Pavone del Mella

Andrea Devicenzi incontra i ragazzi del grest

L’atleta paralimpico protagonista di una serie di incontri per parlare di sport, motivazione e rispondere alle tante, tantissime domande dei bambini

Andrea Devicenzi incontra i ragazzi del grest
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Una carriera straordinaria che lo ha portato a toccare diversi continenti e vivere numerose avventure da condividere con il folto pubblico che lo segue.

Andrea Devicenzi

Un incontro straordinario, come straordinaria è la vita di Andrea Devicenzi. Classe 1973, cremonese doc, la sua vita cambia quando a 17 anni fa un grave incidente in motocicletta che lo costringe all’amputazione di una gamba. Da allora Andrea ha fatto un grande percorso che lo porta ad ottenere grandi risultati in ambito sportivo e professionale. La sua esperienza è così ricca che a fianco di queste attività Andrea ha trovato tempo e modo di condividere la sua storia. Al centro la passione per lo sport che non solo gli ha fatto comprendere che si può vivere benissimo senza una gamba, ma lo si può fare alla grande. Andrea è proprio andato alla grande: innumerevoli sfide in giro per il mondo India, Scandinavia, Svezia, Norvegia, Fillandia, Islanda, solo per citare le ultime e poi un grande amore per la divulgazione, per raccontare la sua storia perché sia più che d’esempio, d’ispirazione.

L'incontro con i bambini del grest

Ecco perché la sezione Avis di Pavone del Mella e Cigole, guidata dal presidente Francesco Piovani, ha voluto che Andrea prima incontrasse i bambini del grest e poi gli adulti. "Questo incontro si inserisce nelle attività che come ogni anno programmiamo con il grest - ha spiegato Piovani - L’incontro con Andrea è stato importante e molto partecipato, è fondamentale far fare queste esperienze ai più piccoli, abbiamo visto con Avis: tanti una volta adulti diventano donatori, perché i bambini sono molto ricettivi e interiorizzano più degli adulti".
Questo è proprio vero. "Quello che mi ha lasciato stupito, e che mi ha fatto molto piacere, è che tanti bambini presenti al pomeriggio sono tornati con i genitori all’incontro serale - ha spiegato Devicenzi - Questo significa che “qualcosa è restato” dentro di loro". Del resto i bambini sono entusiasti per natura, hanno sommerso Andrea di domande e sono rimasti colpiti e impressionati dalla sua storia e dalle sue avventure: chi l’avrebbe detto che con una bicicletta, e senza una gamba, si sarebbe potuti andare così lontano? L’iniziativa è stata molto apprezza dai piccoli e dagli adulti perché Andrea fa qualcosa che può sembrare banale ma non lo è: spinge a cambiare il punto di vista, spinge a interrogarsi sul significato profondo delle cose e per fare questo prima bisogna fermarsi un attimo e ascoltarsi, cosa non facile di questi tempi, e poi rimettersi in cammino.

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