Si è tenuto venerdì scorso all’auditorium di Bagnolo Mella un partecipato incontro sul tema “rifiuti in provincia di Brescia”.
Un argomento molto sentito
I relatori insieme a cittadini e associazioni del territorio, si sono confrontati per analizzare l’impatto sociale, economico e ambientale sulla pianura bresciana di alcuni impianti trattamento rifiuti o ampliamenti di discariche proposti di recente in Provincia. Un territorio già ai vertici delle statistiche europee per rifiuti trattati e tumulati. Erano presenti in sala i rappresentanti dei comuni di: Bagnolo Mella, Offlaga, Castenedolo, Cazzago San Martino, Travagliato, Leno, Dello, Verolavecchia, Bassano Bresciano, San Paolo, Calcinato, Borgosatollo, Longhena, Manerbio, Carpenedolo, Seniga, Pralboino, Pontevico, nonché Bianchi Assessore Comunale di Brescia, Pollini Consigliera Regionale e Capra Consigliere Provinciale. A fare gli onori di casa il sindaco Stefano Godizzi che ha ringraziato il numeroso pubblico ed ha introdotto gli argomenti da trattarsi nel corso della serata e presentato il moderatore della stessa: Dario Selleri.
Il problema rifiuti nel bresciano
A fare un dettagliato focus sul problema rifiuti in provincia di Brescia è stato Pietro Gorlani, giornalista del Corriere della Sera. Proiettando numerose slide ha detto che: nella provincia di Brescia, nel corso degli anni sono stati sepolti 42 milioni di metri cubi di rifiuti speciali, il 73% dei rifiuti speciali in Lombardia sono stati tumulati nel bresciano, il 17% dei rifiuti speciali di tutt’Italia sono interrati in provincia di Brescia, per avere un idea sono 10 volte quelli presenti nella terra dei fuochi. Ha preso la parola Chiara Riccardi vicesindaca di Offlaga che ha commentato il recente pronunciamento negativo della Provincia un merito all’impianto proposto da Geobet. Ora i proponenti hanno tempo 10 giorni per rispondere direttamante o chiedere una proroga di 180 giorni per replicare alle 14 pagine di osservazioni e criticità sollevate dai sindaci, dai comitati, dai cittadini e dalle associazioni. È stato poi il turno di Fabrizio Scuri, Sindaco di Cazzago che ha ricordato la storia della discarica “Macogna” che grava sul suo territorio con la devastante proposta di un ampliamento. Al suo intervento è seguito quello di Pierluigi Bianchini, Sindaco di Castenedolo, che ha spiegato cos’è il piano d’area che incide su un territorio già ricco di discariche e cave. La programmazione non può non considerare il carico (Fattore di Pressione) già pesante su un area gravata da molte criticità ambientali. A concludere la parte istituzionale è stato Renato Pasinetti, Sindaco di Travagliato.
“Premesso che non sono contrario alle discariche – ha esordito il primo cittadino – ognuno dovrebbe tenere i suoi rifiuti sul proprio territorio. Una volta, il paradosso era che, dopo aver realizzato una discarica, le aree limitrofe venivano considerate aree degradate e quindi adatte per posizionarvi altre discariche. Con il Fattore di Pressione questo non avviene più. L’impatto cumulativo è alla base di questo indice che tiene conto dell’insieme delle discariche passate, anche quelle ante norma, di quelle autorizzate e cessate e di quelle autorizzate o in corso di riempimento. L’istituzione del Fattore di Pressione ha visto nel 2018 la richiesta da parte di Regione Lombardia a tutte le province lombarde, di procedere con la ricognizione puntuale di tutte queste discariche, passate, presenti e future e di stabilire il valore dell’indice stesso. Da questa ricognizione e dalla risultanza dei calcoli effettuati, erano emersi dei limiti che la Regione Lombardia all’epoca ha ritenuto troppo elevati e ha quindi deciso di restringerli ulteriormente a tutela dell’ambiente e delle popolazioni residenti. Per fare questo ha ridotto significativamente i quantitativi di rifiuti per chilometro quadrato nel limite di 64.000 m³ conferibili in una discarica su un’area compresa nel raggio di 5 km dal confine della stessa. Un secondo limite il fattore di pressione comunale che fissava in un massimo di 145.000 m³ di rifiuti ammissibili sul territorio di un Comune. Ora si parla di modificare questo utilissimo indice considerando di andare in deroga per i rifiuti derivanti dai Sin (Siti di Interesse Nazionale). Il 10 novembre scorso ho portato in Consiglio Comunale a Travagliato una delibera per esprimere la totale contrarietà del Comune alle modifiche proposte dal Prgr. La provincia di Brescia ha inviato le osservazioni condivise anche dal sottoscritto alla Regione nelle quali ha espresso parere contrario alla modifica e ha chiesto l’istituzione anche del Fattore di Pressione Provinciale”.
Nella seconda parte della serata hanno avuto voce i comitati e i gruppi di cittadinanza attiva. Angelo Bersini dei “comitati ambiente ovest Brescia Macogna”, ha ripercorso la storia della cava Macogna e di cosa vorrebbero seppellirvi, seguito dall’intervento di Emanuele Consoli di “legambiente la nostra terra”. Ha concluso la serie di relazioni l’avvocata Ludovica Schiavone con l’appello da presentare in Regione indirizzato al presidente Fontana e all’assessore Maione e che prima del termine della serata, numerosi sindaci hanno sottoscritto.