ai quartieri, la Giunta approva il progetto "La legacy di Capitale Cultura"

Secondo quanto previsto dal bando, le proposte progettuali dovranno avere una durata massima di 36 mesi dalla data di invio, prevedendo un cofinanziamento pari ad almeno il 30% del costo totale

Dal Teatro Romano di Brixia ai quartieri, la Giunta approva il progetto "La legacy di Capitale Cultura"
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"La Legacy di Capitale Cultura: un piano strategico di welfare culturale. Dal Teatro Romano di Brixia ai quartieri". La Giunta comunale di Brescia approva la proposta progettuale e autorizza la presentazione della candidatura per il bando "Emblematici Maggiori 2024" di Fondazione Cariplo.

Nel dettaglio

Il bando, che prevede l’erogazione di cinque milioni di euro per ciascuna delle province di Como, Varese, Verbano Cusio Ossola e Brescia, si articola in due fasi distinte. Nel corso della prima fase, conclusa l’11 aprile, verranno raccolte le proposte mentre nella fase successiva, che si chiuderà il 7 novembre 2024, dovranno essere presentati i progetti. Secondo quanto previsto dal bando, le proposte progettuali dovranno avere una durata massima di 36 mesi dalla data di invio, prevedendo un cofinanziamento pari ad almeno il 30% del costo totale.

Cosa prevede la proposta progettuale presentata

La proposta progettuale presentata mette al centro lo sviluppo di un Piano Strategico Culturale di Brescia con focus sul triennio 2025/2027, come legacy di un anno straordinario di Capitale Cultura. L'obiettivo primario è promuovere un'azione sinergica per creare una comunità plurale, coesa e inclusiva, partendo dal patrimonio culturale posto nel cuore della città, fino alla vitalità dei quartieri.

Si prevede quindi, a consolidamento della vocazione a città d’arte e cultura e a beneficio di un intero territorio provinciale come leva di attrattività turistica, di completare il processo di restituzione del patrimonio archeologico nei suoi luoghi simbolo – riconosciuti di eccezionale valore universale anche dall’UNESCO- , con un'attenzione particolare alla valorizzazione del Teatro Romano di Brixia nel segno dell’inclusione, creando un percorso accessibile a tutti, essendo oggi solo parzialmente fruibile. Il museo può essere protagonista della crescita culturale della società e del benessere di tutti se mette al centro delle proprie azioni la cura di nuovi e diversi pubblici, soprattutto di quelli che hanno specifiche necessità legate a disabilità e fragilità, in linea con il futuro Piano Strategico della Cultura. L’accessibilità degli spazi museali è uno degli obiettivi fondamentali dei modelli contemporanei di inclusione, che spesso si scontra con la morfologia degli edifici ospitanti i musei, strutture antiche che non furono certo costruite secondo principi di una fruibilità accessibile a tutti.

Parallelamente si supporteranno processi di riattivazione urbana nelle aree decentrate, alcune delle quali caratterizzate da alta presenza di residenti con background migratorio, sostenendo reti di prossimità. In particolare, sempre nelle aree decentrate, si prevede di individuare, attrezzare e attivare cinque hub culturali in grado di intercettare e stimolare la produzione e la partecipazione culturale. Particolare attenzione richiederà il progetto di avviamento del nuovo Teatro Borsoni che, oltre alla programmazione, dovrà attivare un percorso di co-progettazione con il quartiere e dotarsi di strumentazione per proseguire l’attività anche all’esterno durante l’estate.

Attenzione ai giovani

Partendo dal recente lavoro di preparazione degli Stati Generali dei Giovani, che ha promosso l’ascolto diretto di ragazzi e ragazze, è chiara la necessità di individuare nuovi spazi e opportunità di espressione loro dedicati. La proposta prevede di dar vita a un secondo spazio giovani posto nell’area del centro città. Il contributo richiesto sarà necessario per attrezzare lo spazio di dotazioni tecniche per la produzione musicale, cinematografica e di espressione teatrale oltre ad attivare laboratori e corsi di formazione. Oltre alla individuazione dello spazio, si prevede di dar vita a un festival della libera espressione multidisciplinare prodotto da giovani adolescenti per giovani adolescenti, con sede operativa nel nuovo spazio giovani e di affiancare inizialmente il gruppo di lavoro in un percorso di co-progettazione per avviarne la strutturazione.

Verrà inoltre affrontato il tema del disagio psicologico emergente promuovendo l’attivazione di équipe multidisciplinari. Si promuoverà convintamente l’opera creativa degli artisti under25 posizionando sempre di più Brescia come luogo di accoglienza e produzione artistica, anche attraverso relazioni abilitanti con le principali istituzioni culturali (Fondazione del Teatro Grande, Fondazione Brescia Musei, Centro Teatrale Bresciano coinvolte) e interessando anche luoghi dedicati all'innovazione culturale come Mo.ca e spazio Carme. L’importo complessivo previsto per il progetto ammonta a 5,2 milioni di euro, 3,3 dei quali sarebbero coperti dal finanziamento del bando Cariplo.

Teatro Romano: il progetto di studio, restauro e rifunzionalizzazione

L’intervento strutturale sul teatro romano, obbiettivo di primaria importanza per i prossimi anni di Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, è finalizzato all’ampliamento dell’accessibilità del sito, ad oggi fruibile solo parzialmente. I nuovi percorsi dovranno integrarsi con quelli già esistenti ed essere il più possibile accessibili, in un itinerario parallelo al Corridoio UNESCO, connessi con esso, insinuandosi all’interno della monumentalità del complesso antico, consentendo un ampliamento della percorribilità dell’area (accrescendola di 700 metri quadrati complessivi), con una riduzione della presenza di barriere architettoniche.

La proposta prende avvio da un lontano progetto incentrato sul restauro e riuso di Palazzo Maggi Gambara, interrotto alla chiusura dei lavori nel 2005, e un successivo intervento manutentivo sul teatro del 2014 (finanziato da Cariplo con il Bando Emblematici minori 2013), che ha portato all’attuale parziale accessibilità dell’area, e comprensivo anche di una proposta per la realizzazione di percorsi di visita interni da realizzare per fasi successive.

Il progetto, inoltre, è parte integrante del Piano di gestione del Sito UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d. C.)”, aggiornato nel 2022.  Gli scavi archeologici e il restauro, la predisposizione dei percorsi di visita in quota, gli strumenti di graduale accessibilità e il riutilizzo funzionale (seppur parziale) del sito permetteranno di garantire gli standard ideali, richiesti anche dall’UNESCO, nella fruizione del luogo, e restituirebbero alla comunità dei cittadini di Brescia e ai visitatori tutti un contesto ricco, completo, ben presentato e accessibile fisicamente e culturalmente. L’intervento a sua volta è configurabile come una Legacy dell’anno di Capitale Italiana della Cultura, costituendo di fatto un’espansione ulteriore dei principi di permeabilità e accessibilità al patrimonio UNESCO che hanno delineato il percorso del Corridoio UNESCO, attivato da Comune, Fondazione Brescia Musei, con anche il supporto di Regione Lombardia, nel giugno 2023.

Il progetto riguarda, nello specifico, l’asse del bando relativo a proposte aventi ad oggetto la conservazione e valorizzazione delle strutture archeologiche per giungere alla creazione di nuovi percorsi inclusivi contraddistinti dalla rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali. Gli interventi dovranno generare un tangibile miglioramento delle condizioni di accessibilità in rapporto all’obiettivo della fruizione ampliata, quale tema strategicamente rilevante della mission del museo o parco archeologico, in parallelo con un positivo ed elevato impatto sulla promozione dello sviluppo culturale, scientifico, ambientale, educativo, economico e sociale.

Appare evidente che l’area archeologica del Teatro romano sia caratterizzata, per sua stessa fisionomia, da “barriere architettoniche naturali e connaturate alla sua storia”. In tale prospettiva, relativamente all’accesso fisico alle strutture, si evidenzia, tra le azioni più significative che potranno essere messe in atto, la creazione di due nuovi percorsi di visita che si snoderanno tra Palazzo Maggi Gambara, comune punto di partenza, e Teatro romano, mediante realizzazioni studiate puntualmente, al fine di conseguire un maggiore comfort generale durante la visita ed estenderne gli ambiti di percorrenza. Fase preliminare al progetto, di capitale importanza, sarà quella incentrata sulle indagini archeologiche, attività questa -di ricerca- che da diversi anni non viene portata avanti in questo luogo nodale della città antica, per evitare interventi frammentati e puntare piuttosto a un percorso di continuità di interventi per il quale ora i tempi sono maturi. Gli scavi, condotti in estensione sul deposito stratigrafico sinora mai verificato, consentiranno di aumentare la conoscenza della forma e della storia dell’edificio antico, con anche la sequenza delle fasi post classiche. Una migliore consapevolezza delle relazioni tra le strutture presenti nell’area permetterà, certamente, una più chiara comprensione dell’antico edificio; il cantiere, pertanto, si configurerà anche come luogo di riflessione per la verifica, direttamente sul campo, delle soluzioni elaborate in fase progettuale, che verranno affinate con approfondimenti esecutivi caso per caso.

Gli interventi oggetto della proposta

 

1.     Movimentazione dei blocchi architettonici, esposti temporaneamente nell’area della cavea, il cui spostamento in un nuovo deposito dell’Amministrazione comunale è necessario per liberare le superfici interessate dai nuovi lavori;

2.     Attività di scavo archeologico, a completamento della conoscenza del sito, ancora limitata per la presenza di alcune strutture moderne che in questa fase non possono essere ancora rimosse, quale il ponte di accesso all’area.  Le attività di scavo, elemento di capitale importanza per il progetto, andranno pertanto supportate anche da interventi di natura strutturale. In particolare le indagini si concentreranno in tre zone: l’area centrale, corrispondente all’orchestra, la zona dell’edificio scenico, retrostante le nicchie e la zona superiore all’ima cavea.

3.     Il restauro delle strutture archeologiche, non solo quelle che verranno portate alla luce nei nuovi scavi, ma anche parte di quelle attualmente visibili. I lavori coinvolgeranno in particolare le murature in elevato dei resti della galleria anulare tra l’ima e media cavea, in quanto l’operazione si rende necessaria sia per la conservazione del bene, sia per garantire la sicurezza dei visitatori in seguito all’ampliamento dei percorsi di visita che interesseranno in particolare questa zona. I restauri coinvolgeranno anche la così detta “aula dei pilastrini”, per la prima volta interessata dai percorsi di visita.

4.     L’accessibilità fisica - i nuovi percorsi sono l’obiettivo principale dell’intervento. La proposta prende le mosse dalla volontà di attivare un duplice percorso di visita con un unico punto di partenza: Palazzo Maggi Gambara, per la prima volta reso accessibile al pubblico e allestito in modo tale da consentire a tutti di fruire di questo patrimonio universale unico, nella maniera più completa possibile. In particolare un itinerario permetterà, dall’attuale percorso del Corridoio UNESCO, di raggiungere e percorrere tutto l’emiciclo della cavea e di poter entrare negli ambienti al piano terra di palazzo Maggi Gambara, con la possibilità di fruire di strumenti a favore dell’accessibilità culturale e sensoriale e di potersi affacciare nell’area archeologica sottostante.

5.     L’accessibilità senso-percettiva. Nella progettazione delle azioni mirate ad aumentare l’accessibilità del percorso museale, un’esigenza sarà quella di fornire una serie di strumenti fruibili da ampie categorie di pubblico, per garantire un più facile orientamento all’interno del complesso museale, fornendo un ulteriore sussidio per la preparazione della visita già prima dell’arrivo nel luogo fisico.

A tale scopo verranno utilizzati gli ambienti del piano terra nel corpo meridionale di Palazzo Maggi Gambara dove è prevista la collocazione di vari strumenti che si allineano (come identità visiva) e vanno ad integrare quelli già esistenti in altri spazi di visita, ma qui ancora assenti: segnaletica di orientamento, mappe tattili e sonore per i non vedenti e gli ipovedenti, così come una riproduzione in 3D del Teatro Romano o altre riproduzioni tridimensionali di oggetti dell’area archeologica. Uno o più filmati, che prevedono l’uso integrato di LIS, sottotitoli, audio, riprese video e/o disegni, consentiranno di trasmettere le informazioni necessarie per organizzare la visita più adatta alle proprie esigenze, mediante l’utilizzo di un linguaggio semplificato e uno stile accattivante.

Tali prodotti multimediali saranno inseriti e liberamente fruibili sulla pagina web istituzionale del museo e potranno fornire un ausilio e insieme un incentivo alla visita per diverse categorie di pubblico. Fondazione Brescia Musei prevede l'aggiornamento di tutti i propri strumenti promozionali e di supporto alla visita attualmente in uso, che saranno fruibili gratuitamente.

6.     Lo studio e la diffusione della conoscenza sulle strutture e i reperti. Premessa ad ogni azione è lo studio sistematico delle attuali strutture a vista nonché di tutta la documentazione esistente, al quale andranno affiancati nuovi rilievi e letture stratigrafiche, considerati da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei base imprescindibile di ogni azione progettuale.

Lo scavo archeologico di cui sarà oggetto l’area consentirà di ampliare le conoscenze sull’edificio e sulla relazione tra le strutture afferenti alle diverse fasi. Quest’operazione costituisce anche l’occasione per rivedere con maggiore attenzione situazioni lasciate insolute dalle precedenti campagne di scavo, condotte sull’edificio. Lo stato delle conoscenze, approfondito nell’occasione dei vari lavori, consentirà di presentare ai visitatori dati di grande interesse, che contribuiranno con grande peso nella ricostruzione delle dinamiche urbane della città e alla pianificazione di ogni eventuale azione in questo comparto urbano.

Il risultato dei nuovi studi sarà inoltre oggetto di divulgazione (con incontri pubblici per studiosi, cittadini e studenti dei vari ordini di scuole) e comunicazione scientifica, anche attraverso una pubblicazione monografica.

7.     Impianto elettrico, illuminotecnico e antintrusione. L’intervento prevede anche una revisione ed ampliamento dell’impianto per l’illuminazione notturna esterna della cavea del teatro, con l’installazione di nuovi proiettori per l’accento delle strutture monumentali esterne e per l’illuminazione di servizio per l’accesso all’area nelle ore serali o notturne.

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