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Elezioni a Calcinato: sarà lo storico duello o una sfida a tre?

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Elezioni a Calcinato: sarà lo storico duello o una sfida a tre?
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Siamo a ridosso di una tornata elettorale che promette scintille, e non soltanto per il rinnovato duello tra Nicoletta Maestri, il primo cittadino uscente, e la sua rivale, Vincenza Corsini. Quest'ultima, antagonista del 2019, quando i destini di Calcinato si divisero il centrodestra e la sinistra con Calcinato In Patto 2.0.

Sarà un colpo di scena o un bluff?

Mentre il sipario sembrava pronto a calare su questa rappresentazione ormai conosciuta, ecco che dalla platea potrebbe anche sorgere un colpo di scena: sulla pagina di «Calcinatesi pensanti», è comparso un post animato da spirito di novità e forse da un pizzico di audacia, in cui si annuncia l'imminente presentazione di una terza lista, pronta a intrecciarsi in questo intricato valzer elettorale. Nel frattempo, nel retroscena del centrodestra, si assiste a movimenti tattici: l'assessore Alberto Bertagna sembrerebbe aver effettuato una selezione accurata nel partito, lasciando sul «pavimento» del teatro politico figure note quali Stefano Vergano, Mirco Cinquetti e Denise Voltolini, mentre Mara Bicelli sembra resistere al vento del cambiamento. Tra le new entry, si sussurra il nome di Emiliana Capretti, un volto noto tra gli appassionati del liscio, che potrebbe portare una ventata di freschezza tra le file del centrodestra. Dall'altro lato dell'arena, una scissione all'interno di Fratelli d'Italia disegna nuovi confini: una parte dell'ala, sembra riunitasi intorno alla figura di Vania Gobbetto, ex consigliera di Calcinato In Patto, in nuovi scenari politici in cui qualcuno aveva anche avanzato l'ipotesi del ritorno dell'ex sindaco Marika Legati. La corrente fedele a Marina Manzini continua a sostenere con vigore la coalizione Maestri. In questo contesto di rinnovamento e di tensioni sotterranee, emerge prepotentemente il tema della moschea e del centro culturale in via Palestro. Una questione che, come un fiume carsico, riemerge puntualmente all'orizzonte elettorale, portando con sé domande e polemiche. I lavori di ampliamento, avviati tra le ombre di un cantiere avvolto nel mistero, senza cartellonistica né permessi visibili, hanno scatenato le ire di parte della cittadinanza, che non ha esitato a sollevare la questione alle forze dell’ordine.

A ridotto della campagna elettorale

Calcinato si appresta dunque a vivere mesi di fervente dibattito, in cui vecchie rivalità e nuove sfide si intrecceranno in un affresco politico ricco di colpi di scena. Resta da vedere se questa tornata elettorale, con i suoi piani e le sue promesse, riuscirà a disegnare un futuro all'altezza delle aspettative dei suoi cittadini, o se sarà soltanto l'ultimo atto di una commedia politica che sa di già visto.

Cambiamenti in vista

Anche a sinistra c'è aria di cambiamento con il possibile ritorno di figure di indubbia influenza, come l'ex sindaco Angiolino Goglioni e l'ex assessore Dario Allegri, che si preannunciano come possibili catalizzatori di un rinnovamento ideologico e di miglioramento amministrativo. Ma per ora sono solo voci.

Dopo 5 anni la decisione ai cittadini

Alla fine sarà il sovrano popolo a decidere chi avrà l'onore e l'onere di guidare la comunità per i prossimi cinque anni. In questo crocevia di destini e aspirazioni, i cittadini si accingono a esercitare il loro diritto più sacro: quello del voto che dovrebbe essere una decisione ponderata, frutto di una riflessione attenta e critica sui fatti e i risultati dell'ultima giunta guidata da Nicoletta Maestri. Le voci dei cittadini spesso soffuse ma persistenti, hanno raccontato di lamentele inascoltate che hanno segnato questi ultimi cinque anni. Dalle questioni legate alla TAV, spesso liquidate con la scusa dell'impotenza municipale - una narrazione che si scontra con l'essenza stessa del ruolo di sindaco, eletto non per declinare responsabilità ma per tessere un ponte tra gli interessi dello Stato e quelli dei cittadini. La retorica dell'impotenza si è rivelata, agli occhi di molti, una cortina fumogena dietro cui nascondere l'inadeguatezza nel fronteggiare le sfide. A questo si aggiungono i disagi legati ai cantieri, la cronica mancanza di informazioni trasparenti e puntuali da parte dell'amministrazione. Anche il fattore spese ha ulteriormente alimentato il fuoco del dissenso. L'acquisto della Boschina, ad esempio, si è trasformato in un pozzo ben oltre le rosee aspettative iniziali, e i grandi progetti hanno lasciato il posto a realizzazioni meno ambiziose, spesso realizzate in extremis, in vista del giudizio elettorale. L'acquisto dell'Efercal ne è una prova. Strade malconce e pericolose, trascurate fino all'ultimo, vengono ora sistemate in una corsa contro il tempo. Tasse ai massimi storici per servizi che languono ai minimi livelli accettabili, un bilancio amaro per i cittadini che si sono visti chiedere sempre di più in cambio di sempre meno, come per il servizio di raccolta differenziata dove da qualche mese si paga anche il ritiro del verde.

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