AGNOSINE

Femminicidio di Agnosine, l'ennesima tremenda tragedia: la terza in sette giorni

Il delitto di Agnosine si unisce a quelli di Vicenza e Calmasino per una settimana di follia di genere

Femminicidio di Agnosine, l'ennesima tremenda tragedia: la terza in sette giorni
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Femminicidio di Agnosine, l'ennesima tremenda tragedia: la terza in sette giorni.

Si erano separati solo un mese fa e lei si era trasferita ad Agnosine in Valsabbia. Lunedì 13 settembre lui l'ha raggiunta e l'ha uccisa a coltellate sulle scale di casa. Poi si è costituito ai carabinieri. Ennesimo femminicidio avvenuto nel Bresciano. La vittima, Giuseppina Di Luca, madre di due figlie di 21 e 24 anni, aveva 46 anni, come il suo carnefice. Il delitto di Agnosine si unisce a quelli di Vicenza e Calmasino per una settimana di tragedie.

Femminicidio ad Agnosine: uccide l'ex moglie a coltellate

L'aggressione mortale è avvenuta lunedì 13 settembre, sulle scale della palazzina dove la donna si era trasferita dopo la separazione dal marito. Dopodiché si è costituito. Sul posto sono arrivati i Carabinieri, che hanno messo l'area sotto sequestro. L'uomo è stato arrestato e non ci sono molti dubbi sulla premeditazione del gesto: al 50enne sono stati sequestrati un pugnale e un coltello a serramanico.

Il delitto di Vicenza

Ha fatto molto scalpore nei giorni scorsi quanto avvenuto a Noventa Vicentina, dove Pierangelo Pellizzari, 61 anni, ha assassinato la moglie Rita Ameze, 31, di fronte al posto di lavoro. L'uomo ha atteso l'arrivo della compagna nascosto dietro a un cespuglio, dopodiché ha sparato - ferendo mortalmente la donna - e si è dato alla fuga. E' stato rintracciato sabato e arrestato.

Il delitto di Calmasino

Solo pochi giorni fa, un altro femminicidio a pochi chilometri dal bresciano. Numerose le comunità in lutto per la morte di Chiara Ugolini, la 27enne che è stata trovata priva di vita sul pavimento di casa in una pozza di sangue. A ritrovarne il corpo esanime è stato il compagno che era rincasato nell’appartamento di Via Verona a Calmasino di Bardolino. La giovane lavorava in un negozio del padre del compagno ed è proprio stato il datore di lavoro ad allarmare il figlio riferendo che, nonostante il tentativo di chiamare Chiara che non si era presentata al lavoro, non era riuscito ad avere sue notizie.

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